venerdì 28 febbraio 2014

28/02/2014 Rare Disease Day

28 febbraio 2013 Giornata delle Malattie Rare
"Lo sai che ci sono malattie talmente rare che neanche gli stessi medici spesso le conoscono? Non sono come la tosse o il raffreddore che la mamma può curare con uno sciroppo, il più delle volte non sono curabili e il più delle volte colpiscono proprio i bambini. Sono rare se prese una per una ma nel loro insieme sono migliaia e sono milioni le persone che ne soffrono in tutto il mondo. Quando un bambino soffre di una malattia rare a capire di cosa è ammalato si può impiegare anche molto tempo e in molti casi passano anni prima che si possa conoscere il nome della sua malattia e può succedere anche che non si venga mai a saperlo. A volte queste malattie sono anche dispettose e si nascondono dietro malattie più frequenti ingannando i medici che cominciano a curarle in modo sbagliato. Quando poi finalmente si scopre il nome giusto accade che di solito sia un nome strano e difficile da pronunciare, chi se la ricorda una malattia che si chiama sindrome di Kabuki oppure la malattia di Cacchi-Ricci, mica come dire "ho l'influenza". La causa più frequente di queste malattie è nei geni, ossia nei centomila pezzettini di DNA che sono per il nostro organismo una specie di libretto di istruzioni che gli spiega come deve funzionare e quando qualcuna di queste istruzioni non è corretta il nostro corpo si ammala. Ci sono pochissime cure tanto che i pochi farmaci destinati a questi malati sono definiti "orfani" e questo accade perchè svilupparli costa molto e oltretutto i pazienti su cui sperimentarli in modo sicuro sono pochi. Per un bambino che ha una malattia rara può essere difficile anche fare una semplice corsa o  giocare a pallone. Alcuni per esempio hanno malattie per cui non si può prendere il sole, altri ancora non possono stare al buio e per molti di loro è anche difficile imparare a leggere e scrivere. Anche se non c'è una cura per queste malattie si può aver cura di chi è malato: gioca con lui, non lasciarlo solo; aspettalo se va più piano, parlagli anche se non ti può rispondere, può darsi che ti ascolti, e vedrai che anche tu da lui puoi imparare un mondo di cose nuove."

martedì 25 febbraio 2014

Custodia per il mio eBook Reader

Ebbene sì: da qualche settimana a casa mia è arrivato un piccolo eBook Reader. Un modello base, era in offerta all'ipermercato ed io era da un po' che pensavo al passaggio dal formato cartaceo a quello elettronico. I motivi sono sostanzialmente due: spazio e risparmio. A casa mia e di Samuele ci sono circa 500 libri miei e 150 suoi senza contare vecchi libri di scuola, album da colorare, album foto, quaderni, giornaletti... 
Lo spazio non aumenta. Abbiamo alcune librerie che sono piene, i libri in doppia fila e ogni volta che compro un libro nuovo mi domando "dove lo metto?". Il secondo motivo è il risparmio. La versione elettronica dei libri ha un prezzo inferiore rispetto a quella cartacea e ciò significa che posso leggere di più. E poi quasi tutti i siti di vendita libri in formato elettronico propongono offerte giornaliere per acquistare uno o alcuni libri, solo per 24 ore, ad un prezzo speciale... Fatta questa premessa voglio farne un'altra: non abbandonerò mai la carta perchè io sono quella che ama sfogliare i libri: provo piacere nel sentire il rumore che fanno le pagine quando vengono girate e la prima cosa che faccio quando arriva un pacco con i libri è annusare e toccare. 
Sicuramente continuerò ad acquistare la versione cartacea di tutti i libri per Samuele, su questo proprio non si discute, e qualche libro tradizionale anche per me. Leggere su un eBook Reader è davvero strano, è così freddo e impersonale tenere in mano un pezzo di plastica che pare una lavagnetta. Non devo ruotare la testa per leggere la facciata di destra o quella di sinistra perchè il monitor è uno ed è sempre davanti agli occhi, non si possono sfogliare le pagine come ho già scritto sopra e il formato del libro non cambia mai, pare di avere in mano sempre lo stesso libro anche se si passa da un romanzo d'amore a una storia vera o a un giallo, (niente più libri piccini alternati a grossi tomi, libri dalla copertina lucida oppure opaca, niente più distinzione tattile tra rilegati o semplice brossura). 
Niente più "mancano pochissime pagine alla fine: voglio conoscere il finale ma che tristezza che la lettura stia per terminare". Vero che a piè pagina sono indicate le pagine ma le emozioni sono diverse. Avere un libro in mano, con la maggior parte delle pagine a sinistra e un piccolissimo spessore a destra è una sensazione particolare e fisica, diverso è leggere "PAG. 290 DI 301". Forse mi devo abituare ma è certo che leggere su un display non mi provoca lo stesso piacere della lettura su carta. Per migliorare un pochino la sensazione ho deciso di cucire una custodia di tessuto. Lo so che le vendono, ne ho viste diverse nei negozi ma costano parecchio e sono pure bruttine, impersonali. Magari ce ne sono anche di belle ma non oso immaginare quanto costino.
Questa volta il progetto si è rivelato più difficile del previsto e solo al terzo tentativo sono riuscita a realizzare ciò che volevo. Inizialmente avevo pensato di creare delle tasche di tessuto per fissare l'eBook Reader alla base ma una volta era troppo stretta, l'altra troppo largo... Al terzo tentativo son tornata all'idea iniziale di usare i classici elastici da fissare agli angoli e che avevo inizialmente scartato perchè mi pareva complicato fissare nel punto esatto e alla giusta tensione. 
Con tanta pazienza ho preso un pezzo di tessuto e vi ho posato sopra la mia lavagnetta. Ho appoggiato gli elastici negli angoli e li ho fissati con ago in filo in modo che non potessero spostarsi. Ho preso un altro pezzo di tessuto della stessa misura e l'ho posato sopra al primo con gli elastici, le cuciture a mano mi son servite come guide e ho usato la macchina da cucire per realizzare una cucitura attorno a tre lati e mezzo del mio rettangolo. 
Ho lasciato un piccolo foro che, una volta rovesciata la mia tasca rettangolare, ho utilizzato per infilar dentro un pezzo di tappetino da ginnastica in gomma. Ho chiuso il buco cucendo a mano e con la stessa tecnica ho realizzato una seconda tasca rettangolare senza elastici. Ho unito le due parti della mia custodia cucendo a mano ed ora manca solo un nastrino o un bottone per poterla chiudere. 
Qui sopra potete vedere le immagini delle prime due prove, una finita nel bidone e l'altra abbandonata sul tavolo della macchina per cucire in attesa di capire se può essere riciclata in qualche modo :-)
E poi per concludere: sì, credo che ci si possa abituare a leggere libri con un eBook reader!

lunedì 24 febbraio 2014

Copyright e tutela dei minori

Copyright e tutela dei minori... Venerdì, come racconta Barbara nel suo post, è accaduto un fatto piuttosto spiacevole e vi invito a leggere cliccando sul link più sotto per saperne di più, (parliamo di un foto-collage creato utilizzando le foto di due minori). Condivido il post di Barbara e vi copio qui sotto alcune frasi che riassumono il fulcro del problema sperando che chiunque passi di qui si illumini e la prossima volta che in futuro, qualora decidesse di usare una foto prelevata dal web si domandi: è di qualcuno questa immagine? La posso prendere e usare per inserirla in un mio post o condividerla sui social network per mostrarla agli amici? La foto ritrae un minore? Posso utilizzare la foto di un minore senza che la madre o il tutore abbia firmato una liberatoria?

mamma fatta così: Mi dissocio e mi sdegno: Venerdì scorso sono stata mio malgrado coinvolta in una spiacevole vicenda che chi mi segue anche su Facebook (link) già conosce...

“NOTA DI SERVIZIO:  una foto di Killò, mio figlio, è stata pubblicata senza la mia autorizzazione e in barba alle norme sul diritto d'autore, ed utilizzata come apertura di questo post che sta facendo il giro del web. Mi preme avvisare che mi dissocio completamente e con fermezza dai contenuti dell'articolo, che in nessun modo rappresentano il mio pensiero e che veicolano peraltro informazioni sbagliate (ad esempio: “I bambini con Sindrome di Down hanno tanta fame” !!!!!!!!!!!!!!!!)
Ho già provveduto ad avvisare l'autore Vito Kahlun @vitokappa e a richiedere l'immediata rimozione della fotografia. Dal momento che non risponde, sono costretta a passare alle vie legali.
Vi prego di cancellare il suo post dalle vostre bacheche e perdonatemi se lo farò anche io nella mia, perdendo i vostri commenti, ma ho perso la pazienza e non voglio sostenere chi fa del web un uso improprio e furbetto.”

In serata, Vito Kahlun è riapparso, gentile, pacato, disponibilissimo a rimuovere la foto e addirittura a darmi spazio da lui, scusandosi, ammettendo candidamente la sua totale ignoranza sulle leggi del copyright e la tutela dei minori, pur essendo un blogger professionista, pur collaborando con testate online. 

Quando si trova una foto sul web, non significa che sia libera da copyright. 
Le foto che ritraggono minori possono essere pubblicate solamente dopo aver ottenuto l'autorizzazione dai genitori o tutori,  è necessaria una liberatoria scritta e firmata.

Chi lavora nel web, a livello professionistico o hobbistico DEVE SAPERE che se trova una foto su Google, bisogna controllare la fonte, la licenza, le indicazioni di  copyright. 

Se anche voi pensate che la legge sul copyright e la tutela dei minori non sia una barzelletta condividete il post di Barbara, grazie. Non il mio post, quello di Barbara: Mi dissocio e mi sdegno.

venerdì 21 febbraio 2014

Venerdì del libro: libri pericolosi o inoffensivi?

Oggi non ho nessun libro da proporre, sto leggendo, (e sperimentando strumenti nuovi), ma non ho nessuna recensione pronta da pubblicare. Però vorrei ugualmente partecipare all'appuntamento venerdì del libro con un elenco di proposte ispirate al simpaticissimo post che ha pubblicato oggi la mia amica Cì: Libri per far germogliare il rispetto delle differenze
Il libro proposto da Cì ha per protagonista il famosissimo elefantino Elmer, (Samuele ha scelto di prendere in prestito la storia "Elmer e il vento" per ben due volte negli ultimi 12 mesi). Ecco come descrive questo libretto Cì:

"Un testo pericolosissimo per piccole menti innocenti, non credete? I bimbi che ascoltassero una storia di questo genere potrebbero anche iniziare a credere che un branco possa trovar giusto non ghettizzare un diverso - persino uno così colorato! -, anzi potrebbero pensare di trovare bello e divertente fare esperienze nuove insieme a lui/lei, provare a mettersi nei suoi panni. E poi? Tornare nei propri, e forse, sentirsi un po' più colorati."

Io adoro i libri sulle differenze perchè fanno riflettere, nascere domande e stimolano il rispetto :-)
Su questo blog è presente una pagina con un lungo elenco di post, libri e film che trattano il tema dell'unicità. Tutti siamo unici e speciali e penso che a chiunque faccia piacere sentirsi accettato per quello che è. I libri che trattano questi importanti temi dovrebbero trovarsi in tutte le librerie, biblioteche e scuole se vogliamo che la generazione futura cresca con valori importanti come il rispetto. 
Non vi propongo libri che trattano temi particolari, ma se volete dare un'occhiata al mio elenco lo trovate qui: diversità-unicità, oggi vi suggerisco solamente tre simpatici e inoffensivi, (o pericolosi, dipende dai punti di vista), libretti che a me piacciono tanto e di cui vi ho già parlato in passato: 
Amico ragnolo: una storia di amicizia tra due animaletti che solitamente sono preda e predatore ma in questo caso diventano amici nonostante la differenza. Potete leggere una recensione qui: un'altra cosa bella.
Elmer l'elefante variopinto: questo simpatico e vivace elefantino non ha la pelle del colore comune della maggior parte degli elefanti, non è grigio ma di tanti colori. Un elefantino speciale. Recensioni: Il mondo di Cì. il ricciocorno schiattoso.
La cosa più importante: Un giorno gli animali del bosco si incontrano e iniziano a discutere su quali siano le caratteristiche più importanti che ognuno dovrebbe avere. Le orecchie lunghe, dice il coniglio. Gli aculei, ribatte il riccio. Avere il collo lungo, dice la giraffa... Recensioni: Ballando con SofiaRoma dei bambiniMamma Claudia e Topastro.
Nel paese delle pulcette: io amo questo libro di Beatrice Alemagna che è stato creato con la tecnica della lana infeltrita e poi fotografato. La storia è semplicissima ma il messaggio davvero importantissimo: "... nel paese delle pulcette, come in tutti gli altri paesi del mondo, non si può scegliere: si nasce come si nasce, uno diverso dall'altro." Recensioni: Ballando con SofiaMamma Claudia e Topastro.
Piccolo blu e piccolo giallo:  anche in questo caso una bellissima storia di amicizia tra due piccole macchie di colore che amano giocare, andare a scuola e fare insieme il girotondo. Recensioni:  strambafamiglia.

Che ne dite? Sono libri pericolosi? ;-)

mercoledì 19 febbraio 2014

La pagella

Anche a casa nostra è arrivata la pagella... In realtà in casa non ci ha messo piede, o carta, perchè le maestre ce l'han semplicemente consegnata durante la riunione e ci han dato il tempo di leggerla, fotografarla o copiare il giudizio e l'abbiamo immediatamente restituita. A me queste maestre mi piacciono parecchio e per questo motivo non vi dirò quali sono i voti che Samuele ha avuto nel primo quadrimestre. Fino ad anno scorso la scuola di Samuele faceva parte di un determinato circolo ma poco prima dell'inizio dell'anno scolastico 2013/2014 è cambiato tutto e la scuola è entrata a par parte di un altro distretto. Le maestre, fino all'anno scorso, erano autorizzate a non assegnare i voti ai bimbi di prima e a me pare davvero una bella cosa. So che ci sono mamme e maestre che pensano che il voto bello sia uno stimolo a migliorare, così come la dicitura "Bravo", "Bravissimo" o "Super" proprio sotto ad un compito svolto bene. Le maestre di Samuele invece, a parte qualche "Bravo" o "Super" a inizio anno, non mettono voti ai compiti e avrebbero voluto non scriverli neppure nella pagella ma son state obbligate per la scelta fatta dal nuovo distretto.  
Io i voti li ho letti perchè eran lì e non potevo ignorarli ma è davvero chiaro che sono soggettivi, (ad esempio nella sezione B della stessa scuola le maestre han messo voti molto più bassi), così come indicano semplicemente il grado di raggiungimento di un certo obiettivo. Le maestre ci han spiegato che a volte i voti sono semplici numeri: un sei preso da un bimbo che dopo tanta fatica è riuscito a scrivere una parola difficile senza errori non vale quanto il sei preso da una bimba bravissima che un giorno, per non aver studiato, ha preso sei e non otto... Insomma i voti potranno essere importanti nei prossimi anni ma per ora le maestre vorrebbero che i bimbi non li considerassero e non facessero confronti con i loro compagni. Le maestre ci han chiesto di leggere bene, magari due volte, il giudizio che hanno scritto in pagella perchè è quello che conta, quello che loro con fatica e confrontandosi hanno scritto scegliendo le parole una ad una.
Durante la riunione ci han detto che i bimbi sono bravi, che seguono con interesse anche se ci son quelli che fan più fatica a star dietro al programma e quelli che non han bisogno di sforzarsi. Ci è stato spiegato che ogni volta che un bimbo fa un compito, anche se è fatto male, loro cercano di far notare al bimbo la cosa positiva, magari l'unica parola su un totale di dieci righe, che è scritta bene. Ci han detto che le note che spesso troviamo in fondo al quaderno son semplici note informative: cerca di essere più preciso, troppa confusione, ... 
Io son soddisfatta della pagella, del lavoro che Samuele ha svolto in questi primi mesi di scuola anche se nel giudizio è riportato ciò che le maestre mi avevano detto durante il colloquio di dicembre, ovvero che Samuele è un pochino dittatore. A lui piace decidere per conto di tutti. Pian pianino migliorerà. Rimane comunque la grande fatica del primo anno di scuola primaria, (sparirà in seconda? Dubito...), di lasciar che i bimbi si arrangino. Perchè è proprio questa, per me, la fatica. Lasciare che Samuele faccia tutto da solo. Io posso spiegargli una cosa che non ha capito, ma quasi sempre lui non mi crede: "la maestra ha detto una cosa diversa. Lei ha ragione e tu no", posso confortarlo, sostenerlo... Però lui a scuola è da solo, è la maestre che stabilisce le regole e i metodi e io non posso fare altro che accettarli. 
Mi ritengo fortunata perchè le maestre mi piacciono e rispecchiano abbastanza il mio modo di educare e pensare ma naturalmente ci son cose che faccio più fatica ad accettare ed ogni giorno è una sfida. Soffro tanto quando Samuele mi racconta di essere stato sgridato, magari pure non per colpa sua così come mi arrabbio ogni volta che perde una gomma o un pastello, (diciamo che una gomma persa non mi crea problemi, due neppure ma dalla terza in poi...).
Non so se mi consola il fatto che tante delle mamme blogger che conosco si trovano nella mia stessa situazione: tutte impegnate nel cercar di capire cosa vuole la maestra, cosa si aspetta dai bimbi... Ho paura che la maestra voglia semplicemente che noi genitori rimaniamo fuori da scuola per poter interagire direttamente e senza interferenze con i nostri bimbi.
Altri post che parlano del primo anno di scuola primaria: 

Il mondo di Cì: Pulcini in volo! :)
La scuola in soffitta: Come capire se un bambino è pronto per andare a scuola
Murasaki No Nikki: Parole che escono dai cassetti e volano dappertutto
Twins(bi)mamma e la Pippo's family: Mamma VOGLIO il regalo per la bella pagella
yummymummy e matteo: Le responsabilità di un bambino
yummymummy e matteo: La prima elementare: confrontiamoci

venerdì 14 febbraio 2014

Venerdì del libro: Tutto dal principio. Cellule, dinosauri, uomini

Per il consueto appuntamento, il venerdì del libro di HomeMadeMamma, vi presento un libro che mi è stato consigliato da Raffaella, Piadina & Empanada. Circa quattro settimane fa ho chiesto a Raffaella se poteva consigliarmi un libro che parlasse della creazione e che fosse adatto a un bimbo di sei anni. Lei mi ha risposto con un titolo che io ho salvato nella mia board Pinterest dedicata ai libri per bambini: Books for kids.
Questo bellissimo e soprattutto interessante libro si intitola "Tutto dal principio. Cellule, dinosauri, uomini" ed è stato scritto da Jonathan Lindstrom, (ISBN: 9788873074359). Casa editrice Editoriale Scienza, la stessa di un paio di altri libri che ricordo sono stati recensiti per il venerdì del libro: L'insieme fa la forza e Tutto a posto o sottosopra. Dello stesso autore: Stelle, galassie e misteri cosmici. Premessa finita!
Settimana scorsa mi son decisa e ho ordinato questo libro che lunedì è arrivato a casa nostra. La sera io e Samuele lo abbiamo aperto e iniziato a leggere. Raffaella mi aveva avvertito: questo libro scatena domande a cui è difficile rispondere ma è troppo bello e noi non abbiamo saltato ancora nessuna pagina: si legge tutto! 
Il libro era come me lo aspettavo, anzi: pure meglio. Spiega con parole molto semplici e disegni simpatici come è nata la primissima forma di vita, lo sapevate che forse abbiamo origini marziane? E che le molecole si possono raggruppare e unire? E qui Samuele ha posto la prima domanda: si possono anche staccare? Per fortuna Raffaella ha risposto alla domanda perchè io non avrei saputo che pesci pigliare.  
A proposito di pesci, abbiamo letto nel libro che i piccoli esseri che vivevano nel mare milioni di anni fa respiravano ossigeno attraverso la pelle, abbiamo scoperto che erano sottosopra: cuore sulla schiena e midollo spinale nella pancia, poi si sono ribaltati :-)
E che dire del povero verme a sacco? Il vermicello, evolutosi da una palla formata da tante cellule che piano piano ha assunto la forma a "U" per accaparrarsi più cibo era costretto a mangiare e fare la cacca dalla stessa apertura visto che ne aveva una sola... Con il tempo è arrivato anche il buchino posteriore. Ho fotografato alcune delle pagine per mostravi quanto sono carini i disegni e semplici le frasi che descrivono la storia della vita.
La storia prosegue e spiega che i batteri fanno venire il mal di gola ma servono anche per fare lo yogurt, (mamma quindi lo yogurt fa male alla gola?). E poi ancora come i pesci sono diventati anfibi, cosa hanno inventato i rettili per continuare a riprodursi, quali sono le caratteristiche dei mammiferi, cosa facevano i dinosauri e come sono scomparsi... Un libro che racconta in poche pagine, (61 facciate per l'esattezza), tutta l'evoluzione della vita sulla terra con tanti disegni simpatici e frasi a volte divertenti.
Lo consiglio perchè non è facile spiegare in breve e in maniera semplice una storia così lunga e complicata a un bimbo di sei anni ma questo libro secondo me ci riesce alla perfezione. Ho paura che dovrò rispondere ancora a mille o più domande prima di terminare questa lettura. Lo stiamo leggendo pian pianino perchè una parte la legge Samuele e quando si stanca è il mo turno. Io però il libro, di nascosto, l'ho sfogliato con attenzione dalla prima all'ultima pagina: è proprio bello!

mercoledì 12 febbraio 2014

Scudo di Hiccup

Io lo sapevo che Samuele, dopo aver ricevuto il copricapo da vichingo non si sarebbe più accontentato del berrettocoda e mantello ma avrebbe voluto anche lo scudo, il gilet e la spada uguali a quelli di Hiccup. Per chi non conoscesse questo film carinissimo, potete guardare il trailer del film qui: Dragon Trainer e prepararvi per l'uscita al cinema del numero 2.
Lo scudo è stato abbastanza facile da realizzare. Cercavo un materiale diverso dal cartone, un materiale che durasse di più e che si potesse lavare. Un tappetino! Di quelli da mettere sotto al sacco a pelo in campeggio o per fare ginnastica. Ho ritagliato due cerchi da questo vecchio materassino blu che avevo già usato per altri lavoretti, due cerchi di tessuto rosso porpora e dei ritagli argento. 
Nella foto qui sopra si vede un tessuto argento legger, simile al tulle, e semi trasparente. Il risultato non mi piaceva e così sono andata nel negozio di scampoli ed ho comprato una piccola striscia di tessuto argentato luccicante e coprente. 
Naturalmente non ho copiato tutti i disegni che c'erano sullo scudo di Hiccup , io avevo poco tempo per cucire e Samuele aveva fretta di fingere di essere Hiccup e cavalcare Sdentato. Sul retro dello scudo ho cucito a mano, (tutto il resto è cucito a macchina), una lunga striscia di tessuto elastico in cui Samuele può infilare l'avambraccio. 
Che ne dite? Somiglia un pochino al simpaticissimo Hiccup?Il pugnale è quello che Samuele ha comprato a Trento durante una festa medievale e a cui ho cucito il fodero di finta pelle. Adora questo pugnale!
Sto pensando al gilet, devo rimediare del tessuto peloso... A proposito di Trento: avete letto il bellissimo post di mammagiramondo? Lo trovate qui: Nanna al MUSE, il Museo delle scienze di Trento.
Non sapete cucire? Potere realizzare lo scudo da vichingo con il cartone come ha fatto Elegraf: Lo scudo da Vichingo DIY.

lunedì 10 febbraio 2014

Buonanotte

Il vestito da Sdentato ce l'abbiamo: berretto, coda e mantello. Ieri una persona gentile mi ha regalato un copricapo da vichingo, perfetto per Hiccup... chissà che non mi venga voglia di cucire il vestito del piccolo vichingo che cavalca una Furia Buia :-) 
Oggi è arrivato anche il pacco con tre libri e quando arrivano i libri io son felice. Nel pacco c'era un libro che ho regalato a un'amica e un libro che mi è stato consigliato da una scrittrice e cantastorie e che non ho esitato a comprare a occhi chiusi: "Una favola tutta intera (con una serie di dettagli)". 
Il terzo libro nel pacco è per Samuele, consigliatomi da una mamma conosciuta grazie al blog. Il titolo del libro è "Tutto dal principio. Cellule, dinosauri, uomini. L'evoluzione della vita". Lo abbiamo sfogliato e sembra carino, piace pure a Pollo. 
E dopo un pomeriggio in buona compagnia ce ne andiamo nel lettone a sfogliare libri e a farci le coccole. Buonanotte a tutti

venerdì 7 febbraio 2014

Noi e la religione

Io non credo in nessun dio. Rispetto profondamente chi è convinto che esista un essere superiore che comanda su tutte le cose, a volte sono anche invidiosa della serenità e fiducia che queste persone hanno. Parlo delle persone che credono davvero, con il cuore.
I miei genitori non mi portavano a messa la domenica, sono stata battezzata in ospedale quando son nata, ho fatto la comunione e la cresima perchè lo facevano tutti e non di certo perchè mi hanno insegnato a credere nel Dio cristiano. Da ragazzina ho fatto parte di gioventù studentesca ma poi piano piano mi sono allontanata dalla chiesa. Attualmente non sono credente e non ho mai parlato a Samuele di Gesù o Dio, non l’ho mai portato a messa e Samuele non è battezzato.
Durante gli anni di scuola infanzia Samuele non è stato particolarmente attratto dai racconti su Gesù che venivano fatti durante l’ora dedicata alla religione cattolica, (ogni tanto mi ha riportato alcune parti ma non è mai stato colpito da questi racconti se escludiamo qualche caso particolare).
Premetto che io non ho assolutamente nulla contro la religione, contro chi crede. Samuele ha frequentato alcuni anni di scuola infanzia in una scuola privata cattolica e le preghiere non mi hanno mai infastidito. Durante i primi mesi di scuola primaria, quest'anno.  Samuele ha scoperto Dio!
Me lo dovevo aspettare ma son rimasta abbastanza stupida dal modo in cui Samuele ha appreso dell'esistenza di Dio, soprattutto dell'importanza che gli attribuisce. Confesso che a me l'insegnante di religione non è piaciuta sin dal primo momento. Si è presentata ai genitori durante la riunione di classe  a inizio anno dicendo che non riusciva a capire il motivo per cui alcuni genitori chiedevano l'esonero da religione visto che lei non faceva catechismo ma semplici lezioni di religione cattolica. Io son rimasta senza parole, (pensate al particolare che io non sono credente), son dall'altra parte della barricata, e l'ho trovata un'affermazione molto presuntuosa. Significa forse che tutti dobbiamo per forza credere in Dio, nel Dio della religione cattolica? Significa che non possono esistere persone che non credono affatto o altre che professano una religione diversa? A me risulta che ci siano famiglie che credono in diversi dei e mi pare normale chiedere l'esonero dalla lezione di religione.
Comunque lezione dopo lezione ho avuto solo la conferma che a me questa insegnante non piace. Capisco, sono razionale e obiettiva, che lei fa semplicemente il suo lavoro, che è appunto insegnare la religione cattolica e non storia delle religioni. Però non mi piace la visione che da ai bimbi del suo dio. Dopo neanche un mese di scuola Samuele ha iniziato a parlare di questo magnifico dio riportandomi ciò che la maestra raccontava in aula: naturalmente solo cose meravigliose. Ogni giovedì Samuele ha portato a casa il quaderno di religione per mostrarmi cosa avevano fatto di nuovo con tanto entusiasmo e io ho cercato di ascoltarlo, di fargli i complimenti...
Forse ho sbagliato io... Avrei dovuto esonerarlo da religione fin dall'inizio dell'anno ma mi dispiaceva escluderlo da questa materia perchè sarebbe dovuto uscire dall'aula, forse sarei dovuta andare a prenderlo prima del termine delle lezioni. Avevo paura si sentisse isolato e messo da parte e non mi pareva carino nei suoi confronti, soprattutto perchè non ho nulla in contrario contro la religione. 
In questo periodo, da circa un mesetto, mi sento spesso dire dal mio bimbo: mamma ma lo sai che Dio...
Un giorno sì e uno no Samuele mi illumina con le sue frasi pronunciate con tanto entusiasmo: mamma lo sai che la pioggia la manda Dio? Mamma lo sai che oggi ho pregato perché Dio mi faccia passare il raffreddore? Mamma lo sai che a me mi ha creato Dio? Mamma guarda che bella giornata di sole che ci ha regalato Dio! Mamma ma te lo sai che la Terra l’ha fatta Dio?
Io sono quadrata, razionale, scientifica. Credo ai numeri, alla matematica, alla scienza, al Big Bang. Ho provato a spiegare a Samuele che lui non è stato creato da Dio ma da mamma e papà, che la Terra, gli animali, la natura sono una conseguenza del Big Bang. Che esiste l'ecosistema e la pioggia nasce, lo hanno studiato anno scorso alla scuola infanzia, dall'acqua che evapora dalla terra e diviene vapore, nuvola e poi torna sulla terra sotto forma di pioggia. Lui però non mi crede. Un giorno mi ha detto:  mamma io non credo al Big Bang, io voglio credere a Dio, la maestra ha detto che queste cose le crea Dio. 
Forse dovevo parlare a Samuele di Dio? In parte credo sia colpa mia se ora lui ha tutto questo amore. Credo si tratti dello stesso processo che si attiva quando si proibisce qualcosa a un bimbo o glielo si nasconde. Vietate ad un bimbo l’uso di armi giocattolo e lui le desidererà tantissimo. Io non gli ho mai parlato di Dio e ora che lo ha scoperto gli pare una cosa meravigliosa.
Mi chiedo se sia giusto che una maestra, (di cui i bimbi hanno una stima profonda. Per Samuele le maestre son sempre state degli esseri supremi che hanno sempre ragione), racconti ai bimbi che Dio crea: cielo, uomini, alberi, luna, uccelli, lago, terra, natura, montagna...
L'uomo invece costruisce: casa, robot, barca, auto, bidone, libri, palla, zaino, gioco..
Lo noto solo che Dio crea solo cose belle, (che i disegni sono di colori vivaci e allegri), mentre l'uomo crea solo oggetti più o meno utili ma comunque oggetti inanimati e scuri?
So benissimo che la religione è un argomento delicato per cui potrei essere attaccata. Forse non potrò dare risposte a chi porrà domande ma siccome io son razionale e logica oso dire che Dio ha creato anche persone cattive, ha creato le malattie, i disastri naturali, (alcuni sono causa dalle azioni dell'uomo ma i terremoti?)... L'uomo è vero che costruisce robot, auto e fabbriche. In alcune fabbriche però si costruiscono oggetti che servono per salvare le persone. Le ambulanze sono auto ma ogni giorno corrono per salvare vite umane. L'uomo ha scoperto come curare tante malattie, l'uomo è in grado di creare opere d'arte meravigliose con le sue mani. 
Potrei fare un elenco lunghissimo delle cose belle e brutte che possono essere attribuite a Dio e all'uomo ma mi fermo qui. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. 
Naturalmente non posso decidere di esonerare Samuele da religione perchè a lui piace tanto e quindi gli farei un grosso torto oltre a quello di tenerlo all'oscuro della storia di Gesù. La conoscenza è sempre bene, la vorrei un pochino più equa ma credo che in questo caso sarà impossibile.

Ho aggiunto poco qui sopra l'immagine, con il programma previsto per l'insegnamento della religione cattolica durante il primo anno di scuola primaria. Non sapevo neppure esistesse... Ora le cose che ho letto sul quaderno sono un po' più chiare ma continuo a pensare che ogni argomento possa essere presentato in tanti modi diversi, alcuni più corretti e altri più simili ad un indottrinamento e siccome son bimbi e son facilmente influenzabili forse sarebbe meglio cercare di essere imparziali. Cliccare sull'immagine per ingrandire e leggere

mercoledì 5 febbraio 2014

Berretto di drago Furia Buia: Sdentato

Dopo la coda di Sdentato mi son divertita a cucire il berretto. Un berretto veloce veloce ricavato da un paio di pantaloni della tuta neri e qualche ritaglio di tessuto. Guardate la prima foto... Ieri sera ero ispirata e così ho preso forbici, acceso la macchina per cucire e in poco tempo ho realizzato due berretti come quelli qui sotto. 
Topastro lo indossa, si guarda allo specchio e poi mi dice: mamma, le due antennine non vanno di fianco, vanno in mezzo alle orecchie di Furia Buia! Non ci potevo credere, nella fretta ho invertito orecchie ed antennine... Questa mattina mi son svegliata presto e siccome il raffreddore non mi permetteva di continuare a dormire mi son alzata e ho scucito i berretti. 
Una fatica scucire il filo nero sul tessuto nero... Io poi ci vedo poco, porto gli occhiali, e nel cercare di staccare le orecchie ho fatto qualche buchino nel tessuto. Ammetto che non è un berretto meraviglioso, in rete ce ne sono di magnifici, ma Topastro per fortuna si accontenta delle mie creazioni veloci e poco precise. Come potete vedere dalle immagini è proprio facile realizzare questo berretto. 
Ho ritagliato tre spicchi di tessuto dalla gamba di un pantalone sportivo, creato antenne e orecchie da spicchi di tessuto semi rigido più piccoli e gli occhi con del tessuto pile. Orecchie e antennine son state cucite tra uno spicchio e l'altro della berretta, tutto a rovescio. 
Topastro voleva pure i denti ma il tempo per il cucito era terminato e quindi Sdentato rimarrà, per ora, sdentato. Per rifinire il berretto ho creato un piccolo orlo. La foto di Topastro che indossa coda e berretto non c'è perchè lui non aveva voglia di farla, ho provato a convincerlo ma dopo 5/6 smorfie alla fotocamera mi sono arresa.
Usate la vostra immaginazione! La coda è qui e il berretto lo potete vedere in questo post. Vi assicuro che insieme stanno bene. Ora vi saluto, vado a letto con il mio raffreddore.

lunedì 3 febbraio 2014

Coda di drago Furia Buia: Sdentato

Carnevale si avvicina e quest'anno Samuele non ha fatto alcuna richiesta particolare, credo indosserà uno dei tanti travestimenti che ho cucito negli anni passati. Questa coda l'ho cucita per un amichetto di Samu ma, naturalmente, appena l'ha vista sul tavolo del cucito, mi ha chiesto se poteva averne una anche lui.  
Questa coda non è certo uno dei miei lavoretti migliori ma per fortuna i bimbi spesso si accontentano. Non che sia brutta, è carina e cucita bene, ma non somiglia molto alla coda da cui ho tratto spunto. Doveva essere la coda di un drago Furia Buia: Sdentato! In fondo a questo post trovate qualche informazione sul film in cui viene raccontata la storia di questo drago nero: diversita-unicita
La coda doveva essere molto più lunga e sottile ma non ero sicura di riuscire a inserire la varie pinnette verticali e quelle orizzontali in una coda stretta e così ho utilizzato lo stesso identico modello della coda realizzata nel 2011: coda di drago, (grazie Running with scissors).
La prima coda l'ho cucita utilizzando della fodera nera ma non mi convinceva molto e frugando nelle scatole di tessuto alla ricerca di un tessuto più adatto ho trovato questo qui: è un tessuto spesso, semi rigido, da una parte color nero lucido e dall'altra grigio chiaro, tra i due tessuti di colore diverso c'è un leggerissimo strato di gommapiuma o materiale simile.
Non sto qui a spiegarvi a parole come ho realizzato la coda, è facile e dalle foto credo di intuiscano i vari passaggi. Occorrono due grandi triangoli di tessuti, (dipende da quanto grande volete realizzare la vostra coda), qualche pezzettino più piccolo per realizzare le varie pinnette, un cerchio per chiudere la parte della coda che poi starà a contatto con il corpo del bimbo e due lunghe strisce da usare come cintura per fissare la coda in vita.
Qui sopra Samuele con la sua coda da drago Sdentato e il mantello da pipistrello che, come si nota bene, ormai è davvero piccino... Samuele è cresciuto tanto!!! Dopo aver realizzato la coda, per curiosità, mi son messa a cercare in rete ed ho trovato dei bellissimi costumi realizzati a mano di Toothless:
Coolest Homemade Costume Father/Son DIY Costume:  How to Train Your [Husband to be a] Dragon, and His Trainer!
Faccio e disfo Il costume di Sdentato (in italiano)
franzenfive The costume shop Hiccup e Astrid
I'M FEELING CRAFTY More Dragons!
Just Sew Olivia Today's Photo Journal: Dragon and Shark costumes debut
The accidental frock The costuming has begun (Astrid, the viking girl)
Tried and True How to make a dragon costume from a sweatsuit!
Alcuni sono in vendita su Etsy: Toothless the Night Fury CostumeSmaller Toothless Dragon Tail.

domenica 2 febbraio 2014

Piove

Gocce di pioggia
Incessanti battono
Alla finestra

Pollo dormicchia vicino al termosifone, sul divano, sotto all'asse per stirare. Gli uccellini, fuori, cantano sotto la pioggia. Samuele ha la febbre. Io sono ancora in pigiama.
Domenica piovosa, lenta e malaticcia. Approfittiamo per leggere, giocare e imparare: pioggia e bakelite.