lunedì 30 agosto 2010

Altri piccoli tesori

L'estate è finita. Sabato sera a Rimini il vento soffiava forte forte e la domenica mattina l'aria era fresca e il cielo pulito. Domenica è stata una giornata di sole ma oggi sono arrivate le nuvole e guadate qui sotto...
Non credo ci siano più speranze che torni il caldo afoso di Luglio e Agosto... Rimini inizia a vuotarsi. Tanti turisti sono già partiti per tornare a casa e nelle prossime due settimane ci saranno solo famiglie con bimbi piccoli, (poche), e gruppi di anziani che passeggiano sulla battigia la mattina presto con vestaglie e copricostumi. Noi indigeni ci riappropriamo della nostra spiaggia e godiamo delle corte giornate dal cielo terso. 
Le piante di cetrioli hanno smesso di produrre e i frutti della passione della mia pianta, (durante l'estate ha ricoperto l'intera ringhiera del balcone), iniziano a colorarsi di giallo. In autunno saranno di un arancione carico e davvero belli, tutti appesi tra le foglie verdi.
Sabato e domenica il Topastro è stato a casa del papà e io ho approfittato per pulire casa. Non mi piace per niente fare le pulizie, di nessun tipo, ma c'era veramente tantissima confusione e ho cercato di rendere almeno presentabile qualche stanza. Sistemando giocattoli sparsi qua e là e panni puliti che uscivano da lavatrice e asciugatrice sono passata più di una volta davanti alle scatole di cartone che contengono di tutto, scatole in cui conservo quaderni, giochini, scatoline, pupazzetti, ciondolini, cornicette, tutte cose che non uso più ma non voglio buttare...
E mi sono ricordata che dentro qualche scatola c'era sicuramente qualche altro oggetto della mia infanzia. Giochi di cui ho parlato nel post precedente. E cosa ho fatto? Ho smesso di far pulizie per cercare bambole con vestiti a frappe e scattare qualche foto.
Questo qui sopra è uno di quei pupazzi di plastica che quando si premono emettono quel suono strano. Ricordo che era a casa di mia nonna. Forse mia mamma aveva deciso di lasciare alcuni giocattoli a casa dalla nonna, o forse lo aveva comprato proprio lei. Non ricordo, però sono sicura che in giro ci fosse anche uno dei nipotini di Paperino, Qui, Quo oppure Qua, anche se non so dove sia finito. Uno come questi qui. Forse ce l'ha mia sorella. Pare si chiami Paperino marca Ledra.
Questa bambola invece, indossa un vestito cucito da mia mamma, si chiama Michela. Pensavo che Michela fosse il nome che io avevo dato alla bambola ma facendo una ricerca tramite Google ho trovato diverse bambole simili, marca Sebino. Si chiama proprio Michela. Sulla schiena ha uno sportellino e al suo interno un piccolo lettore di mini dischi, erano simili a quelli di vinile ma piccolini, più o meno delle dimensioni delle scatole dei formaggini rotondi che mangiavo quando ero piccola. Ogni disco conteneva una canzone, ne ricordo solo una: Finchè la barca va, lasciala andare, finchè la barca va, tu non remare...
Pipito. Questo bambolotto faceva pipì se gli si premeva il braccino, chiaramente prima bisognava dargli da bere con un piccolo biberon. Ero convinta che anche questo nome fosse inventato da me bambina... Avevo poca fantasia oppure questi giocattoli mi sono stati proposti con il loro nome senza darmi possibilità di sceglierne uno. Esite pure lui, cercatelo pure. "Pipito beve e fa pipì"
Un'altra cosa che non ricordo è quando mi sono state regalati questi bambolotti. Però non credo che risalgano ai primi anni, probabilmente ci giocavo quando già frequentavo la scuola elementare. E sono sicura che anche negli anni successivi, quelli della scuola media, giocavo ancora con le Barbie.
Per ultima, (nelle scatole che ho aperto c'erano altri tesori, magari ve li mostrerò un altra volta), questa bambolina piatta snodabile che indossa un vestitino cucito sempre da mia mamma e a fianco un abito bianco per Barbie, un po' stile Casa nella prateria... la domenica. Mi ricorda Stanley il bambino piatto!

giovedì 26 agosto 2010

Giocattoli di ieri e di oggi. Ricordi e creatività

Solitamente sul mio blog racconto dei lavoretti che faccio insieme a Topastro o dei giochini che costruisco per lui con diversi materiali riciclati. Ricevo spesso complimenti e devo ammettere che mi fa molto piacere. Un giorno Angela mi ha chiesto se avessi frequentato un istituto d'arte e io le ho risposto che ho trascorso cinque anni in un noiosissimo istututo professionale dove si studiavano materie come ragioneria, matematica, calcolo, stenografia... poco spazio alla fantasia. E' nata una mini discussione in cui io ho espresso il mio parere sulla creatività, ho raccontato un pochino della mia infanzia e dell'ambiente in cui sono cresciuta. Successivamente Anna Maria mi ha suggerito di scrivere un post al riguardo, sui miei ricordi. E perchè no?!
Come raccontavo ad Angela credo che la creatività, (come hanno scritto Paola e Mariaelena), vada stimolata.
Mio babbo ha smesso di studiare presto per iniziare a lavorare. Ha sempre fatto l'idraulico, ha lavorato prima come dipendente e successivamente, insieme ad un  amico, decise di aprire una ditta di idraulica. Lui e il socio non erano mica ricchi, nonno Giorgio, (mio babbo), racconta sempre la storia della sua ditta: avevano solo i soldi per comprare il terreno e con quelli avuti dal mutuo costruirono il capannone. Noi lo abbiamo sempre chiamato così. Uno stabile con magazzino, uffici, un paio di appartamenti, scantinato con un tavolo in legno lungo diversi metri per cene e pranzi e il giardino.
Di soldi in casa non ce n'erano tanti e mia mamma, casalinga, cuciva a me e mia sorella i vestiti. Tutte le foto di quando ero piccola mi ritraggono in abiti di stoffa scozzese decorati con fettucce di raso o ricami. Stoffe con piccoli disegni, frappe sulle spalle e sul fondo della gonna.
In estate vestiti di stoffa realizzati con la macchina da cucire e in inverno  vestiti e maglioni lavorati ai ferri. Pizza, ciabella, marmellate, passata di pomodoro: tutto fatto in casa. E spesso io o mia sorella potevamo aiutare a impastare farina e acqua. Mia mamma creava enormi copritavolo all'uncinetto, ricopriva i divani rovinati con una tappezzeria nuova, realizzava quadrati di lana colorata coni ferri e li cuciva insieme per realizzare le coperte per i nostri letti, creava borsettine all'uncinetto e bustine con la zip per i colori con pezzi di tessuto trapuntato. Fasce per capelli all'uncinetto con fiorellini colorati applicati, berrette di lana lavorate ai ferre e babbucce per l'inverno. Non avevo tantissimi giocattoli, non che io mi ricordi. Mi ricordo la bambola che ho in mano nella foto qui sotto. Un enorme orsacchiotto rosso che credo mi abbia regalato lo zio Roberto, un lettino in legno arancione e bianco per la bambola e il passeggino che mia mamma ha rifoderato dopo che il tessuto originale si era rotto completamente per l'uso.
Alla bambola davo da mangiare, sono sicura di averle anche infilato in bocca alcuni pezzi di cibo vero. Con gli anni la bambola si era rovinata e mia mamma ha riparato pure quella, mettendo delle toppe di stoffa sul tessuto liso. (il corpo era in tessuto imbottito di gommapiuma).
Sul balcone in estate creavo degli orribili intrugli di acqua e spaghetti che cuocevo con il calore del sole. E poi avevo Gambalunga! Non ricordo chi l'abbia realizzato, mi pare la zia Fedora. E' stato il mio pupazzo per la nanna per tantissimi anni. La bambola non ce l'ho più ma Gambalunga si. Forse vi sembrerà un pupazzo brutto, ma per me è bellissimo. Ha anche l'espressione piuttosto imbronciata. Non so perchè gli sia stata ricamata la bocca all'ingiù ma a me piace, è il mio Gambalunga.
Mia mamma costruiva per me e mia sorella i lettini per le bambole con le scatole di cartone delle scarpe. Le ricopriva di carta da regalo riciclata, i piedini del letto fatti con i vecchi tappi di plastica che si usavano per chiudere le bottiglie dell'acqua, quelle di vetro. Quei tappi che avevano dei piccolissimi petali attorno al cerchio, sembravano dei fiorellini. Mia mamma cuciva anche i vestiti di stoffa per le Barbie, (quando siamo diventate più grandi hanno iniziato a circolare più giochi per casa e io e mia sorella ne avevamo una a testa), e maglioncini e pantaloni lavorati ai ferri per il Cicciobello.
Dove abitavo quando ero piccola c'erano tantissimi bambini, credo che solo nel palazzo ce ne fossero uno o due per ogni appartamento. Scendavamo tutti in cortile a giocare con il pallone, a nascondino, a strega comanda colori.
Quando la domenica andavamo a trovare la nonna Palmira io e mia sorella giocavamo al supermercato utilizzando le scorte di cartaigienica o di barattoli di legumi che la nonna conservava nello stanzino e fingevamo di vendere e comprare. Poi andavamo a trovare i cugini che abitavano vicino alla nonna e ci inventavamo giochi all'aperto con un passeggino e un bambolotto. Mia cugina mi ha insegnato a creare catenelle di filo di lana usando una molletta per panni e io creavo sciarpine per le bambole o copertine cucendo diverse catenelle una accanto all'altra.
In quarta elementare ho cominciato a leggere libri per hobby ed ogni tanto i miei genitori mi portavano a scegliere un libro in libreria. Non ricordo quando io e mia sorella abbiamo ricevuto in regalo "I quindici" ma sono sicura di averli sfogliati e letti tantissimo. Il numero "14" Fare e costruire mi ha ispirato moltissimo e credo di aver realizzato almeno la metà degli oggetti proposti, quando ero piccola. Lanterne di carta, giochi di prestigio, soldatini con i rotoli di cartone, mobiletti di cartone per le bambole, esperimenti....
Con una cara amica di infanzia ho giocato tantissimo con la Barbie a casa della sua nonna che aveva i campi in cui coltivava verdura. Noi usavamo il pozzo come piscina per le Barbie e ogni tanto giocavamo con i coniglietti che la sua nonna allevava nelle gabbie.
Non credo mi sia mai piaciuto cucire, lavorare ai ferri o all'uncinetto però da ragazzina ho iniziato anche io a trasformare scatole di cartone, realizzare lunghissimi striscioni per il compleanno del mio fratellino acquisito, piccoli lettini e librerie con il compensato...
Ho raccontato tutte queste cose per farvi capire che forse sono cresciuta in un ambiente stimolante. Si correva per strada con una palla o una bicicletta, una bambola era un regalo bellissimo, si inventavano giochi con pochi materiali.
Lo so che oggi i tempi sono cambiati, che nelle famiglie lavorano sia il padre che la madre perchè altrimenti non si arriva a fine mese, che non ci si può più fidare a lasciare soli i bimbi in cortile o sulla strada di fronte a casa tutto il pomeriggio, che non c'è tanto tempo per preparare la pizza e la ciambella in casa... E so anche che mia mamma faceva tante cose in casa, per risparmiare e non per scelta.
Ora mi sento pure un po' vecchia! Possibile che da quando ero piccola io il mondo sia cambiato così tanto? No dai, non sono vecchia. Forse solo un pochino patetica, mi sembro mia mamma quando inizia a raccontare: quando io ero piccola questo non c'era, mi dovevo accontentare di quello, ed ero felice ugualmente, etc etc.
No, non sono patetica: mi piacciono i giocattoli moderni. Topastro ha chilometri di binari di legno su cui fa correre i suoi trenini, giochini di plastica con pulsanti che attivano musica e luci, colori lavabili con sola acqua, dvd con cartoni animati piuttosto carini.
Però mi spiace che i tempi siano cambiati così tanto che non abbiamo più tempo. L'abbigliamento si compra tutto nei negozi, se il bimbo chiede un giocattolo che ha visto in tv: lo si compra! Mi serve una borsa: la compro, un sacchetto per i bavagli dell'asilo: lo compro, un portatovaglioli: lo compro. Gettiamo nella spazzatura tonnellate di oggetti che potrebbero essere trasformati in giochi, quadretti, pupazzetti... Penso che non siamo più abituati a pensare di poter creare un oggetto con le nostre mani e la nostra creatività pian piano si atrofizza.
Lo so che ci sono persone che ancora si divertono a dare nuova vita a felpe  e magliette, che conservano i tappi di plastica, i vasetti dello yogurt e i rotoli di cartone della carta igienica, ma penso siano davvero una minoranza.
A me piace ancora tanto giocare con le cose semplici, creare giochini, riciclare tappi e vasetti dello yogurt. E' una cosa che mi da molta soddisfazione e ora che ho scoperto che anche Topastro si diverte a trasformare insieme a me, spero proprio di continuare ad avere il tempo per giocare!
A proposito del capannone...
Alcune sere fa siamo andati a cena tutti insieme proprio al capannone. Mia mamma, mio babbo, mia cugina, amici, alcuni cugini di mia mamma.... Un bell'assortimento di età. Tre bimbi di 2/3 anni, ragazzi e ragazze dai 30 anni in su fino a raggiungere gli over 60! Ho portato il trenino che avevo realizzato con una scatola di cartone, due scatole da usare come vagoni, palloncini, pennarelli, fogli, un camion, automobiline e alcune bacchette magiche. I bimbi si sono divertiti e noi abbiamo mangiato fino a scoppiare. Piadina, prosciutto, formaggio, spaghetti al pesto genovese, cassoni imbottiti con mozzarella, pomodoro, prosciutto, erbe, patate, salsiccia, zucchine, scamorza... melone, cocomero, ciambella, ... Silvia ad un certo punto della serata, con la pancia piena piena si è stesa sulla panca dichiarando che in Romagna bisogna fingere di stare male per smettere di mangiare. Avevo portato anche il computer, quando i bimbi, stanchi per aver giocato tanto, si sono seduti sul divano per riposare, ho estratto qualche dvd dalla borsa e loro si sono goduti Topolino, Trenino Thomas, la Pimpa  e altri cartoni animati.

Nelle foto di questo post: vestitini cuciti da mia mamma, la fascia per capelli con i fiorellini, Gambalunga, la mia bambola e le catenelle di lana che creavo con una molletta.

martedì 24 agosto 2010

Tappi + bottoni = memory

Una ragazza molto gentile mi ha regalato dei ritagli di stoffa, (che in autunno trasformerò in qualcosa di carino insieme a Topastro), fettucce, nastri e bottoni!
Con i bottoni non ho saputo resistere. Visto che in questi giorni siamo spesso a cena fuori con amici e parenti... Dieci minuti di tempo, un pochino di colla a caldo...
E i bottoni dove sono? Sotto ai tappi di plastica! Un memory piccolino da mettere nello zainetto insieme al bavaglino e qualche altro piccolo gioco da usare mentre si aspetta la pappa. Topastro però è un furbetto e bara! E' sempre il suo turno di girare i tappi per trovare le coppie. Due turni per lui e uno per l'avversario...
Con gli stessi tappi che contengono i bottoni abbiamo fatto anche qualche torre e una fila lunga che per Topastro non può essere altro che un trenino! Lui fa trenini con i fagioli, con i tappi, qualsiasi tipo di piccoli oggetti che possono essere messi in fila a formare i vagoni.
Grazie mille a chi mi ha regalato i bottoni! :-)
Altri memory simpaci da costruire:

sabato 21 agosto 2010

Vacanze

Finalmente anche io e Topastro siamo in vacanza! Non partiamo per nessun luogo lontano o vicino ma sono sempre ferie! Una settimana in compagnia di parenti e amici dalla Brianza che sono arrivati a Rimini una settimana fa.
Siamo andati a cena a La Sangiovesa a Santarcangelo come avevamo già fatto nel mese di Maggio ed abbiamo mangiato bene in un posto davvero suggestivo. Questa volta ci avevano riservato una piccola saletta che una volta era un Teatro. 
I due piccolini, Topastro e il bimbo di mia cugina, hanno un anno di differenza ma iniziano un pochino a giocare insieme. Si litigano secchielli e palette ma ogni tanto vanno anche d'accordo, specie se corrono sulla scaletta per raggiungere lo scivolo.
Abbiamo ancora una settimana da trascorrere in spiaggia tra giochi, scivolate e qualche bagnetto.
A presto!

mercoledì 18 agosto 2010

Ristorante, giveaway, concorsi

Un salutino veloce perchè in questi giorni siamo sempre in compagnia dei nostri parenti e amici che son venuti giù dalla Brianza! Pomeriggi al mare, cene in compagnia e passeggiate serali. La sera di Ferragosto siamo stati all' Osteria Castellabate. Se siete in zona Rimini e avete bimbi al seguito è il posto che fa per voi. Ci sono tavoli al chiuso ed altri in un'enorme veranda dalla quale si vede il grande parco con quattro enormi gonfiabili per bambini che i clienti posso utilizzare gratuitamente.
Abbiamo anche mangiato bene: antipasto romagnolo, (piadina ed affettati), tagliatelle al ragù, strozzapreti con panna e radicchio trevigiano, carne alla griglia, mascarpone dentro a un cestino di cialda. Per fortuna il nonno aveva prenotato il tavolo proprio di fronte ai gonfiabili, così i bimbi hanno saltato la maggior parte del tempo che noi adulti abbiamo trascorso seduti a tavola a mangiare e bere.

Vi ricordo alcune iniziative carine sui blog delle mamme:
CANDY CAMERA con gli occhi di un bambino. Gara di foto per bimbi.
Prestate la vostra fotocamera al vostro bimbo e lasciate che scatti delle fotografie, scegliete insieme a lui la più carina, dategli un titolo e caricatela sul gruppo Flickr per partecipare al concorso! Io e Topastro abbiamo già caricato la nostra fotografia: Autoritratto. Scadenza 30 Settembre.
Mammagiramondo ha indetto un nuovo giveaway! Dopo la valigia trunki ecco il giveaway giochi da viaggio. Le regole sono sempre le solite: lasciare un commento al suo post e se ne avete voglia, potete fare un pochino di pubblicità. Se condividete su FB o scrivete un post pubblicizzando il giveaway avrete più possibilità di vincere perchè il vostro nome sarà inserito più volte ai fini dell'estrazione. In palio dei bellissimi giochi da viaggio. Scadenza 01 Settembre.
Su EquAzioni invece il contest Portare i bambini in vacanza. Si raccolgono foto e racconti di vacanze con i bimbi senza passeggino. Ovvero portati con fascie di ogni tipo: fascia lunga, corta, ad anelli o meitai.
Ultima cosa: il nostro gufetto realizzato con i tappi di plastica è tra i cinque gufetti arrivati in finale su Mammafelice. Sono molto contenta!!! Se vi è piaciuto e avete voglia di votarlo, entro il 20 Agosto.  
Buon proseguimento di estate a tutti!          

lunedì 16 agosto 2010

Le api e il miele

Venerdì pomeriggio siamo stati invitati da un'amica ad una visita in una fattoria didattica. Immersi nel verde delle colline dietro Rimini, in località Montescudo. Abbiamo percorso un tratto di Statale Adriatica e poi imboccato la Via Montescudo. Lungo il percorso le strade si stringono e iniziano a salire sulle dolci colline. Abbiamo attraversato un ponticello che quando il torrente è in piena non è praticabile ed è anche sprovvisto di guard rail. Si lascia alle spalle la Rimini che in questo periodo è colma di turisti che sguazzano al mare per incontrare silenzio, campi, fiori e tanto verde e finalmente siamo arrivati da MIELE DETTORI. Qui sotto il bel panorama che si poteva ammirare dalla fattoria.
L'apicoltore ci aveva preparato la merenda: diversi tipi di miele, (tra cui quello di eucalipto), spalmato sul pane e ricotta fresca con melata. Anche Topastro ha gradito, ha grattato il miele dal pane con il cucchiaino! Naturalmente era possibile acquistare il miele e la pappa reale prodotti in questa azienda, tutto biologico.
Dopo la merenda siamo stati accompagnati a vedere le arnie: le casette delle api. A pochissima distanza abbiamo osservato l'apicoltore che ha bruciato in un contenitore di metallo un po' di carta per produrre del fumo. Ha poi indossato una maschera di tessuto e rete per proteggere la testa e il viso e ha aperto un'arnia per estrarre un favo su cui erano posate tantissime api.
Durante la visita l'apicoltore ci ha raccontato un milione di cose riguardo le api, e io ne ricordo davvero poche, anche perchè dovevo controllare che il mio Topastro non se ne andasse a spasso da solo. Ci ha spiegato che le api non hanno la nostra stessa percezione dello spazio ma sanno ritrovare la loro casetta come se ne conoscessero le coordinate geografiche e prendono come riferimento il sole. Le arnie di questa azienza vengono spostate in diverse regioni per la produzione di tipi di miele diversi. In Basilicata per produrre il miele di agrumi, nelle Marche per produrre miele di girasole, in Piemonte e Toscana per miele di Acacia, Castagno e Melata... E qua in Romagna per il millefiori.
In questa azienda si utilizzano essenze e sostanze naturali per prevenire malattie delle api e nessuna sostanza chimica. Inoltre il luogo dove è situata la fattoria è piuttosto lontano dalla città e dall'inquinamento, infatti il miele prodotto è considerato biologico.
Devo dire che mi ha fatto abbastanza impressione vedere un favo pieno di api così da vicino! L'apicoltore ci ha anche mostrato una teca di vetro che conteneva l'ape regina e api operaie intente a lavorare. Le api sono davvero intelligenti e l'apicoltore ci ha spiegato che sono molto pulite, esistono anche delle api spazzine che si occupano delle pulizie. Le api non muoiono quasi mai dentro l'alveare ma vanno fuori, se qualche ape muore all'interno dell'arnia le api spazzine provvedono a buttarla fuori.
Le api appena nate vengono istruite da quelle grandi e nella colonia ci sono varie caste cui sono assegnati diversi compiti. L'apicoltore ci ha anche spiegato come l'ape regina appena nata viene nutrita con sola pappa reale, a differenza delle api comuni che vengono nutrite anche con polline e miele. L'ape regina, che ha un addome un pochino più grande rispetto alla ape operaie, si accoppia con diversi fuchi, i maschi delle api e accumula in un'apposita sacca lo sperma che le servirà per fecondare le uova che deporra ogni giorno per circa due anni. Dalle uova fecondate nascerà un'ape femmina, da quelle non fecondate, un fuco.
Quando un'ape regina non è più in grado di deporre e fecondare tante uova, le api dello sciame preparano delle cellette apposite per poter allevare una nuova ape regina e uccidono la vecchia circondandola. La regina muore per mancanza di aria e per il troppo calore.
All'interno della fattoria abbiamo visitato il laboratorio dove si estrae il miele dai favi. Una macchina rimuove lo strato di cera che le api usano per sigillare il miele. Poi il favo viene messo in una centrifuga che estrae il miele lanciandolo sulle pareti da cui scende verso il basso. Una volta raccolto, il miele viene fatto riposare per alcuni giorni e poi confezionato nei vasetti di vetro.
E' stata una visita molto interessante, anche se ricordo meno della metà delle interessanti cose che ci hanno raccontato. Il Topastro era abbastanza interessato ad osservare api, piante e lumache mentre non era per nulla disposto ad ascoltare gli interessanti racconti dell'apicoltore, è ancora troppo piccolo per questo. Ma è stata ugualmente una bella giornata in un posto  immerso nella natura.

venerdì 13 agosto 2010

I venerdì del libro: In volo su Rimini, la mia città

Si avvicina il Ferragosto e a Rimini il cielo è scuro scuro e piove!!! Quest'anno niente gavettoni con gli amici, lo scherzetto ce lo ha fatto il tempo! Comunque non disperiamo, magari entro domani sera torna il sole.
Per l'iniziativa di Paola, i venerdì del libro, oggi ho scelto un libro di immagini che mi ha regalato mio babbo. Un giorno è passato a trovarmi in ufficio e mi ha detto: ti ho portato un libro bellissimo. Una carrellata di 274 fotografie, alcune storiche in bianco e nero, la maggior parte a colori. Tutte scattate dall'alto. Tutte di Rimini e dintorni.
Le immagini contenute nel libro sono state scattate dal Geom. Giorgio Martinini e da Marco Martinini, tranne quelle storiche. E' un libro davvero affascinante perchè non capita tutti i giorni di poter ammirare il luogo in cui si vive dal cielo. A me è successo tantissimi anni fa quando ho avuto la possibilità di fare un giretto di 10 minuti su un piccolo elicottero. Un volo vinto presso il Museo dell'Aviazione di Rimini insieme al mio fratellino.
I posti mi sono familiari, vivo qui da quando sono nata, ma visti dall'alto sembrano diversi. Assolutamente affascinanti. Si scoprono particolari, i colori dei tetti e le strane forme che le strade disegnano attorno alle case. La linea curva che il mare crea quando incontra la spiaggia e lo stranno effetto dei tetti bianchi coperti di neve.
Nel libro sono contenute alcune immagini del 1910, poi degli anni '20 e '30. E ancora le immagini del centro storico, della riviera e delle colline fino quasi ai giorni nostri, (il libro è stato stampato nel 2005). 
Giri una pagina dopo l'altra e...
Oooh! A due chilometri da casa mia era tutto verde, solo campi e serre dei contadini.
Wow! L'Arco d'Augusto quando ancora ci si poteva arrivare in auto.
La nuova fiera! La darsena!
...ohi ohi, sto invecchiando!
Scherzi a parte, è un bellissimo libro da guardare e riguardare per chi abita nei dintorni di Rimini per scoprire ciò che non vediamo quando siamo con i piedi attaccati al suolo.
Non ho potuto postare tante immagini del libro, anche perchè non sarebbero comunque di buona qualità, se volete, qui trovate alcune immagini scattate da Giorgio Martinini:
La Riviera Adriatica
Rimini
Borghi e Castelli in Romagna
E questi sono i link degli altri blog che oggi partecipano a "I venerdì del libro":
HomeMadeMamma
supermamma
Cara Lilli
Bryce's House
Mammachetesta
Coccole di rugiada

mercoledì 11 agosto 2010

Giochino: trova insetti ed animali nascosti

Tutte le immagini di questo post sono state scattate oggi pomeriggio al Parco Naturale di Cervia.
La penultima volta che ci siamo recati al Parco avevamo scoperto degli strani insetti sulle more e Sybille del blog Buntglas ha identificato come cimici Coreus marginatus. 
Io non amo in particolar modo gli insetti, i ragni, le api, le farfalle... Anzi, diciamo che mi fanno venire parecchio prurito solo a guardarli da lontano! 
Però mentre eravamo al parco mi è venuto in mente che potevo osservarli da lontano, questi piccoli esserini e li ho fotografati con lo zoom. Le immagini non sono di alta qualità perchè ho usato una piccola fotocamera compatta.
Se cliccate sulle immagini, le ingrandite e le osservate bene, potete notare tanti particolari e qualche insetto.
Non solo insetti, nelle immagini possono esserci anche animali mimetizzati tra la natura del bellissimo Parco Naturale. Riuscite a trovarli tutti?
E' un giochino divertente, non si vince nulla! Io e Topastro ci siamo divertiti a cercare piccoli animaletti a due, quattro, sei, otto... insomma con tante zampette ma anche zero zampette. 
Non tutti gli animaletti sono nascosti, alcuni si vedono proprio bene perchè erano così strani che li ho voluti fotografare da vicino vicino.
Naturalmente siamo stati la maggior parte del tempo davanti al recinto delle caprette che al Topastro piacciono davvero tanto.
E poi abbiamo osservato a bocca aperta adulti e bambini che salivano e scendevano dagli alberi nella zona del Parco dedicata a CerviAvventura.
Allora inforcate occhiali o tirate fuori una lente di ingrandimento dal cassetto e buon divertimento!
Qui i link degli altri post dedicati al Parco Naturale di Cervia:
Parco Naturale di Cervia
Al parco con gli amichetti
Un pomeriggio
Siti, blog e gruppi del Parco Naturale:
Rimini Romagna Parco Naturale di Cervia
C'è anche un gruppo Facebook: QUELLI CHE VANNO AL PARCO DI MI. MA

lunedì 9 agosto 2010

Teatrino delle ombre

Questo post è dedicato alla nostra amica Grazia che alcuni giorni fa ci ha regalato una scatola di cartone. Io e Topastro eravamo indecisi se realizzarci un castello, una piccola automobile, un trenino, una casetta...
Improvvisamente ho pensato che non avevamo un teatrino per giocare con le ombre e così... al lavoro!
Dopo aver convinto il gatto a scendere dalla scatola di cartone ho ritagliato un rettangolo in un lato lasciando alcuni centimetri di cartone come cornice. Ho praticato altri tagli dietro la cornice in modo da poter inserire personaggi di plastica e di cartoncino.
Ho usato un pezzo di stoffa bianca che ho incollato all'interno della scatola, proprio in corrispondenza della cornice. Penso che un foglio di carta bianca sia meglio, ma con Topastro sarebbe durato poco... Ho creato un rialzo sul fondo del teatrino, all'interno della scatola, con dei vasetti di yogurt da bere e sopra ho fissato un pezzo di cartone che funge da palcoscenico.
Per ora abbiamo provato il nostro teatrino con dei personaggi di plastica: dinosauri, Topolino, Minnie, Pluto e Paperino e... Pingu! E' un teatrino povero: niente colori, niete decorazioni... Troppo caldo per un lavoretto che richiede tante ore.
Che ne pensi Grazia? L'abbiamo utilizzata bene la tua scatola?!
Qui trovate il teatrino di Mammagiramondo.
E a proposito di mamme e blog... ieri ho conosciuto di persona Mariaelena La Banca ovvero Yummymummy! Un incontro davvero strano... dopo aver letto tanti suoi post, conosciuto attraverso le sue parole e le sue fotografie i suoi pensieri, i suoi lavoretti e il suo bimbo; è stato emozionante abbracciarla e parlare per un paio di orette insieme. Insomma, non l'avrei riconosciuta tra altre persone in mezzo alla folla, ma dopo pochi minuti di chiacchiere mi  pareva di parlare con una vecchia amica che si incontra dopo tanto tempo. Proprio bello!

venerdì 6 agosto 2010

I venerdì del libro: Pimpa e le due lune

E' SERA. PIMPA E' NEL SUO LETTO E LEGGE UNA STORIA NEL LIBRO PRIMA DI ADDORMENTARSI.
ARMANDO DICE: "E' ORA DI FARE LA NANNA, PIMPA."
"LEGGO ANCORA DUE RIGHE E POI DORMO" RISPONDE LEI.
"SOGNI D'ORO" DICE ARMANDO.
"ANCHE A TE" DICE LA PIMPA.


PROPRIO QUANDO PIMPA STA PER SPEGNERE LA LUCE, ARRIVA DI CORSA IL TELEFONO.
DRIIN DRIIN
"C'E' QUALCUNO CHE VUOLE PARLARE CON TE!" DICE
PIMPA PRENDE LA CORNETTA E CHIEDE: "CHI SEI?"
"SE TI AFFACCI ALLA FINESTRA, MI VEDI" DICE LA VOCE AL TELEFONO.
 

Gli altri libri di questo venerdì, iniziativa di Paola: HomeMadeMamma

mercoledì 4 agosto 2010

Pingu in seggiovia

L'ultima volta che siamo stati al Parco Naturale di Cervia il Topastro è rimasto davvero colpito da CerviAvventura. E' voluto rimanere tantissimo tempo ad osservare i bimbi che assicurati a funi e con il caschetto in testa di divertivano a camminare su ponticelli traballanti, arrampicarsi su piccoli appigli, salire su piccole piattaforme fissate agli alberi e scendere con l'aiuto di una piccola carrucola fissata a una fune. Avrebbe voluto fare il percorso anche lui ma è indicato per bambini che siano alti almeno 100 cm e capaci di usare ganci e moschettoni.
Tornando a casa ci siamo fermati a comprare due moschettoni e due pezzi di corda per l'arrampicata. Topastro ha cercato immediatamente il suo zainetto SOS e gli oggetti che solitamente ci mette dentro: lente di ingrandimento, bussola, binocolo, orologino... Ha giocato per due giorni con i moschettoni, le corde e gli altri accessori da esploratore inventandosi tanti giochi. Un pomeriggio mi è venuta un'idea. Non potevo far usare a Topastro i moschettoni e le corde ma potevamo provarli con Pingu e il suo nuovo seggiolino auto multiuso.
Siamo andati in giardino portando una vecchia cinghia appartenente al meccanismo per sollevare la tapparella e un paio di anelli di legno della confezione di un bastone che si usa per appendere le tende. Ho infilato i due anelli nella cinghia e ho legato quest'ultima a due alberi abbastanza lontani. Topastro si è esercitato ad agganciare e sganciare il seggiolino di Pingu agli anelli di legno e poi ha iniziato a far correre la seggiovia improvvisata avanti e indietro.
Fortunatamente Pingu non soffre il mal di mare perchè è stato spingo dallo schienale del seggiolino, trainato con l'aiuto di una corda e fatto dondolare sulla fune come se fosse sopra un'altalena.
Sicuramente Topastro si sia divertito più di Pingu che invece è stato sballottato di qua e di là. Ogni tanto Topastro lo sganciava dalla fune e lo portava nella sua tenda a riposare un pochino mentre lui esplorava il giardino con la lente di ingrandimento o cercava di arrampiarsi su un albero.
Un gioco che è piaciuto moltissimo al Topastro perchè gli ricorda un paio di personaggi dei cartoni animati che esplorarano la natura e aiutano gli animali. Mentre giocava canticchiava la canzone di Dora l'esploratrice o di Vai Diego e ripeteva alcune frasi di qualche episodio.
Verso sera abbiamo tolto le funi e siamo rientrati a casa ma penso che giocheremo di nuovo con questa seggiovia per Pingu!
Anche Pingu piccolo voleva provare il brivido della seggiovia, Topastro lo ha posizionato sul suo seggiolino rivestito con un vecchio body azzurro con dei piccoli disegni.
Abbiamo legato una corda alla ringhiera del balcone e Pingu piccolo può farsi un giretto quando vuole senza dover scendere in giardino!