Pagine

venerdì 12 ottobre 2012

Un folletto per amico

Le settimane corrono veloci ed è di nuovo venerdì. Giorno che Paola, HomeMadeMamma, ha scelto per parlare di libri. Io vi propongo nuovamente un Un Folletto per Amico perchè Silvio Biondi e Amedeo Blasi sono stati così gentili da inviarmi un "pensierino" per ognuno dei cinque racconti del libro.
Vi ricordo che potete trovare il libro solamente presso il Mulino Sapignoli e se abitate in Romagna potete approfittare per fare una bella gita al Mulino come abbiamo fatto io e Topastro e vi assicuro che vi piacerà la visita guidata, la piccola biblioteca e il parco! Per gli orari consultato il link sopra ed ora i pensierini di Silvio e Amdeo: 
Sala macinazione. Foto di Gianluca Fratti 
1) Un folletto per amico
Storia di una fanciulla che si trastulla con un osso di pesca. Ella lo utilizza per gioco, liberando la fantasia sull’uso. Incuriosita dal luogo più misterioso del mulino, la sala ritrecine, dove proprio in quei giorni stava lavorando suo padre, vi entra, non senza accertarsi che il ritrecine sia fermo infatti “le macine del mulino in quel periodo di siccità non lavoravano molto” e poi “Il mugnaio aveva deviato il corso dell’acqua” infine “la poca acqua rimasta le ricopriva i ginocchi” insomma il macchinario è fermo, nessun pericolo, mi pare educativo no? Morale: quando dalla tasca del pigiama spuntò un osso di pesca, dice la fiaba, significa che le cose care della vita ritornano, che anche un osso di pesca, una cosa semplice, se amata e conosciuta (il gioco come mezzo per conoscere) restituisce affetto. Nella vita occorre impegnarsi avere fiducia in sé stessi, affidarsi ai genitori perché nessun osso della vita si perde per sempre.
finestra di Martina
2) I folletti ballerini e il segreto degli specchi.
Storia di folletti che ne combinano di tutti i colori, vengono richiamati dalle fate e da queste puniti, passa il significato, esplicitato nel testo che le fate puniscono per educare. Giunti a terra dal regno delle fate i folletti hanno capito la lezione e meditano di trovare un modo per ricordarsi che tutto ha un limite, la differenza tra un comportamento scherzoso e bizzarro e un comportamento esagerato, infine invitano gli scolari a trovare una risposta al problema. 
La libertà del folletto finisce quando inizia la libertà di non ammalarsi dei pazienti cittadini del Poggio, et de hoc...
Michele Sapignoli, (ultimo mugnaio del mulino), zio di Martina.
Prese il posto di Pietro, il vero mugnaio di professione, l'artista della macina,
morto prematuramente a 56 anni di brocopolmonite, 
una delle malattie professionali dei mugnai. 
3) Lo straniero
Tre animaletti del mulino si impegnano a sventare un furto, la punizione che segue è umana: lavare i piatti. Morale: se qualcuno architetta il male il male prima o poi viene a galla, se qualcuno si impegna a sventare il male tutta la comunità ci guadagna, la collaborazione in una comunità è una virtù e via di questo passo sino al termine della fiaba - “a dimenticavo bambini…” che significa: impara a modificare le situazioni in base alla realtà che ti si presenta.
roseto
4) La profezia delle ruote magiche
Una setta di streghe, per via di un’antica profezia, vuol distruggere una attività fondamentale come il mulino che fa il pane. L’inganno si insinua al mulino sotto mentite spoglie. La figlia del mugnaio si organizza, il mugnaio si organizza e, alla fine, anche la stoltezza (del fratello del mugnaio) viene superata. Morale: di fronte al male più grande, la distruzione, occorre essere osservatori come Martina che osserva la troppa libertà con cui la strega gestisce l’allocco. Pietro, il preoccupato ma scaltro mugnaio, per non sapere né leggere e né scrivere chiama un suo amico frate. Morale: non essere presuntuoso, chiedi aiuto, ma anche aiutati che il cel t’aiuta.
tunnel di accesso alla sala ritrecine
5) Il drago della fossa Viserba.
La realtà e la fantasia si incontrano in paese e generano fantasmi
(questo è un periodo di crisi e i fantasmi sono pericolosi). Si racconta che una minaccia soggiace nella fossa del mulino, timore, tentativi di reazione, generazioni di mugnai che restano sospesi e preoccupati perché qualcosa che non comprendono li minaccia; una bestia forse lunga più di 10 metri, eppure continuano a lavorare in quel luogo. Morale: il lavoro è importante e siccome serve per guadagnare onestamente e vivere si lavora anche se qualcosa minaccia il nostro posto di lavoro. 
In questa fiaba si cerca pure un tesoro, chi di noi nella fantasia o nella realtà non ne ha cercati? Eppure capita spesso di cercare qualcosa di prezioso e non accorgersi di esserci seduti sopra. I tesori descritti dalla società sono da sempre legati ai soldi e all’oro, il riverbero del loro luccichio oscura la vista dai veri tesori che sono invece quelli degli affetti e delle buone relazioni. 
Ma il dolce è in fondo, il drago in verità è un’anguilla e l’anguilla protegge i figli. Morale? A volte non riconosciamo il valore della famiglia e mentre la paura, che è cosa riferita ad una situazione di pericolo reale, è cosa buona, i fantasmi, invece, fanno confusione e allietano streghe ed ansie, così noi combattiamo qualcosa che non c’è, combattiamo un drago che in realtà è un padre di famiglia; l’anguillone gigante della fossa Viserba.

Grazie mille a Silvio Biondi e Amedeo Blasi per i pensierini e le immagini!

23 commenti:

  1. Immagini come queste mi emozionano sempre, perchè amo i posti come questo Mulino: ad esempio la foto della sala della macinazione è stupenda, ti fa sentire vicino alla terra, ai frutti che la terra ci dà, al grano, alle radici della vita in qualche modo...
    Si lo so, sto divagando...ma mi piace davvero immaginare di essere in posti così e godermi la natura e la vita semplice e sana.

    Il libro che già avevi proposto ribadisco che è proprio carino, ogni racconto è interessante.

    Ciao, un bacio Topastro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io adoro questi posti per lo stesso motivo Maris. E poi i posti semplici sono quelli più belli! Se un giorno decidi di venire a fare un viaggetto da queste parti con la tua famiglia ti porto al Mulino Sapignoli!

      Elimina
  2. Il mulino mi sembra un posto cosi' ricco di storia,bello e ben mantenuto nel twmpo.Buon fine settimana.

    RispondiElimina
  3. Sai cosa mi preoccupa? Che quando verrò a trovarti dovremo scegliere cosa vedere e cosa fare... :)
    Consiglio interessante come semre!
    baci e buon fine settimana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se decidi di venire da queste parti a fare un giretto devi rimenere almeno una settimana perchè mi piacerebbe portarti in tantissimi posti!
      Buon fine settimana anche a te!

      Elimina
  4. giorgio gallavotti12/10/12, 21:19

    Bellissime storie.
    Voglio chiedere il libro a Loris Dell' Acqua.

    RispondiElimina
  5. Non mi viene più l' immagine si è scollegato, provo ma credo che non funzioni più. Il perchè non lo so

    RispondiElimina
  6. Risposte
    1. Ormai sai risolvere tutto da solo! :-)
      Chiedi il libro a Loris perchè è davvero carino! Ma sai che non ti ho mai detto che ho incontrato Loris alla festa al Mulino?!

      Elimina
    2. Loris è un buon bonaccione, non parla molto, ma quando dice qualcosa è sempre in tema nella discussione e ha delle bellissime riflessioni. Hai letto molte volte quanto scrive per il Museo, ti ricordi "la macchina del tempo" ?

      Elimina
    3. Si si ho letto i suoi post! :-)

      Elimina
  7. Gent.le Giorgio Galavotti, come recita una bellissima canzone di Cocciante; era già tutto previsto! Infatti, Geppino, il folletto millenario del mulino Sapignoli, si è fortemente raccomandato di recapitarglielo al più presto.
    Nella seconda fiaba, quando arrivò nella mia fantasia, oppure realtà, lo gnomo che giungeva dal Regno delle Fate, ho veramente pensato a Lei. Anche l'abito dello gnomo la dice lunga; un Frac luccicante di cento bottoni d'oro, uno ogni anno al servizio delle fate.
    (La sera prima dell'ispirazione avevo visitato il suo museo col mio amico Enrico e quando Lei ci ha raccontato del re Sole col suo abito da cerimonia che conteneva più di mille bottoni d'oro non ci ho visto più!
    Con sensi di stima e affetto
    Silvio Biondi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Silvio, che bello quello che hai scritto. Sono contento
      che il Museo sia d' ispirazione di idee anche per te. Queste notizie sono il cibo dell' animo e gratificano moltissimo il mio impegno quotidiano per tenere aperto quello scrigno pieno di arte, storia e cultura, che fa volare la fantasia alla gente che ascoltano estasiate le storie dei bottoni.
      Oggi è stato un bel giorno, è venuta al Museo Elisa Canini di S. Vito e mi ha portato la tesi che ha dato a S. Marino con un bel 110 e lode. Auguri per il tuo meraviglioso lavoro. Meraviglioso sopratutto perchè il tuo lavoro è rivolto ai bambini, che volano con la loro immaginazione e li fai sognare. Ciao a presto

      Elimina
    2. Il libro te lo porterà Loris, il folletto dei girasoli.
      Nell'attesa di incontrarti nuovamente al Museo del Bottone, ti auguro tante belle cose e soddisfazioni.
      Silvio

      Elimina
    3. Grazie Silvio lo leggerò volentieri. Le storie per bambini piacciano molto anche ai nonni.

      Elimina
  8. Che belle storie e che bella l'ambientazione del mulino.
    E' vero scrivendo i post de "il venerdì del libro" le settimane sembrano passare più in fretta ;)

    RispondiElimina
  9. Bellissimi regali e percorso, sarebbe proprio da fare!

    RispondiElimina
  10. Grazie MissMeletta e grazie Federicasole!

    RispondiElimina
  11. Poggio Berni lo conoscevo solo di nome, non credo di esserci mai stata, ma potrebbe diventare meta di una delle nostre scorribande in terra romagnola.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si mammozza, potresti fare un giretto al mulino durante una delle tue gite :-)
      Non so se a Poggio Berni ci sono altre cose da vedere, neppure io ci vado spesso. Ciao!

      Elimina
    2. Carissime Mammozza e Claudia,
      quando venite a Poggio Berni, oltre alla visita al museo del mulino Sapignoli, potreste visitare anche Palazzo Marcosanti il medievale castello dei matrimoni.
      Quando sarò di corvè domenicale al mulino ve lo farò sapere; sarò lieto di farvi visitare l'uno e l'altro.
      Ciao
      Silvio

      Elimina

I commenti verranno pubblicati dopo l'approvazione.