lunedì 23 gennaio 2012

Storie di bottoni

Sabato pomeriggio sono stata in luogo un po' magico, dove vivono tanti personaggi della storia. Ho trascorso un'ora e mezzo, quasi due, ad ascoltare storie di bottoni. Poco interessante? Tutt'altro! Sinceramente non pensavo ci fossero così tante storie dietro a questi piccoli oggetti rotondi. 
E così ho scoperto che ci sono bottoni di ogni forma, con due buchi, quattro buchi, un anello sul retro e anche con tre buchi. Ho scoperto che ci sono bottoni di mille materiali diversi. Che esistono bottoni poveri, bottoni preziosissimi, piccoli, grandi, per diverse occasioni, incisi, dipinti... ma tutti hanno una cosa in comune: raccontano storie! 
Non avevo mai pensato che i bottoni potessero raccontare la storia dell'umanità. Non posso che consigliare la visita al Museo del bottone soprattutto ai ragazzi che vanno a scuola! A tal proposito vi segnalo che c'è anche un bottone forse ispirato dall'opera svolta da Maria Montessori, bottone che non ho fotografato, potete ammirarlo qui, (pagina facebook del Museo). Il bottone risale al 1910 circa e veniva usato per abiti da lavoro. Chissà se chi lo ha creato pensava a tutti i bimbi a cui Maria Montessori ha insegnato a leggere e scrivere grazie all'alfabeto mobile fatto di lettere in legno. 
In contrasto con il semplice e umile bottone con le lettere ci sono tanti bottoni preziosi, in oro o diamanti che i nobili usavano per ornare i loro vestiti. Solo pochi di essi servivano per abbottonare il vestito, gli altri erano solo decorativi, per mostrare quanto era ricco chi li portava. Ad esempio Francesco I re di Francia, per mostrare la propria ricchezza, si fece cucire un abito con 13.600 bottoni d'oro!
Anche i servi dei nobili portavano bottoni "importanti sulle loro divise. Questi avevano lo stemma del casato. A seconda della ricchezza del casato si potevano vedere abiti con tanti bottoni in materiale prezioso oppure con pochi bottoni in materiale più povero. Anche le corone incise sul bottone avevano un significato: con cinque punte Duca, con sette punte barone, con nove punte uguali Conte... Incredibile quanto si poteva capire osservando un semplice bottone. 
Io non posso raccontarvi tutto quello che Giorgio, con tanto entusiasmo, ha narrato quel pomeriggio, ma ho davvero capito che ogni epoca, evento storico, scoperta,... si rispecchia nei bottoni dei vestiti! Qui sopra un bottone dedicato alle prime automobili. Volevo mostrarvi i bottoni vittoriani, che ho fotografato ma l'immagine è proprio bruttina. Si tratta di bottoni neri ma finemente lavorati e dalle sfaccettature luccicanti che sono stati voluti dalla Regina Vittoria d'Inghilterra per essere indossati in segno di lutto per la morte del marito, (1861).
Il bottone qui sopra, racconta Giorgio, è stato trovato nel campo Birkenau e a causa del fuoco, (forse quello che è stato appiccato dai tedeschi per nascondere al mondo le prove di quello che succedeva nel campo di concentramento). Questo bottone era in vetro, con decorazioni in oro. Ed ecco come è diventato per colpa delle cattive azioni di alcuni "uomini".
Qui sopra invece un bottone degli anni 1970 molto bello, Giorgio dice che è uno dei suoi preferiti. Sul metallo sono incisi i simboli di USA e URSS, vicini, a simboleggiare la fine della tensione tra due grandi potenze. La pace.
Sempre degli anni 1970 il simpatico bottone qui sotto. Un bottone in piombo per camicia da donna.  
Qui sotto due bottoni dedicati al telefono! Un'importante mezzo di comunicazione, così come lo sono i bottoni :-) Al Museo ci sono bottoni con miniature di personaggi storici, bottoni con fiori, mosaici, simboli di Paesi, (boomerang, Tutankamon, casette africane, draghi, ...), e di partiti politici. E poi personaggi di favole, come il lupo che vedete un po' più sotto, Biancaneve e i sette nani, Pinocchio, marchi di stilisti famosi... 
Ho anche scoperto che uno dei materiali che si usano per fare bottoni, (oltre a legno, corno, vetro, metallo, madreperla, ...), è un semeo tropicale che si chiama corozo. Questo seme ha le stesse caratteristiche dell'avorio. E' resistente e inoltre può essere tinto in vari colori.  
Un altro materiale strano usato per fare bottoni è la galalite. Una "plastica" ricavata dalla caseina, (proteina del latte). Anche questo materiale può essere tinto e lo si può lavorare facendogli assumere le venature di materiali naturali come legno, tartaruga...
Concludo il post raccontando la mia storia dei bottoni. La prima foto di questo post, quella quadrata, con tanti bottoni anonimi riposti in un un mobiletto porta lavoro per cucito l'ho scattata a casa mia. Avete presente quei mobiletti di legno a due o tre piani, con manico e rotelle? 
Quello qui sotto era della mia nonna Palmira e lo conservo con amore in camera mia. Quando ero piccola andavo a trovare la nonna ogni domenica, a volte i miei genitori mi portavano da lei il sabato e tornavano a prendermi la domenica. Mia nonna cuciva, con una Singer degli anni 1930, (se qualcuno sa darmi qualche informazione riguardo questa macchina da cucire...), aiutava la sarta che abitava nella casa di fronte alla sua. A me piaceva giocare con i bottoni.
A volte la nonna mi dava un lungo filo di lana in cui infilava un ago e mi permetteva di fare una collana di bottoni! Sono dei dolci ricordi! Se questo post vi è piaciuto dovete ringraziare Giorgio che ogni giorno racconta a tutti coloro che entrano nel suo Museo queste belle storie con tanto entusiasmo!
Altre info le potete trovare qui: bottoni di Giorgio Gallavotti e qui: Nuovo Museo. Il Museo si trova a Santarcangelo di Romagna in via Della Costa 11. In inverno è aperto dal martedì alla domenica 10-12 e 15-18 mentre in estate 10-12 16-18,30 21-23,30. Lo trovate anche su facebook
A proposito: il museo, che inizialmente ospitava 8.500 bottoni, oggi ne ha circa 11.000 grazie alle donazioni di tanti privati. Quindi se avete qualche bottone particolare di cui non sapete che fare...
Qui potete vedere le foto e qualche racconto dei bottoni di Sandra: I BOTTONI.

40 commenti:

  1. Il post mi è piaciuto si!! Grazie per le immagini e le storie :-)
    E sai che mia madre aveva un "portatutto" per il cucito proprio come quello della tua nonna? Che bello!! E che ricordi anche io... :-)

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    1. maris: penso che sia un portatutto che avevano quasi tutte le nostre mamme o nonne. Ora non se ne vedono più tanti, eppure mi pare un mobiletto pratico e carino!

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  2. che bei ricordi...pure la mia nonna aveva la scatola dei bottoni...quanto ci ho giocato!ricordo che guardando quei bottoni pensavo:"Ma chi se l'inventa i bottoni?"

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    1. anche tu loriva? Chissà... forse tutte noi da piccine abbiamo giocato con i bottoni. Io ci faccio giocare anche Topastro, anche se oggi di bottoni non ne abbiamo tanti nelle case perchè le zip hanno un pochino sostituito quei bellissimi oggetti piccoli e rotondi. Però le zip non hanno altrettanto fascino!

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  3. Bello il post...soprattutto nella parte dei tuoi ricordi....la scatola dei bottoni di tua nonna....mi ricorda anche la mia infanzia....
    Moonlitgirl

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  4. Che bel post, mi hai ricordato la scatola di latta piena di bottoni con cui giocavo da piccola.
    C'erano bottoni di ogni forma e colore, e io passavo i pomeriggi interi a catalogarli, usarli come cibo per le bambole, a fare collane ... grazie per aver risvegliato questo bel ricordo!!

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    1. Ciao Murasaki, ma dai che bello! Mi state scrivendo tutte che i bottoni sono ricordi di infanzia di tutte! Belli i giochi di una volta!

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  5. Che bello questo post!
    Anche io ho memoria di un mobiletto così e di una identica macchina di cucire di mia nonna. Non ho idea di dove sia finita quando è morta, ma me la ricordo benissimo.
    Bello questo museo, prima o poi... ;) bacio

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    1. Che meraviglia Cì, tutte ricordiamo il mobiletto o i bottoni! Anche tua figlia gioca con i bottoni? E' un gioco carino che potete fare in questi giorni in cui non potete andare fuori! Giorgio sarebbe sicuramente felice di conoscerti e ti racconterebbe tante storie!

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  6. Cara mamma Claudia, ti leggo da molto ma penso di non avere mai commentato!!!
    Penso di avere una macchina da cucire uguale alla tua. Potresti fotografare il mobiletto? Io farò lo stesso. Se dovessero essere uguali, ho libretto etc che ti farò avere in copia.poi ci sono vari accessori. La macchina qui era di mia nonna, anni 30, che poi comprò una salmoiraghi negli anni 60, io invece ho una Husquarna anni 90 ;-)
    c'è pure una macchina a manovella ancora più vecchia, con un cassettino sotto!
    Nel mobiletto della macchina, specie la ribaltina appena sotto, mia nonna teneva bpttoni, vecchi pennini, fili... :-))))
    Io la usavo per cucire le gonne alla barbie, anzi due barbie, quindi ogni volta due gonne uguali (non volevo che una si offendesse!!!) :-)))
    Se ti fa piacere, scrivimi la tua mail e ti mando le fotografie.
    Un grosso abbraccio a te e al Topastro, io qui ho un Coniglietto pestifero di 18 mesi!
    a presto!

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    1. Ciao Anny JustMe, mi fa molto piacere se mi scrivi, (claudiaprotti@hotmail.it), e ti invierò altre foto della macchina per cucire. Questa Singer però, come ho raccontato qui, non ha più il suo mobiletto ma un semplice piano in legno con una parte che poteva essere ripiegata oppure usata come prolunga. Non ho capito se il mobile originale, se esisteva, si sia rovinato quando la macchina è stata sotterrata durante la guerra oppure se sia stato buttato via prima di nascondere solo la macchina. Caspita, quindi tu hai imparato a cucire con quella? Che bello! Saluti al tuo Coniglietto :-)

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  7. Anche io ho conosciuto Giorgio e sua moglie e me ne sono innamorata...

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    1. Difficile non rimanere affascinati dal Museo del bottone e da Giorgio e sua moglie. Io sono fortunata, posso andarci spesso :-)

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  8. Brava Claudia, davvero un bel pomeriggio! Magari ci vediamo ancora lì ;-)
    P.s.: Ma come scrivi bene!!!!
    La Simo

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    1. Grazie La Simo! Tutto merito di Giorgio e dell'entusiasmo e passione che trasmette raccontando storie di bottoni. Se ritorni a Santarcangelo torno volentieri anche io al Museo!

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  9. Che bello!!Grazie per aver condiviso!

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  10. Che belli i bottoni! Da mia nonna avevo un pezzo di stoffa sul quale attaccavo i bottoni. Alla fine era proprio pieno zeppo! Io ho imparato così ad attaccare i bottoni di tutti i tipi!!! Mia nonna quella macchina da cucire ancora ce l'ha e ancora la usa!!!

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    1. Ummhh chissà se anche io li cucivo su un pezzo di stoffa. Non me lo ricordo! Che bel quadro il tuo pezzo di stoffa con i bottoni!

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  11. Giorgio Gallavotti. Ciao Claudia tu se fantastica. ogni tua uscita crei, delle bellissime storie con le foto che sono veramente la cronaca di quello che hai visto. La tua magia è che racconti con il cuore ed il sentimento. Grazie Grazie Grazie per aver creato un post che è lodato da tutti color che lo hanno visto. Meraviglioso. La scatola del cucito è anche nei bottoni degli anni 1920. Forse non l' hai notata perchè non te l' ho detto.Da bambini si giocava coi bottoni e leggo che tante di voi hanno giocato con quella famosa scatola. Io la storia della scatola l' ho raccontata anche nel mio libro. Alla fine dico che purtroppo oggi i bambini non possono mettere in fila quei bottoni perchè anche quelle scatole pian piano spariscono. Le ultime esistenti tanta gente le porta al Museo e spesso vi sono bottoni da Museo. Ciao di nuovo un fantastico grazie ed arrivederci ... presto.

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    1. Giorgio la prossima volta che vengo mi mostrerai la scatola dei bottoni! Non ho ancora finito di leggere il tuo libro, ho letto qualche pezzo qui e qualche pezzo lì :-) Perchè non crei dei sacchettini con tanti bottoni misti, di quelli senza valore, ma colorati, di forme e dimensioni diverse e li metti in vendita come gioco per bambini? Ti assicuro che tutte le mamme che leggono il mio blog li comprerebbero, io compresa! E' vero che molte mamme preferiscono comprare giochi moderni con luci, suoni e movimenti meccanici ma ci sono anche tante mamme come me a cui piace creare giochi con materiali poveri! Topastro gioca con i miei bottoni e con alcuni abbiamo anche creato un memory, puoi vederlo qui

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  12. Con un papà sarto anche per me era d'obbligo giocare con i bottoni...stoffe, fili bottoni, che meraviglia!
    Bellissimo il reportage che ci hai fatto, grazie, quante cose interessanti in oggetti così piccoli!! :)

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    1. Wow, allora tu avevi davvero tanto materiale con cui giocare :-)

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  13. io ho sempre adorato i bottoni..quando andavamo al mercato con ia madre che cuciva tantissimo io facevo una scorta tutta mia..bottoni a forma di cuore, di fiore, da mettere nei vestiti delle barbie. Belli, i bottoni!

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  14. Claudia,
    anche noi siamo stati al museo del bottone a Novembre (forse il giorno dopo di quando ci siamo viste), io e Giorgia siamo rimaste affascinate da quel posto e soprattutto da lui: Giorgio. Purtroppo i bimbi erano ansiosi di continuare la passeggiata e non ci siamo fermati ad ascoltare...
    La prossima volta però non mancheremo!
    GiorgiaDeiMostri

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    1. Ciao Giorgia! Si, i bambini si stancano ad ascoltare storie che per noi sono così affascinanti perchè parlano della storia, del passato... Infatti io ho approfittato di un pomeriggio in cui ero sola per andare ad ascoltare :-)
      Ciao a presto!!!!!!

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  15. E' davvero bello!Io già mi ero incantata in un posto dove ne vendevano un po'!Là dentro mi perderei ad ascoltare quelle storie!

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  16. Io ho una scatola del filo come quella (si vede che sono una nonna) e la trovo utilissima...
    ho anche una scatola strapiena di bottoni di tanti modelli e dimensioni... alcuni, a cui sono affezionata in modo particolare, li ho "ereditati" da mia mamma!!!
    Con tanti di questi bottoni ci hanno giocato i miei figli ed adesso lo fanno i nipotini...

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    1. Che bello nonnAnna! Hai un vero e proprio tesoro. I tuoi bottoni sono davvero antichi ma soprattutto devono essere un bellissimo ricordo della tua infanzia, chissà che belli che sono!

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  17. Grazie Claudia per avermelo fatto leggere! Me lo ero perso.
    E grazie per il video sul sig. Giorgio. MItico!
    E' solo così che si mantiene viva la memoria.

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    1. Grazie a te per essere passata a leggere. Non so se sono riuscita a trasmette emozioni ma io ne provo tante quando ascolto le storie di Giorgio, è una persona speciale.

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  18. Buongiorno, questo post è bellissimo sì. Sono stata a Sant'Arcangelo diverse volte ma non ho mai incontrato l'indicazione di questo museo. Anche a me interessa la storia raccontata dagli usi e costumi perchè è la storia della vita, della quotidianità. Questo museo dovrebbe essere visitato da tante scolaresche. Forse la mia mamma ha la macchinetta che faceva i bottini (negli anni 60). Se l'ha conservata la porterei molto volentieri al Museo che è il luogo più idoneo per conservare questa memoria.
    I bottoni raccontano...Vorrei raccontare anch'io qualcosa con i bottoni. Le chiedo perciò due cose: una se posso condividere il suo post nel mio blog e due se posso usare l'immagine a triangolo dei bottoni.
    La rfingrazio e saluto
    Mariella

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  19. @La madame: possiamo darci del "tu"? Di solito sui blog, social network, chat ci si da del tu, anche nel caso di persone di diverse età e se posso citare Giorgio Gallavotti: il rispetto non viene a meno se ci si da del "tu".
    Il Museo del Bottone si trova in Via Della Costa, la stradina di gradini che sale fino alla Torre Civica. Ci sono parecchi cartelli che indicano la direzione e spero tu abbia occasione di tornare a Santarcangelo, visitare il museo e conoscere Giorgio. Io sono stata lì anche ieri. Sono d'accordo: è una visita indicata anche per i ragazzi perchè in maniera divertente e partendo da piccoli oggetti possono conoscere il nostro passato, usi, costumi.... Meglio di un libro! Ti mando una mail con i contatti di Giorgio così puoi metterti in contatto con lui nel caso tu voglia donargli la macchinetta per fare i bottoni, immagino tu intenda quella per coprirli di stoffa. Puoi condividere il mio post sul tuo blog, magari copiandone una parte, non tutto :-)
    Prendi pure l'immagine con i bottoni disposti a triangolo, l'ho scattata al museo. Se non riesci a scaricarla te la invio per mail. E se ti va di segnalarmi il tuo post sui bottoni, quando lo scriverai, verrò volentieri a leggelo! Grazie per essere passata di qui e buona domenica!! Claudia

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  20. Grazie mille anche per la celerità della risposta. Ti darò del tu e sono convinta anch'io che il rispetto per le persone non dipenda da questo. Tutto quello che fai mi piace e le attenzioni che riservi al tuo piccolo e il modo di seguirlo è veramente straordinario. Il topastro ha una grande mamma. Auguri e non mancherò di mandarti quello che scriverò.
    Il mio blog lo trovi a
    madame46.blogspot.com
    Sono alle prime armi e faccio un po' di paciughi, migliorerò, almeno spero.
    Cari saluti
    Mariella

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  21. Grazie per i complimenti Mariella, sei davvero gentile. Faccio del mio meglio e commetto tanti errori anche se mi impegno :-)
    Se hai bisogno di aiuto per il blog chiedi pure. La mia mail è in alto, sotto al profilo. Hai ricevuto la mia mail?

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  22. Grazie ho ricevuto mail e foto . La mia email è maiannic@tin.it
    Io conduco durante alcuni mesi dell'anno un laboratorio di geometria nelle scuole di Modena, Due o tre anni fa sono stata in una scuola media di Sant'arcangelo per un aggiornamento agli insegnanti. Anche quella volta ho fatto una visita al centro, ho visitato il mangano e comprato tessuti con decoro tipico.Ero già stata altre volte, però.
    Saluti e buona settimana

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  23. Il Museo del Bottone è vicino alla stamperia Marchi, dove hai visto il mangano. A circa 500 metri. Spero che ci andremo insieme :-)
    Buona settimana anche a te!

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