domenica 24 luglio 2016

Laboratorio espressivo-musicale indiani a caccia dell'orso

Ciao a tutti, mia cugina Cinzia ha tenuto un laboratorio in una scuola infanzia di cui sono stati protagonisti degli indiani impegnati in una caccia all'orso. A me è piaciuto molto ascoltare il racconto del laboratorio, spero possa essere di spunto per altre persone :-)

PREMESSA
La direttrice di una Scuola dell’Infanzia mi ha chiesto di creare un laboratorio espressivo-musicale inerente al tema che accompagnava la loro estate: gli indiani.
Mi sono immersa, come sempre, nel mondo della creatività di altri attraverso il confronto personale con esperti e amici e il pianeta internet… per poi ritornare alla mia creatività ed elaborare QUALCOSA!
E così, è nato questo piccolo laboratorio che è durato 45 minuti per un gruppo di 25 grandi e 30 minuti per un gruppo di 25 mezzani; lo spazio a nostra disposizione era una palestra spaziosa e fresca.
È stato prezioso un amico percussionista che si è lanciato insieme a me in questa piccola avventura!
Risultato?! Bimbi contenti e attenti dall’inizio alla fine del laboratorio… maestra felicissima!!!
Che dire?! Desidero condividere l’esperienza con chi tra voi ama questo genere di laboratori interattivi che stimolano il corpo e le emozioni.

LABORATORIO ESPRESSIVO-MUSICALE SUGLI INDIANI
 1) Accoglienza e Presentazione dei "conduttori": io ed Emiliano abbiamo accolto i bambini e la loro maestra a suon di tamburo, (jambè). Mentre Emi suonava io li invitavo a sedersi in cerchio a gambe incrociate. Una volta creata l’atmosfera, ci siamo presentati con il nostro nome da indiano, (avevamo dei semplicissimi copricapo per entrare nel personaggio): io PICCOLO FALCO, lui TUONO ROMBANTE. Per dimostrare che eravamo VERI INDIANI, Emi si è esibito in un tiro all’arco simpatico e "indolore".
 2) Presentazione dei bambini: abbiamo detto loro che volevamo conoscerli. Ogni bimbo si è presentato urlando il proprio nome e suonando il tamburo a proprio piacere.
 3) Assemblea degli indiani con il bastone parlante: ho assunto un atteggiamento molto serio spiegando che la loro capo-tribù PENNA D’ORO, (la maestra), ci aveva invitato ad incontrare i suoi piccoli guerrieri PIEDI SOFFICI per discutere di una situazione importante. Un orso grosso e pericoloso era stato avvistato vicino al villaggio e dovevamo decidere insieme cosa fare. Ho consegnato loro il bastone parlante che permette di prendere la parola solamente a chi ce l’ha in  mano mentre tutti gli altri devono stare zitti ed ascoltare attentamente. Così si passavano il bastone finché io ho sintetizzato i pareri scambiati concludendo che dovevamo dare la caccia all’orso.
 4) Prove da superare per "testare" i veri guerrieri, (esercizi propedeutici per stimolare la capacità di distinguere tra SILENZIO e RUMORE): 

- IL CERCHIO MAGICO-1 (il cerchio rappresenta il regno del silenzio mentre lo spazio esterno il regno del rumore: ho fatto io l’esempio… quando ero dentro il cerchio tutti i bambini dovevano stare zitti, quando uscivo potevano fare tutto il rumore che volevano con la voce, i piedi e le mani… poi ho fatto guidare il gioco a qualche bambino);
- IL CERCHIO MAGICO-2 (il bambino che veniva toccato sulla spalla doveva prendere uno strumento musicale-maracas posto nel cerchio e portarlo, senza farlo suonare, al capo-tribù che era seduto ad occhi chiusi in un angolo della palestra; tutti gli altri dovevano rimanere in perfetto silenzio. Se il capo-tribù sentiva lo strumento suonare diceva AUGH e il piccolo guerriero non superava la prova... ovviamente davamo qualche possibilità in più a chi faceva fatica!!) 
 5) Inizia la caccia: ho consegnato a ciascun bambino una mezza bottiglia di plastica, (la parte sopra delle bottiglie che avevano portato loro da casa), tagliata in striscioline, che agitata, faceva rumore. Questo nostro strumento avrebbe accompagnato l’avventura.


A caccia dell'orso
, (famoso libro scritto da Michael Rose e illustrato da Helen Oxenbury), e riadattata per l’occasione

Camminata: si cammina sul posto, stando in cerchio, seguendo il ritmo del tamburo che cambia
NARRATORE: "Oh oh! Un campo! Un campo di erba frusciante!"
INSIEME: "Non si può passare sopra. Non si può passare sotto. Oh no! Ci dobbiamo passare in mezzo!"
Sfreghiamo il nostro strumento sul pavimento producendo il rumore dell’erba frusciante.
Camminata.
NARRATORE: "Oh oh! Un fiume! Un fiume freddo e fondo!"
INSIEME: ...

Agitiamo nell’aria il nostro strumento producendo il rumore dell’acqua.
Camminata
NARRATORE: "Oh oh! Una palude piena di fango! Fango denso e appiccicoso!"
INSIEME: ...
Con la nostra voce produciamo il rumore del fango, accompagnandolo con i gesti: Squelch squerch! Squelch squalch! Squelch squalch!
Camminata

Segue il passaggio nel bosco con camminata silenziosa per attraversarlo, passaggio nel temporale colpendo con il tappo della nostra bottiglia-strumento il pavimento producendo  il rumore della pioggia mentre il percussionista produce il rumore dei tuoni con il tamburo.
E poi ancora ingresso nella grotta: con la voce, accompagnata dai gesti, facciamo: Brrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrr!
Incontro con l'orso...
È UN ORSO!!!!
La maestra, ad un mio segnale, era sparita travestendosi da orso e facendosi intravvedere dai bimbi.
Presto, indietro nella grotta! Vedi sopra per i gesti e rumori, indietro nel temporale, bosco, ...

Indietro dentro al campo! Corri alla tenda. Apri la tenda. Oh no! Qualcuno ha dimenticato qualcosa?! Riapri la tenda. Prendiamo quello che abbiamo dimenticato. Richiudi la tenda. Sotto la coperta.
CHE PAURA! A CACCIA DELL'ORSO NON ANDIAMO PIÙ !
Ma bimbi... siamo sicuri che quell’orso voleva mangiarci? Abbiamo guardato bene i suoi occhi? Non sembrava poi così cattivo… proviamo a conoscerlo, dai chiamiamolo qui!
La maestra-orso entra, finge di avere paura ma poi si lascia accarezzare dai bimbi.
 6) Danza dell’amicizia: balliamo tutti insieme all’orso la danza degli indiani….(INNO DEGLI INDIANI, la trovate su internet), molto suggestiva!


CONCLUSIONE
Che altro dirvi? Buon divertimento!!! ...e cambiate a vostro piacere, secondo la vostra creatività, il luogo ed i collaboratori che avete a disposizione ed il gruppo che avete davanti!!!

Cinzia

sabato 2 luglio 2016

Ho letto "Massimo da sistemare"

La socia mi ha prestato il libro che ha appena terminato di leggere e che ha scelto suo figlio come lettura estiva, insomma il libro era per un bambino di 8 anni e mezzo ma prima di lui lo hanno letto due mamme... :-)
Il libro è Massimo da sistemare di Loredana Frescura e Marco Tematis, appartenente alla nuova collana Colibrì: una nuova collana di narrativa rivolta ai ragazzi dai 7 ai 10 anni, con tre diversi livelli di competenza per lettura. Tra i suoi autori annovera scrittori tra i più amati e affermati del panorama italiano, per una varietà di temi e generi. Per volare liberi tra le pagine!
Il libro è scritto in forma di diario e racconta alcuni episodi accaduti a Massimo, un bambino di nove anni che a scuola non riesce a star fermo sulla sedia, un pochino distratto, che combina qualche pasticcio, (anche se talvolta viene accusato ingiustamente). Massimo ascolta per caso la mamma che riferisce al papà le parole che la maestra ha pronunciato al colloquio insegnanti-genitori: "Massimo è intelligente, ma un po' da sistemare". Inizia il viaggio nella mente di Massimo: cosa significa "da sistemare"? Il bambino si sforza di capire, prova a cercare aiuto anche sul dizionario, vorrebbe tanto sapere perché gli altri pensano che lui sia da sistemare! 
Intanto la vita va avanti e si succedono diversi episodi disastrosi: i genitori di una sua compagna di classe che si arrabbiano perché Massimo ha regalato alla loro figlia dei lombrichi che l'hanno fatta scoppiare a piangere, il battesimo di un cuginetto rovinato dall'acqua santa riempita di sapone, punizioni, il tradimento da parte della sorella, la sostituzione della maestra con una più severa rispetto a quella cui Massimo è abituato...
E non manca la bambina di quinta elementare, Isabella, per cui Massimo ha una cotta, che gli da consigli su come comportarsi con le maestre per apparire come uno scolaro modello. 
Il libro mi è piaciuto, ricco di contenuti, ben scritto, storia simpatica ma che fa anche riflettere... Però mi è parso troppo ricco di argomenti diversi, insomma mi ha un pochino spiazzato. Non riesco a capire quale sia il messaggio principale che gli autori volevano trasmettere quando l'hanno scritto. So benissimo che ogni lettore in un libro "legge" un significato diverso ma sono anche certa che ogni autore scriva con un preciso intento, con lo scopo di trasmettere il suo messaggio. In questo libro si parla di un bambino un pochino pasticcione con qualche difficoltà di concentrazione, un bimbo che i genitori spesso sgridano, (a volte per guai combinati da lui e a volte ingiustamente), ma si parla anche di disabilità motoria visto che la maestra usa la carrozzina, (e non solo lei), e poi si parla di innamoramento, del rapporto tra fratelli, di bullismo...
Ripeto: libro bello, lo consiglierei sicuramente, ma mi ha confuso a causa dei tanti argomenti trattati in un racconto che considero breve, (si legge in un'oretta o poco più). Aggiungo anche che io sono una persona adulta, e questo è un libro destinato ai bambini dai 7 ai 10 anni circa: mi chiedo quali possano essere le considerazione di un bambino di quell'età. Sarei davvero curiosa di conoscere le impressioni su questo libro di altri adulti ma soprattutto di qualche bambino che lo ha letto!