Pagine

venerdì 28 settembre 2012

Venerdì del libro: Un Folletto per Amico

Come promesso oggi, venerdì del libro,  vi presento un libro legato a un luogo della mia Romagna. Un libro scritto da Silvio Biondi e Amedeo Blasi i cui ingredienti sono i folletti, il mulino e le fiabe. Fantasia e tradizioni si mescolano e danno origine a simpatiche storie con protagonisti molto speciali come fate, streghe, regine, il maiale Cotoletta, il folletto Geppino, draghi, gattini e uccellini.
Il libro, simpatico anche per i tipi di caratteri scelti che cambiano colore e sono grandi o piccini a seconda dell'importanza di certe parole e personaggi, è stato arricchito con tantissimi disegni realizzati dai bambini della scuola primaria di Santo Marino e quella di Camerano, (due frazioni di Poggio Berni  - RN).
Le storie contenute nel libro sono cinque e io e Topastro non siamo ancora riusciti a leggerle tutte. La prima storia l'abbiamo ascoltata alla festa del Mulino Sapignoli e narra di come Martina, la figlia del mugnaio, abbia conosciuto per pure caso Geppino il folletto che abita nel mulino. Martina stava giocando a nascondino con le amiche e si era nascosta così vicino alla stanza dove viveva Geppino che ci è finita dentro :-)
Abbiamo letto anche la storia dei folletti ballerini dispettosi e quella dello straniero che, ospitato per la notte presso i mulino, cerca di rubare farina e insaccati al mugnaio ma i suoi amici animali riescono a fermare il ladro. Una storia quasi a lieto fine, solo il maiale non è completamente soddisfatto perchè ha scoperto che il mugnaio non gli da tanto cibo perchè gli vuole bene ma perchè vuole fargli la festa... 
Storie semplici che non sempre hanno una morale ma sono sicuramente ricche di riferimenti alla vita di campagna di una volta, alle cose semplici, la natura,  gli animali e il Mulino. Sapete bene che amo la mia Romagna e mi piacciono le iniziative e i libri che parlano della mia terra e delle mie tradizioni. Questo libro è un concentrato di amore verso un luogo antico e un po' magico come può esserlo un mulino dove il grano, tramite un processo lungo e faticoso diventa pane. 
Si tratta di un libro che non raggiungerà gli scaffali delle librerie nelle vostre città ma questo non lo rende meno importante di un libro famoso e avrà sicuramente un posto speciale nel mobile in cui Topastro tiene i suoi libri. Se siete interessati al libro lo potete trovare presso il Mulino Sapignoli - Via Santarcangiolese 4631 - Poggio Berni (RN) - Tel. 0541629701

Ciao Claudia, vorrei rincuorare il piccolo "Topastro" ed i lettori di questo libretto circa la fine di "Cotoletta". Dovete infatti sapere che Martina chiese a suo padre Pietro Sapignoli, il mugnaio, un'atto di clemenza nei confronti del suo caro amico maiale per il gesto eroico che aveva messo in atto sventando, assieme al gattaccio "Fufi" e l'uccellino "Titti", il furto al mulino. Vedete amici, i mugnai hanno sempre avuto per secoli la fama di gran imbroglioni, ma hanno anche sempre avuto un grande cuore; pensate che nei periodi di carestia e di fame non negavano a nessun mendicante una palettata di farina. Ora il finale...Martina ogni anno, con l'approssimarsi del Natale, rinnovava e otteneva da suo babbo un'atto di clemenza per Cotoletta che visse sano e salvo per tantissimi anni al mulino Sapignoli; si racconta che fu il maiale più longevo della storia... 
Con affetto Silvio Biondi da Poggio Berni
Altri libri "romagnoli" che ho presentato in passato li potete trovare qui sotto.
101 cose da fare in Romagna almeno una volta nella vita
Alieni a Rimini Lia Celi. Potete leggerlo qui
BOTTONI Giorgio Gallavotti
Burattini, nani e fate Vladimiro Strinati 
ll Museo del Bottone Gallavotti
In volo su Rimini, la mia città
L'orologio di Talacia la storia di Gennaro Angelini: contadino semianalfabeta e genio inventore
Racconti InCanti Ferruccio e l'arrembaggio, due dei dei tanti libri di un'autrice romagnola: Elisa Mazzoli. Elisa legge le sue e altre storie al Museo della Marineria di Cesenatico, nelle biblioteche...
Il gatto con gli stivali una particolare versione con alcune parti in dialetto romagnolo e illustrata da Fabrizio Pavolucci
Per i romagnoli della mia zona ricordo che oggi 28/09/12 alle ore 17:00 presso la biblioteca Baldini di Santarcangelo ci sarà la presentazione del libro per bambini "Svicolino e il gamberetto rosso" di Lia Torsani.

33 commenti:

  1. Ciao Claudia, se tu riesci mi prenderesti e mi spediresti il libro? Ti farei un bonifico!!!Compreso di ss!!!
    Grazie!Sonia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sonia, non so quando andrò nuovamente al Mulino e non voglio fare promesse che non posso mantenere. Hai provato a contattare il Mulino e chiedere se possono spedirti loro il libro? Oggi vado in biblioteca a Santarcangelo e se c'è Serena, (che lavora sia al mulino che in biblioteca), le chiedo se hanno previsto la vendita di questo libro con spedizione. Se vuoi ti lascio la sua mail: s.amati@comune.poggio-berni.rn.it

      Elimina
  2. Bella l'idea di condividere i libri romagnoli... andrò a spluciarmi anche i vecchi post.
    Intanto ti auguro buon week-end

    RispondiElimina
  3. Ero un po che non passavo a trovarti e oggi mi faccio un bel giro. Mi piace l'idea di dar spazio a libri meno conosciuti e ugualmente meritevoli. Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Giorgia. Ultimamente mi è capitato di comprare libri che non arrivano alle librerie ma non per questo sono meno belli di quelli famosi. Ci sono piccoli gioielli poco conosciuti e i blog servono per condividere le cose belle no? :-)

      Elimina
  4. Carino davvero questo libro, con la particolarità dei colori e dei caratteri differenti! E poi sarà che io amo particolarmente il pane, le spighe di grano, i mulini, tutto ciò che gira intorno a questo alimento che è basilare e che per me rappresenta un pò la radice della vita....non so spiegarmi meglio, scusa! Ma comunque credo tu abbia compreso :-)
    Buon fine settimana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso di capire Maris. Il pane è un po' come la terra, l'acqua, il fuoco. Un elemento antico e semplice di cui l'uomo non può fare a meno. Buon fine settimana!

      Elimina
  5. che carino, Claudia: sai che mi conquisti subito con un libro come questo!
    ma come stai? è tantissimo che non ti sento... lo sai che ho bisogna del mio guru quotidiano!!!
    un abbraccio
    e

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gaia, è vero... è un po' che non passo da te ma il tempo è sempre così poco :-(

      Elimina
  6. Come ti ho già detto tante volte, la tua regione ha una promoter eccezionale, fai veramente venire voglia di venire lì! :)
    Libri interessanti come sempre, qualcuno mi pare di averlo già visto... ;)
    baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici che dovrei iniziare a farmi pagare :-D
      Scherzo! Si si gli altri libri li avevo già proposti ma ho pensato di raccoglierli tutti qui così si fanno compagnia.

      Elimina
  7. Ciao Claudia, vorrei rincuorare il piccolo "Topastro" ed i lettori di questo libretto circa la fine di "Cotoletta".
    Dovete infatti sapere che Martina chiese a suo padre Pietro Sapignoli, il mugnaio, un'atto di clemenza nei confronti del suo caro amico maiale per il gesto eroico che aveva messo in atto sventando, assieme al gattaccio "Fufi" e l'uccellino "Titti", il furto al mulino.
    Vedete amici, i mugnai hanno sempre avuto per secoli la fama di gran imbroglioni, ma hanno anche sempre avuto un grande cuore; pensate che nei periodi di carestia e di fame non negavano a nessun mendicante una palettata di farina.
    Ora il finale...
    Martina ogni anno, con l'approssimarsi del Natale, rinnovava e otteneva da suo babbo un'atto di clemenza per Cotoletta che visse sano e salvo per tantissimi anni al mulino Sapignoli; si racconta che fu il maiale più longevo della storia...

    Con affetto Silvio Biondi da Poggio Berni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Silvio, grazie per il racconto riguardo Cotoletta. Mi ero affezionata al maialino leggendo la storia e mi intristiva sapere che sarebbe stato trasformato in prosciutti e salami. Anche se ammetto che questi cibi mi piacciono molto :-)
      Ora lo copio in fondo al post così è più in evidenza.

      Elimina
  8. Sempre bello seguire il tuo blog... sappi che sono sempre fedelissima lettrice anche se non sempre posto.... ora mi metto d'impegno e cerco di ri-aggiornare anche un po' il mio angolino e magari anche partecipando di nuovo al venerdì del libro... così ci scambiamo consigli. Baciotto a te e a Topastro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao MissMeletta e grazie mille per le belle parole :-)
      Se aggiorni il tuo blog vengo sicuramente a leggere perchè mi è sempre piaciuto molto leggere i tuoi post e se poi parli di libri... arrivo subito!

      Elimina
  9. Molto interessante questo tour di libri romagnoli!E' una regione che mi è molto cara perchè mia mamma era di Rimini!Vado a finire il giro dei tuoi post!buon weekend a te e Topastro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora sei un pochino romagnola anche tu. Ciao!

      Elimina
  10. Ciao Pollon! Sai, per me che sono cresciuta in campagna... questo libercolo piacerà moltissimo e sebbene alice abbia ormai 7 anni... potrebbe apprezzarlo pure lei. Devo ammettere che io non vedo l'ora arrivino le vacanze estive per farla vivere in libertà fuori dalla città "recinto", ma è un pezzetto di quello che ho sperimentato io ... meglio di niente. Quindi ben vengano i libri come questo, un abbraccio, moni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Monica :-) penso anche io che potrebbe piacere ad Alice perchè i bimbi a quell'età possono leggere da soli e immaginare la storia...
      E la protagonista, Martina, secondo me nelle storie del libro dobrebbe avere circa la stessa età di Alice. Buona domenica!!!

      Elimina
  11. 1) Un folletto per amico. Storia di una fanciulla che si trastulla con un osso di pesca. Ella lo utilizza per gioco, liberando la fantasia sull’uso. Incuriosita dal luogo più misterioso del mulino, la sala ritrecine, dove proprio in quei giorni stava lavorando suo padre, vi entra, non senza accertarsi che il ritrecine sia fermo infatti “le macine del mulino in quel periodo di siccità non lavoravano molto” e poi “Il mugnaio aveva deviato il corso dell’acqua” infine “la poca acqua rimasta le ricopriva i ginocchi” insomma il macchinario è fermo, nessun pericolo, mi pare educativo no? Morale: quando dalla tasca del pigiama spuntò un osso di pesca, dice la fiaba, significa che le cose care della vita ritornano, che anche un osso di pesca, una cosa semplice, se amata e conosciuta (il gioco come mezzo per conoscere) restituisce affetto. Nella vita occorre impegnarsi avere fiducia in sé stessi, affidarsi ai genitori perché nessun osso della vita si perde per sempre.
    Con affetto Silvio e Amedeo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Silvio. Quando ho scritto nel post "Storie semplici che non sempre hanno una morale" volevo solo far capire che si tratta di storie semplici, carine, che parlano del mulino. Questo non vuole dire, come hai invece dimostrato tu, che non siano ricche di significati :-)
      Riguardo ai pericoli, d'accordissimo con te, non ho trovato nessuna frase che possa far pensare a bimbi che fanno cose pericolose nelle storie contenute nel libro.
      Ho solo specificato perchè talvolta alcune mamme vogliono libri altamente educativi e con racconti scritti appositamente per trasmettere messaggi dedicati ai bambini.
      Io questo libro lo trovo bello, semplice e pure originale!

      Elimina
    2. Ciao Claudia, io e Amedeo avevamo nel cassetto cinque pensierini su queste cinque fiabe che pubblicheremo, insieme ad ogni fiaba, cadenzati nel tempo su un mensile che esce qui nella nostra zona. Volevamo solo fartelo leggere, in anteprima, per la sensibilità e la stima che abbiamo per te e "Topastro". (Poi ti manderemo gli altri 4)
      Un abbraccio
      Silvio e Amedeo

      Elimina
    3. Grazie Silvio! Non avevo capito niente eh eh.
      Leggerò volentieri gli altri quattro pensierini e magari alla fine li raccoglierò tutti in un post con qualche altra immagine del libro.
      Metti pure i prossimi pensierini qui. Ricevo una notifica mail ogni volta che qualcuno lascia un commento quindi li noterò di sicuro.
      GRAZIE!!!

      Elimina
  12. Alice adora i folletti, io la vita in campagna che ricordo io ... e per questo non invidio mia figlia che vive in città e per questo appena posso schizziamo via per goderci il verde, la natura, il gioco all'aperto, la scoperta del mondo vivente vegetale e animale fuori dal cemento... che nostalgia, che io stia invecchiando?!?!?!? Un caro saluto, monica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non penso tu stia invecchiando. Poter stare spesso in campagna, montagna, mare... insomma in mezzo alla natura, fa bene! Fa bene allo spirito e al corpo e io sono fortunatissima a vivere a due passi dal mare e vicino a tante colline. Spero che Alice possa trascorrere più tempo possibile all'aperto :-)

      Elimina
  13. 2)I folletti ballerini e il segreto degli specchi.
    Storia di folletti che ne combinano di tutti i colori, vengono richiamati dalle fate e da queste puniti, passa il significato, esplicitato nel testo che le fate puniscono per educare. Giunti a terra dal regno delle fate i folletti hanno capito la lezione e meditano di trovare un modo per ricordarsi che tutto ha un limite, la differenza tra un comportamento scherzoso e bizzarro e un comportamento esagerato, infine invitano gli scolari a trovare una risposta al problema.
    La libertà del folletto finisce quando inizia la libertà di non ammalarsi dei pazienti cittadini del Poggio, et de hoc...
    Con affetto Silvio e Amedeo

    RispondiElimina
  14. 3 Lo straniero.
    Tre animaletti del mulino si impegnano a sventare un furto, la punizione che segue è umana: lavare i piatti. Morale: se qualcuno architetta il male il male prima o poi viene a galla, se qualcuno si impegna a sventare il male tutta la comunità ci guadagna, la collaborazione in una comunità è una virtù e via di questo passo sino al termine della fiaba - “a dimenticavo bambini…” che significa: impara a modificare le situazioni in base alla realtà che ti si presenta.
    Con affetto Silvio e Amedeo

    RispondiElimina
  15. Serena mi spedira' il libretto!!! E' fantastica, veramente bravissima... senza farmi pagare nulla. Le ho promesso un post solo per lei, e prima o poi passeremo di li e magari ci vediamo! Sonia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sonia, sono contenta che tu sia riuscita a metterti in contatto con Serena e che riceverai il libro con le storie sul Mulino! Se dopo aver letto il libro scrivi un post sul tuo blog me lo segnali? Così lo linko anche qui :-)
      Ciao e fammi sapere se le storie ti piacciono

      Elimina
  16. 4) La profezia delle ruote magiche.
    Una setta di streghe, per via di un’antica profezia, vuol distruggere una attività fondamentale come il mulino che fa il pane. L’inganno si insinua al mulino sotto mentite spoglie. La figlia del mugnaio si organizza, il mugnaio si organizza e, alla fine, anche la stoltezza (del fratello del mugnaio) viene superata. Morale: di fronte al male più grande, la distruzione, occorre essere osservatori come Martina che osserva la troppa libertà con cui la strega gestisce l’allocco. Pietro, il preoccupato ma scaltro mugnaio, per non sapere né leggere e né scrivere chiama un suo amico frate. Morale: non essere presuntuoso, chiedi aiuto, ma anche aiutati che il cel t’aiuta.
    Con affetto
    Silvio e Amedeo

    RispondiElimina
  17. 5)Il drago della fossa Viserba.
    La realtà e la fantasia si incontrano in paese e generano fantasmi
    (questo è un periodo di crisi e i fantasmi sono pericolosi). Si racconta che una minaccia soggiace nella fossa del mulino, timore, tentativi di reazione, generazioni di mugnai che restano sospesi e preoccupati perché qualcosa che non comprendono li minaccia; una bestia forse lunga più di 10 metri, eppure continuano a lavorare in quel luogo. Morale: il lavoro è importante e siccome serve per guadagnare onestamente e vivere si lavora anche se qualcosa minaccia il nostro posto di lavoro.
    In questa fiaba si cerca pure un tesoro, chi di noi nella fantasia o nella realtà non ne ha cercati? Eppure capita spesso di cercare qualcosa di prezioso e non di non accorgersi di esserci seduti sopra. I tesori descritti dalla società sono da sempre legati ai soldi e all’oro, il riverbero del loro luccichio oscura la vista dai veri tesori che sono invece quelli degli affetti e delle buone relazioni.
    Ma il dolce è in fondo, il drago in verità è un’anguilla e l’anguilla protegge i figli. Morale? A volte non riconosciamo il valore della famiglia e mentre la paura, che è cosa riferita ad una situazione di pericolo reale, è cosa buona, i fantasmi, invece, fanno confusione e allietano streghe ed ansie, così noi combattiamo qualcosa che non c’è, combattiamo un drago che in realtà è un padre di famiglia; l’anguillone gigante della fossa Viserba.
    Con affetto
    Silvio e Amedeo

    RispondiElimina

I commenti verranno pubblicati dopo l'approvazione.