L'estate è finita. Sabato sera a Rimini il vento soffiava forte forte e la domenica mattina l'aria era fresca e il cielo pulito. Domenica è stata una giornata di sole ma oggi sono arrivate le nuvole e guadate qui sotto...
Non credo ci siano più speranze che torni il caldo afoso di Luglio e Agosto... Rimini inizia a vuotarsi. Tanti turisti sono già partiti per tornare a casa e nelle prossime due settimane ci saranno solo famiglie con bimbi piccoli, (poche), e gruppi di anziani che passeggiano sulla battigia la mattina presto con vestaglie e copricostumi. Noi indigeni ci riappropriamo della nostra spiaggia e godiamo delle corte giornate dal cielo terso.
Le piante di cetrioli hanno smesso di produrre e i frutti della passione della mia pianta, (durante l'estate ha ricoperto l'intera ringhiera del balcone), iniziano a colorarsi di giallo. In autunno saranno di un arancione carico e davvero belli, tutti appesi tra le foglie verdi.
Sabato e domenica il Topastro è stato a casa del papà e io ho approfittato per pulire casa. Non mi piace per niente fare le pulizie, di nessun tipo, ma c'era veramente tantissima confusione e ho cercato di rendere almeno presentabile qualche stanza. Sistemando giocattoli sparsi qua e là e panni puliti che uscivano da lavatrice e asciugatrice sono passata più di una volta davanti alle scatole di cartone che contengono di tutto, scatole in cui conservo quaderni, giochini, scatoline, pupazzetti, ciondolini, cornicette, tutte cose che non uso più ma non voglio buttare...
E mi sono ricordata che dentro qualche scatola c'era sicuramente qualche altro oggetto della mia infanzia. Giochi di cui ho parlato nel post precedente. E cosa ho fatto? Ho smesso di far pulizie per cercare bambole con vestiti a frappe e scattare qualche foto.
Questo qui sopra è uno di quei pupazzi di plastica che quando si premono emettono quel suono strano. Ricordo che era a casa di mia nonna. Forse mia mamma aveva deciso di lasciare alcuni giocattoli a casa dalla nonna, o forse lo aveva comprato proprio lei. Non ricordo, però sono sicura che in giro ci fosse anche uno dei nipotini di Paperino, Qui, Quo oppure Qua, anche se non so dove sia finito. Uno come questi qui. Forse ce l'ha mia sorella. Pare si chiami Paperino marca Ledra.
Questa bambola invece, indossa un vestito cucito da mia mamma, si chiama Michela. Pensavo che Michela fosse il nome che io avevo dato alla bambola ma facendo una ricerca tramite Google ho trovato diverse bambole simili, marca Sebino. Si chiama proprio Michela. Sulla schiena ha uno sportellino e al suo interno un piccolo lettore di mini dischi, erano simili a quelli di vinile ma piccolini, più o meno delle dimensioni delle scatole dei formaggini rotondi che mangiavo quando ero piccola. Ogni disco conteneva una canzone, ne ricordo solo una: Finchè la barca va, lasciala andare, finchè la barca va, tu non remare...
Pipito. Questo bambolotto faceva pipì se gli si premeva il braccino, chiaramente prima bisognava dargli da bere con un piccolo biberon. Ero convinta che anche questo nome fosse inventato da me bambina... Avevo poca fantasia oppure questi giocattoli mi sono stati proposti con il loro nome senza darmi possibilità di sceglierne uno. Esite pure lui, cercatelo pure. "Pipito beve e fa pipì"Un'altra cosa che non ricordo è quando mi sono state regalati questi bambolotti. Però non credo che risalgano ai primi anni, probabilmente ci giocavo quando già frequentavo la scuola elementare. E sono sicura che anche negli anni successivi, quelli della scuola media, giocavo ancora con le Barbie.
Per ultima, (nelle scatole che ho aperto c'erano altri tesori, magari ve li mostrerò un altra volta), questa bambolina piatta snodabile che indossa un vestitino cucito sempre da mia mamma e a fianco un abito bianco per Barbie, un po' stile Casa nella prateria... la domenica. Mi ricorda Stanley il bambino piatto!