mercoledì 22 ottobre 2014

Ancora sulla scuola...

Questa volta non vi parlo di materiale scolastico o bella grafia, (ma per i più curiosi siamo a quota, sopo solo 5 settimane e mezzo: 8 matite, 1 temperino, 2 gomme, una penna e 3 pastelli), ma di compiti e responsabilità di bimbi e genitori. Partendo dal presupposto che noi genitori siamo tutti diversi, (riferito a tempo libero, valori, principi e priorità...), e che i bimbi sono tutti diversi, (carattere, difficoltà, competenze...), a noi le maestre hanno chiesto di seguire i bambini nei compiti, sempre, ma di cercare di renderli autonomi il più possibile. Che significa? 
Che i bimbi devono imparare a usare la memoria e per questo motivo a volte la maestre assegna dei compiti solo oralmente. Sul quaderno non verrà scritto nulla ma ai bimbi, durante la lezione a scuola, verrà detto a voce: "per domani leggete tante volte la pagina X del libro di italiano".
Che i bimbi devono fare i compiti da soli perché è stato spiegato loro come fare e un esercizio simile a quello assegnato per casa è stato svolto in classe diverse volte.
Che i bambini a casa devono imparare a prepararsi in autonomia il materiale scolastico, (libri e quaderni per le lezioni del giorno successivo), la merenda, verificare di avere matita, gomma, temperino...
Che i genitori devono aprire i quaderni dei figli tutti i giorni per verificare se ci sono avvisi e per correggere i compiti. Non fare i compiti al posto dei bambini ma correggere il lavoro svolto dai figli cercando di far notare loro gli errori in maniera che possano correggere da soli le parole o le operazioni sbagliate: "sei sicuro che si scriva proprio così?", "vuoi provare a rifare questa operazione per vedere se il risultato è giusto?"
Samuele è un bambino molto dolce, sicuro di sé, impavido, intelligente, creativo e chiaccherone. Al primo posto tra le sue priorità non c'è si sicuro la scuola e quindi, nonostante io ci provi dall'inizio dello scorso anno scolastico, non è facile cercare di spostare il gioco al secondo posto. Non è facile per lui pensare che la scuola è un dovere e una responsabilità. Perché mai dovrebbe ricordarsi ogni sera di controllare se c'è la matita nell'astuccio? Perché avere tanta cura per la gomma a scuola? Tanto se la perdo la mamma me ne da un'altra. Ricordarsi di mettere la merenda nello zaino ogni mattina? Lui in testa ha i Lego, e deve pensare a quale giochino portare a scuola per giocare durante la ricreazione.
Ricordarsi di dire alla mamma che deve firmare un avviso o che per domani bisogna leggere un breve testo sul libro? Sicuramente è un problema per tanti bimbi anche se ho notato che proprio perché sono tutti diversi, alcuni sono un pochino più attenti ai doveri scolastici.
Lo so che non è bellissimo parlare di doveri a sei anni ma è così, credo che siamo quasi tutti d'accordo che l'inizio della scuola primaria coincide con l'inizio dei doveri da parte dei bambini. Anno scorso ho cercato di aiutare Samuele il più possibile, il primo anno è davvero difficile, il passaggio dalla scuola infanzia alla scuola vera e propria è davvero duro. Quest'anno pensavo che l'anno scolastico sarebbe filato liscio ma a lui della scuola, come anno scorso, importa proprio poco. Dimentica a scuola i libri o i quaderni sui quali deve fare i compiti, dimentica o omette di dire che ci sono dei brani da leggere, ...
Certe volte ho cercato di aiutarlo come quando non ha studiato a memoria la filastrocca di matematica perché "non è vero che era da imparare a memoria" ,(c'era scritto proprio in fondo alla filastrocca), "ma era troppo lunga", "tanto anche altri bambini non la imparano a memoria" e io la mattina gliel'ho scritta su un foglietto ordinandogli di studiarla al pre-scuola prima delle lezioni. Oppure quando ha dimenticato a scuola il libro di matematica sul quale doveva fare alcuni esercizi e abbiamo scaricato le pagine dal sito della casa editrice o ancora quando ha dimenticato a scuola la filastrocca di inglese e ce la siamo fatti mandare sul gruppo WhatsApp dei genitori della classe che frequenta.
Spesso la sera apro l'astuccio e scopro che ha una matita lunga 4 cm. o che la gomma è scomparsa, che nel quaderno di italiano sono rimaste solo 2 pagine vuote...
Io lo so che non lo sto aiutando a diventare autonomo ma come si fa? È  più forte di me! Vorrei che avesse sempre il materiale necessario per scrivere e colorare, che non dimenticasse a casa la merenda o l'acqua o le scarpe per fare ginnastica il lunedì mattina. 
Ci rimango male quando sul quaderno trovo una nota, (informativa), o quando per compito deve riempire una pagina intera con una parola che a scuola ha copiato male dalla lavagna.
Lui ha le sue priorità e al primo posto c'è ancora sicuramente il gioco. Io ci provo, quasi sicuramente nella maniera sbagliata, a mandarlo a scuola con i compiti fatti, il materiale in ordine e la merenda nello zaino, ma i risultati sono pessimi. C'è questo istinto di protezione che non ne vuol sapere di mettersi da parte e così continuo ogni mattina a ricordargli "hai preso la merenda?", "hai preparato le scarpe da ginnastica?"...
D'altra parte non credo che andare a scuola senza compiti, senza libro o senza aver studiato la filastrocca possa essergli di insegnamento perché le note informative o le sgridate delle maestre non lo colpiscono più di tanto.
Che fatica fare la mamma... Io però mica mi arrendo! Sono una di quelle mamme che ci tengono a sapere cosa fa il figlio a scuola, ad ampliare gli argomenti trattati anche a casa, una mamma che vuole esserci. Una mamma che davvero vuole trasmettere al proprio figlio i valori in cui crede e siccome son convinta che la scuola sia importante, che sia importante impegnarsi e fare del proprio del proprio meglio, io mi preoccupo e mi chiedo come fare a far comprendere a mio figlio che anche se lui preferisce giocare, (e capisco il suo punto di vista), deve cercare di dare il massimo anche a scuola! E siccome niente accade per caso, proprio ieri apro facebook e mi appare questoVaccinare i figli contro il dolore "Noi genitori siamo sempre molto preoccupati dalla sofferenza dei nostri figli. Vorremmo che non provassero mai dolore, che non fossero mai tristi, che non dovessero stare male, arriviamo al punto di avere paura che piangano. E se stessimo sbagliando tutto? Se la frustrazione e il dolore fossero funzionali? Abbiamo chiesto aiuto alla nostra amica e psicologa Elena Sardo."

14 commenti:

  1. Io posso parlarti della mia esperienza con i twins...stessa classe , la seconda, differente sezione e quest'anno maestre diverse . La gemella è molto indipendente, controlla i compiti, vuole che tutto sia perfetto, si preoccupa se è tardi e ancora non ha finito (scuola - impegni sportivi e poi compiti prima di cena), addirittura quando gli abbiamo proposto una gita che comprendesse il venerdì come giorno di partenza si è preoccupata dei compiti e di come avrebbero reagito le maestre. Il gemello altro stampo, svogliato, fare i compiti non è la sua priorità ma confrontandosi con la sorella alla fine li svolge nello stesso momento anche se più lentamente... anche noi controlliamo i compiti dopo che siano stati svolti e interveniamo per spiegare meglio durante l'esercizio se non si è compreso bene.... io penso che esagerano con il colorare le vignette e altro ma dicono che anche colorare fa parte dell'insegnamento..... i compiti a volte sul diario e a volte sul quaderno, le insegnanti dicono a noi genitori di controllare che i figli abbiano tutto a posto (matite temperate, salviettine, etc...) e tornando io la sera a cena è un vero delirio !!

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    1. Barbara ma tua figlia è davvero tanto tanto responsabile!!! Addirittura si preoccupa se è tardi e non ha finito? Samuele spero raggiunga questo livello almeno in quinta ah ah!
      Sì è vero, anche io penso che colorare sia un esercizio di precisione, pazienza... Però pure Samu lo odia. Anche io a volte mi chiedo come facciano le famiglie che lavorano tutto il giorno e rientrano tardi la sera a controllare compiti, materiale... non è così facile!

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  2. ciao mamma Claudia, scusa se mi intrometto nuovamente, ma tutto ciò che scrivi è sempre molto stimolante.
    Con tre figli in età scolare, di cui due gemelli ( in classi diverse) non potevo certo permettermi di sedermi accanto ed aiutarli!Quindi si prendevano i diari ed ognuno alla sua scrivania faceva i suoi compiti, ovviamente ognuno con modalità diverse! Giulia precisa ed attenta, senza esagerare. Silvia...quasi pignola e maniacale...Tommaso, che faceva i compiti, scriveva e, con la mano libera, giocava con una macchinina! Alle richieste di aiuto sono sempre intervenuta, dalle operazioni in colonna, alla grammatica ai verbi greci....ma ognuno ha sempre fatto per sè.
    Nei primi due anni delle elementari abbiamo fatto lo zaino assieme, controllando che ci fosse tutto. Dalla terza....hanno fatto da soli, con mille dimenticanze, certo, ma....pazienza! E le " note" sono sempre servite, perchè non dare ginnastica per non avere le scarpe....è pesato ed è servito.
    Non credo questo sia stato frustrante o, se lo è stato, è servito a vivere la frustrazione, che esiste, fa parte della vasta gamma delle emozioni, un po' come la noia e che i nostri cuccioli devono imparare a gestire, come la tristezza o la gioia. Non sai quante volte mi sono sentita dire che avevo la SINDROME DELL'APE REGINA, che volevo avere tutto sotto controllo, vita dei figli compresa!Ed era vero. Ed ho capito di non essere indispensabile e, soprattutto, che dovevo aiutarli a crescere.Che poi è quello che stai facendo tu, con i tuoi dubbi, le paure e le domande che poni. Un abbraccio Emanuela

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    1. Emanuela non ti devi mica scusare! Mi fa sempre tanto piacere leggere i commenti, esperienze e riflessioni di tutti! Io vorrei essere un pochino come te ma in realtà il mio istinto mi porta a essere come Valeria che si siede accanto a sua figlia e la aiuta. Forse tu sei stata in parte agevolata nel lasciare i tuoi bimbi fare da soli proprio perché, come hai scritto, non potevi seguirne tre contemporaneamente ma dare solo un piccolo aiuto ad ognuno. Sono d'accordo con te che la frustrazione, la noia e tutte le altre sensazioni sono utili, proprio come scritto nell'articolo che ho linkato in fondo al mio post ma in ogni caso faccio una gran fatica a non ricordargli di mettere le scarpe nello zaino e cose simili :-)

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  3. Ciao cara. Noi qui siamo nella fase "...mamma mia quanti compiti!" che sono davvero tanti soprattutto per la grande ed iniziano ad essere abbastanza anche per il piccolo... Le reazioni a questo da parte dei due figli sono diverse. la grande è una romantica distratta che a scuola magari pensa alle nuvolette del cielo e dimentica che la maestra ha detto di fare le schede sul quaderno di italiano... Visto che anche questa maestra è dell'idaea che non si debbano scrivere i compiti, lei torna tutta giuliva a casa dicendo "...per domani non ho compiti" poi quando andiamo a dare un'occhiata al quaderno rabbrividisce... tante sono le cose da fare... Giusto stamattina ha lasciato il quaderno di matematica a casa dopo che ieri abbiamo passato due benemerite ore a fare i problemi assegnati. Dico "abbiamo" perchè anche se lei fa tutto da sola chiede che io gironzoli nella zona in cui si mette a fare i compiti "...per farmi compagnia".
    L'ometto di casa dice sempre che ha pochissimi compiti da fare ma poi quando si trova davanti a "...leggere dieci volte" si lascia prendere dal panico. Si lasciava... perchè devo dire che dall'inizio dell'anno qualche cosa è cambitao. E' più responsabile ed ha capito che deve fare i compiti perchè sono un suo dovere...
    Io credo che ogni bambino maturi con una tempistica diversa e che la sua scala di priorità nel tempo cambi anche in funzione al suo modo di essere.... Io non ho mai fatto i compiti per i miei figli ma con i miei figli si, nel senso che - come dicevo sopra - chiedono la mia presenza come supervisore... Nei giorni scorsi, a ridosso del lutto per la morte di mia nonna, ci sono state alcune volte in cui li ho lasciati fare davvero i compiti da soli. Ebbene... l'ometto di casa si è accorto che gli erano sfuggite due schede di italiano e mi ha chiesto di svegliarlo la mattina alle sei e mezza per farle. Per lui non è concepibile andare a scuola senza compiti... se non l'avessi svegliato avrebbe di sicuro pianto.
    Io li controllo gli zaini... si, sono una di quelle che controlla... però mi capita rarissime volte di trovare qualche cosa fuori posto...

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    1. Ciao Stefania, mi dispiace tanto per la perdita della tua nonna, ricordo qualche racconto in cui parlavi di lei, di come le piaceva leggere...
      Vedo che siamo davvero tutte diverse e abbiamo ognuna, noi mamme, un metodo diverso per seguire i figli che fanno i compiti. Tu non ti senti frustrata? Anche io dico spesso "noi" per includere sia me che Samuele quando parlo di scuola perché anche io cerco di seguirlo tanto. Penso che sia un modo per cercare di trasmettergli amore per la scuola, (sto vicino a te, ti controllo e ti aiuto perché stai facendo una cosa che per me è importante e spero lo diventerà anche per te). Mi sa tanto che non c'è nulla di più vero che ogni bimbo matura con i suoi tempi. Samuele non si sognerebbe mai di dirmi di svegliarlo prima per fare dei compiti dimenticati il giorno prima! Quel giorno che è andato a scuola con la filastrocca scritta su un foglietto, (da imparare durante i 30 minuti di prescuola), non ti dico quanto era arrabbiato e comunque non gli importava tanto di non saperla :-(

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  4. Valeria perdonami ma non mi ricordo quanti anni ha tua figlia e che classe frequenta anche ricordo vagamente che ha un anno o due più di Samuele. Io non credo che tu metta fretta a tua figlia, anzi! Sono sicura che ogni bimbo ha i suoi tempi così come è diverso il metodo di apprendere e tu lo puoi provare visto che hai usato lo stesso metodo per due figli e ti sei accorta che non funziona per entrambi. Io, se le maestre non avessero chiesto di lasciare che i bimbi facciano da soli il più possibile sarei stata una mamma uguale a te: seduta di fianco a Samuele per sostenere, incitare, aiutare, correggere. Non lo faccio perché la maestra ci ha chiesto di non farlo e siccome la stimo molto e credo nel metodo e mi ispira fiducia cerco di fare come dice :-)
    Samuele ha pochissimi compiti perché frequenta il tempo pieno. Durante la settimana capita che abbia qualche breve racconto da leggere, finire di fare qualche operazione che non ha terminato in classe o riscrivere parole che in classe ha scritto male. Durante il fine settimana i compiti sono un pochino di più ma di solito poche pagine di esercizi di matematica, magari una filastrocca da imparare... Proprio poco! E io lo lascio fare tutto da solo. Però lui è ancora poco responsabile e fa tutto di fretta, spesso non ricorda i compiti che la maestra ha assegnato solo a voce... Probabilmente a lui occorrerà più tempo per diventare più responsabile

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  5. Ciao! Mi sono ritrovata molto in questo post e trovo conforto a nn essere l'unica:-) A casa voglio leggere meglio anche il post di cui hai fatto cenno alla fine:-) Buona giornata!

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  6. Ciao Claudia, hai ragione, difficile fare la mamma!
    Anche qui Lego=centro dell'universo
    Però la mia esperienza mi conferma che i tempi di maturazione sono proprio diversi, il mio bambino a 8 anni (4 elementare) sta cominciando ora a mettere in pratica un po' dei suggerimenti per prestare più cura ai suoi oggetti e attenzione a scuola, ed è molto gratificato dai risultati. Difficile l'equilibrio tra sostenerli nell'autonomia e supportarli quando hanno limiti evidenti.. ma il tempo aiuta . Bacio!

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    1. Proprio così vogliounamelablu, anche io trovo difficilissimo l'equilibrio tra il sostenere e supportare. Ogni volta mi chiedo se sia meglio aiutarlo o lasciarlo sbagliare. Alla fine, spesso e volentieri vince il mio istinto di protezione :-)
      Anche io sono sicura che il tempo farà il suo lavoro e anno prossimo andrà meglio

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  7. Puoi provare con un salvadanaio trasparente dove vede salire o scendere i suoi averi e attingere da li' x il materiale didattico rovinato e invece dargli una monetina x quando a fine giornata fai il controllo se lo zaino e i compiti sono stati veramente effettuati, magari chiedendo aiuto a un genitore di whats up x avere la situazione chiara dei compiti x controllare che si sia impegnato a ricordarli tutti. E una volta ogni tanto investi in una settimana di test della responsabilita' e non intervenire se manca qualcosa o mancano dei compiti, almeno affronta le conseguenze.

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    1. Ciao Ely, sai che sto facendo proprio così? Samuele ha un salvadanaio con i soldini che gli regalano i nonni ogni settimana e quando perde il materiale scolastico perchè non ne ha avuto cura o consuma una matita in sole 8 ore gli chiedo di darmi 1 o 2 euro in cambio di una gomma o matita nuova. Lui ci tiene molto ai suoi soldini e spero che questo gesto serva a responsabilizzarlo un pochino di più. Il gruppo WhatsApp dei genitori della classe esiste e infatti spesso ci domandiamo a vicenda quali compiti sono stati assegnati :-) invece lasciarlo una settimana intera senza controllo non ci riesco, davvero. A volte ci sono avvisi da firmare e comunque se lui va a scuola senza compiti e riceve una sgridata dalla maestra mica cambia niente. Non riesce a capire che non è per niente bello essere sgridati per non aver fatto i compiti, non ancora. Spero che riesca a capire che la scuola è molto importante e anche bella!

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  8. Hai ragione, prima o poi raggiungeranno la loro indipendenza, ci vuole un po' di tempo e tanta pazienza. Buona giornata Valeria!

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