martedì 30 novembre 2010

Grazie Mamma Felice!

GRAZIE!!! Grazie mille Mamma Felice! Il pacco-sorpresa è arrivato a destinazione e nel tardo pomeriggio era nelle mani mie e di Topastro! Come ti avevo annunciato per mail lo abbiamo aperto insieme dopo averlo recuperato al Residence dove lavora il nonno.
Io e Topastro abbiamo estratto uno ad uno gli oggetti dalla scatola. Anzi: io fotografavo e Topastro estraeva: piccoli pompons colorati, piccolissimi occhietti con le pupille mobili, bottoni colorati, colori a dita, mollettine di legno in miniatura, carte da giochi, fogli di gomma crepla, carta crespa...
Il Topastro ha iniziato a fare due mucchi distinti, le cose che gli piacevano dalla sua parte, lontano da me, e quelle che gli ispiravano meno me le metteva vicine. Quando ha finito di vuotare la scatola il mio mucchio era composto da cinque o sei oggetti, tutto il resto era la montagna di Topastro! Un regalo stupendo! Tutte le cose contenute nel pacco per me sono meravigliose!
Io amo creare ma non compro spesso materiale, la maggior parte delle volte utilizzo materiali di riciclo, oggetti che non uso più... In parte perchè è divertente dare nuova vita ad un oggetto usato, modificarlo, cambiargli  utilizzo... D'altra parte i materiali per creare degli oggettini graziosi sono abbastanza costosi, anche se bellissimi! Con tutti questi materiali riuscirò a creare delle cose super! Perchè oltre alle cose elencate sopra c'era tanto altro! Un cono di polistirolo, fogli da disegno, pennarelli a doppia punta, pastelli, (anche il color oro e argento), nastro panchu, scovolini, feltro, mascherine per disegnare gli animali, spatolette di legno, tappi di sughero e piume colorate! 
E non sono sicura di avere elencato tutto.
Alcuni materiali non li ho mai usati, come il nastro panchu, le spatolette di legno e la gomma crepla, ma nei prossimi giorni andrò alla ricerca dei modi per sfruttarli al meglio! Se avete suggerimenti, lasciatemi un commento!
Adesso che mi viene in mente, non ho ancora detto perchè questo pacco è giunto a casa mia e del Topastro. Durante l'estate abbiamo partecipato alla Caccia al Tesoro e abbiamo vinto! Mamma Felice aveva annunciato che la vincitrice avrebbe ricevuto un pacco con prodotti per il craft. Ed ecco qua sopra il contenuto del pacco! Pollo, curioso, ha dato un'occhiatina per controllare se c'era qualcosa pure per lui.
Le foto non sono di qualità e gli oggetti non si vedono bene, ma fidatevi, sono un vero tesoro! Il mio tesssoro, come direbbe Gollum!

lunedì 29 novembre 2010

Il nostro presepe fai da te

Non ho mai fatto il presepe, nè da piccina nè da grande. A casa dei miei genitori non si faceva. In realtà non sono neppure credente. Topastro quest'anno frequenta una scuola cattolica e parteciperà anche al presepe vivente... E comunque il presepe fa parte della nostra tradizione, e quest'anno mi è venuta voglia di farlo insieme al Topastro, così potrà capire meglio le storie che gli racconteranno all'asilo in occasione del Natale. Siamo andati al Castorama e abbiamo comprato le statuine principali, 2.29 Euro l'una. Sono anche carine, alte 10 cm. 
Non volevo spendere tanti soldi, e visto che non avevamo proprio nulla, statuine, casette, accessori, muschio, carta blu con le stelle, carta marrone per le montagne, sassolini... Anche scegliendo accessori a basso prezzo, avrei speso davvero tanti soldi. Così ho deciso di comprare solo l'indispensabile; Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, asinello, bue e i tre Re Magi e di costruire tutto il resto con le mie mani e con materiali che avevo in casa. Il prossimo anno potremo comprare qualche accessorio e arricchire il presepe piano piano. Ogni anno il nostro presepe sarà più popolato e pieno. Per quest'anno niente fuoco finto, niente paperelle, laghetto, lucine... 
Invece che andare alla ricerca di muschio a costo zero, per le strade, attaccato agli alberi oppure ai muretti, abbiamo deciso di usare una tecnica che tantissimi anni fa ho usato per costruire un diorama per modellini di aerei. Segatura e colori a tempera. Tantissimi anni fa, almeno quindici, avevo acquistato un sacco enorme di segatura per fare i pupazzi con i capelli d'erba. Negli anni ho usato la segatura per diversi lavoretti ma ce n'è ancora un po' nel sacchetto. Abbiamo messo un po' di segatura in una scodella di plastica insieme ad un po' di acqua e colore a tempera verde. Topastro ha mescolato, mescolato, mescolato. Il miscuglio aveva quasi l'aspetto degli spinaci. Abbiamo travasato la nostra erba bagnata in diversi contenitori, uno strato sottile, in modo da farla asciugare. Abbiamo creato diverse tonalità di verde e marrone, in scodelle diverse, e alla fine abbiamo mescolato l'erba asciutta di diversi colori per renderla più realistica.
La capanna l'abbiamo ricavata da una scatola di cartone. Abbiamo usato colla vinilica e fogli di carta ruvida che abbiamo incollato sopra la scatola per darle un aspetto più grezzo, creare gobbette, pieghe, irregolarità. Abbiamo poi dipinto l'interno con diversi colori e usato un pezzo di un sacco di iuta per il pavimento. Sul tetto abbiamo incollato legnetti raccolti in giardino  e riempito gli spazi rimasti vuoti con l'erba scura.
Abbiamo scovato in garage un pezzo di truciolato rettangolare ricoperto di formica da usare come base e lo abbiamo posizionato sopra un tavolino basso. Abbiamo fatto diverse prove per decidere dove posizionare la capanna, dove fare la stradina... Poi abbiamo spalmato la colla vinilica e lasciato cadere sopra di essa i sassolini, (in casa avevo solo quelli della lettiera per il gatto, quelli puliti!), e la nostra erba E' colla vinilica normale, la striscia su cui abbiamo incollato i sassolini è verde perchè abbiamo usato un pennello che era sporco di tempera :-)
Qui sopra potete vedere alcuni particolari: il tetto della capanna fatto di erba e legnetti, il pozzo creato con la pasta di sale, (lo so... asciugandosi si è piegato da una parte e somiglia alla Torre di Pisa), l'interno della capanna con i muri color terra bruciata e il soffitto color sabbia, la nostra erba finta dalle tante sfumature di verde e i sassolini, incollati sulla base di legno.
Ed ecco il nostro presepe! E' piuttosto spoglio. Nei prossimi giorni proverò a creare qualche altro elemento per riempire i vuoti. Con la pasta di sale, con altri legnetti raccolti in giardino... Il pozzo nella foto qui sopra è il secondo che ho fatto. Il primo era piuttosto bruttino e molto pendente. Non che il secondo mi sia venuto meglio, ma è un pochino più dritto. All'interno c'è un tappo di plastica grande attorno a cui ho avvolto un rettangolo di pasta di sale con incisi i mattoni finti. L'acqua invece l'ho creata con del colore a tempera blu e colla a caldo. Non sembra proprio acqua, ma è il meglio che sono riuscita a fare con ciò che avevo in casa.
Il risultato finale mi piace. Con 18.32 Euro, il costo delle statuine, abbiamo creato un bel paesaggio e ci siamo divertiti a spalmare colla e dipingere segatura.
E i vostri presepi come sono?

venerdì 26 novembre 2010

Decorazioni natalizie con tappi di plastica

Questa idea l'ho "rubata" da questo post di Pane, Amore e Creatività. L'idea però arriva da "aspettando Natale" di Arteteca. Da quasi un anno conservo i tappi di plastica delle bottiglie, di tutti i tipi. Sono utilissimi per i lavoretti che faccio insieme a Topastro e si prestano a diventare ruote, occhi, piccoli contenitori. Ogni tanto Topastro li usa come fossero costruzioni. Li mette sul tavolo e crea torri o disegni usando i diversi colori.
La prima prova non è riuscita tanto bene. Ho voluto usare le perline per decorare l'alberello creato con tappi bianchi. Ma le perline non si sono sciolte con il calore del ferro da stiro ma hanno lasciato dei buchetti nei tappi e si sono staccate quasi tutte.
Di tappi bianchi ne avevo proprio pochi e così come seconda prova ho fatto dei fiorellini per l'albero di Natale, o per creare una ghirlanda. Queste sono venute carine, a me piacciono. Ho seguito le istruzioni riportate sul post originale, è molto facile. Ho liberato l'asse da stiro dal mucchio di panni che attendono di essere stirati, (e penso attenderanno ancora a lungo).
Ho messo sull'asse da stiro un vecchio strofinaccio e sopra di esso la carta da forno. Ho messo i tappi vicini creando accostamenti di colori piacevoli, altra carta da forno, doppia, e ho stirato. CON LA FINESTRA APERTA e mentre Topastro dormiva. Perchè odore non ne ho sentito, di nessun tipo, però come suggerito da Barbara, i fumi emessi dalla plastica possono essere pericolosi. Dopo i fiorellini ho creato un alberello con i tappi delle bottiglie del latte, più grandi di quelli delle bottiglie d'acqua.
Volevo provare nuovamente a mettere le palline all'albero e questa volta ho usato pezzettini di plastica a cui erano fissate le letterine magnetiche di Topastro, comprate tanto tempo fa e che naturalmente io ho conservato, mai buttare via nulla, (infatti la cameretta-studio-stireria sembra una discarica).
Questa volta la plastica, morbida e flessibile, si è sciolta insieme ai tappi e il mio alberello ha le palline colorate.
Se non volete sciogliere i tappi potete anche incollarli su un cartoncino con la colla a caldo, noi avevamo creato il gufo.
Qui sopra un altro alberello stirato dalla parte dei tappi con la filettatura per avvitarsi al collo della bottiglia. Le altre decorazioni invece le ho stirate dalla parte chiusa.

mercoledì 24 novembre 2010

Decorazioni natalizie di pasta di sale

Al Topastro piace molto pasticciare con la pasta da modellare, sia quella che si compra, già pronta da usare, che la pasta di sale. Si era divertito moltissimo a impastare quando abbiamo fatti i biscotti finti e nei giorni successivi mi ha chiesto nuovamente di giocare con la pasta salata :-)
Visto che dovevamo pasticciare, tanto vale creare qualcosa... Volevo provare a fare delle decorazioni per il nostro albero di Natale. Abbiamo fatto la pasta blu, azzurra, gialla, rosa e verde usando i colori a tempera e anche un po' di colla con brillantini. Abbiamo usato le formine dei biscotti e abbiamo fatto dei buchi con uno stuzzicadenti prima di far asciugare la pasta di sale.
Alcune decorazioni sono in tinta unita, altre bicolori e alcune sono sfumate perchè non abbiamo mescolato bene il colore alla pasta di sale. Però a noi piacciono tutte! Noi le abbiamo messe nel forno a temperatura bassa per farle asciugare più in fretta.
Qui sopra tutto il nostro lavoro: palline, foglie, cuoricini, stelle, alberelli...
Era avanzata un pochino di pasta di sale che non avevamo mescolato con i colori e ho pensato di farci qualche porta candela. Un porta candele semplicissimo a forma di stella e uno a forma di bicchierino con dei buchi. In realtà avevo creato anche un abete, con i buchi, ma non è venuto molto bene, la prossima volta che giocheremo con la pasta di sale, ci riprovo!
Inoltre ho arrotolato la pasta di sale al bicchiere, (tra il bicchiere e la pasta di sale c'è della carta forno), troppo stretta. Una volta che la pasta si è asciugata non riuscivo più ad estrarre il bicchiere... Forse era meglio mettere più di un foglio tra il bicchiere e la pasta, o meglio ancora: togliere il bicchiere di plastica dopo aver dato la forma al porta candele e magari riempire con fagioli per il tempo necessario all'asciugatura.

lunedì 22 novembre 2010

Angioletto con bottiglia e tappi di plastica

Erano giorni che conservavo una bottiglia di plastica blu con il collo abbastanza stretto, mi pareva di intravedere l'ombra di qualcosa, ero sicura che prima o poi avrei visto nitidamente ciò che ne sarebbe uscito fuori. Sono mesi che utilizziamo questa marca di acqua ma finora le bottiglie non mi avevano ispirato nessun lavoretto. E finalmente ho capito che cos'era quella bottiglia: un angioletto!
 Non è un lavoro che possono fare i bimbi da soli, c'è bisogno di un adulto che compia alcune operazioni delicate, ovvero usare la pistola per colla a caldo.  Vi serve una bottiglia con base rotonda, forbici, un paio di tappi di plastica grandi, carta, nastro adesivo, ritagli di tessuto, pennarelli indelebili, pinzatrice, pistola per colla a caldo.
Vi serve una bottiglia con base rotonda, forbici, un paio di tappi di plastica grandi, carta, nastro adesivo, ritagli di tessuto, pennarelli indelebili, pinzatrice, pistola per colla a caldo.
Con le forbici tagliate una parte di bottiglia, più o meno un terzo, dal collo in giù. Otterrete un cono a cui va praticato un taglio per renderlo un pochino più stretto, deve somigliare al corpo di un angioletto. Avvicinate le tue parti che avete diviso, sovrapponetele di qualche centimetro e fissatele con il nastro adesivo. Questo è il corpo dell'angioletto. La nostra bottiglia era blu e dentro ho messo un pezzetto di carta bianca arrotolata che ho fissato con il nastro adesivo.
Con la pistola per colla a caldo incollate due tappi di plastica grandi per formare la testa e sempre con la colla a caldo fissate la testa al corpo. Con i pennarelli indelebili disegnate occhi e bocca sul tappo. Con la parte rimanente della bottiglia ritagliate le ali e fissate dietro ad esse con una pinzatrice del cartoncino per far stare rigide le ali. Le mie si arrotolavano perchè tendevano a riprendere la forma della bottiglia di plastica. Con la colla a caldo o nastro adesivo fissate le ali al corpo e poi decorate l'angioletto con ritagli di tessuto.
Questo è il nostro angioletto, vi piace? Naturalmente si presta a mille variazioni, anche solo in base al colore di bottiglia che usate. All'interno della bottiglia potete mettere un foglio di carta su cui avete disegnato delle decorazioni per il vestitino, potete usare la lana per metterli i capelli... Personalizzate con la vostra fantasia.

venerdì 19 novembre 2010

I venerdì del libro: Un canto di Natale

Lo so che questo è un grande classico della letteratura, ma l'ho scelto per partecipare all'iniziativa di Paola: "I venerdì del libro" sia perchè il Natale si sta avvicinando e perchè io non lo avevo mai letto prima! A dir la verità l'ho iniziato pochi giorni fa e mi mancano ancora poche pagine per finirlo.
La storia la conoscevo e la trovo stupenda, anche se questo aggettivo non rende l'idea della magia che c'è in questo racconto. Io ricordo con affetto il vecchio cartone animato Disney in cui Zio Paperone impersona Scrooge e Topolino è il povero impiegato. Mi è piaciuto molto anche il film "A Christmas Carol", visto al cinema lo scorso anno in 3D.


"Il freddo e il caldo non avevano effetto su di lui. Il calore non lo scaldava, nè l'inverno poteva raffreddarlo. Non c'era vento più sferzante di lui, non c'era neve più ostinata nè pioggia battente meno disposta ad ascoltare suppliche. Il brutto tempo non sapeva come fare a sottometterlo: la pioggia più insistente, la neve, la grandine, il nevischio potevano gloriarsi di avere un unico vantaggio su di lui: a volte erano generosi. Lui mai."
"Stava diventando buio e nevicava bene e, mentre Scrooge e lo Spirito camminavano lungo le strade, il bagliore del fuoco che crepitava nelle cucine, nei salotti e in tutte le altre stanze era meraviglioso. Qui la fiamma vacilllante annunciava i preparativi per una bella cenetta, con i piatti caldi che cuocevano dinanzi al fuoco e le tende rosse pronte a essere tirate per lasciare fuori il freddo e il buio. Là tutti i bambini della casa correvano fuori per andare incontro alle sorelle sposate, ai fratelli, ai cugini, agli zii, alle zie per essere i primi a far loro gli auguri."

Anche il libro è meraviglioso, raramente ho trovato un film migliore del libro da cui è tratto e anche questa volta affermo che questo piccolo libricino merita davvero di essere letto una volta nella vita.
Sempre in tema di Natale, vorrei ricordavi un altro libro che io adoro e di cui avevo parlato tempo fa: Le lettere di Babbo Natale. Le lettere raccolte in questo libro, scritte da Tolkien ai suoi figli fingendosi Babbo Natale sono uniche! Un bellissimo regalo per chi crede che questo personaggio che vive al Polo Nord esiste sul serio, lui, i folletti che lo aiutano a preparare i doni, l'Orso Polare e le Renne! 

P.S.: segnalibro e decorazioni me le ha mandate supermamma. Un piccolo swap, io ho ricambiato con alcune decorazioni fatte con cd e calzine. Grazie Angela!
Un canto di Natale ISBN: 9788882127008
Gli altri libri di questo venerdì:
HomeMadeMamma
Voglio Una Mela Blu
MadreCreativa
MammaUffa Blog
Un viaggio qui... un viaggio là...
Cara Lilli
Nati per Delinquere
mammachetesta
MammaMoglieDonna
Un non.blog con il minimo sforzo
Bryce's House
Mamma in verde
mammadifretta
Il sorriso dei miei bambini
Coccole di rugiada

Un annuncio che non ha niente a che vedere con i libri, ma come posso non dirlo a tutti???
HO VINTO LA CACCIA AL TESORO DI MAMMAFELICE.
Grazie mille Barbara per avermi fatto divertire, creare, scoprire nuove mamme e soprattutto grazie per le bellissime parole che mi hai dedicato :-)

mercoledì 17 novembre 2010

Casetta-paravento

Alcuni giorni fa Topastro ha trovato in casa un pezzo di cartone rigido con una piega nel mezzo. L'ha messo "in piedi" e si è nascosto dietro, usandolo come  paravento e fingendo di essere in una casetta. Ma era un cartoncino veramente piccino, forse cm 60x60. In questo periodo spesso è il Topastro a darmi le idee per creare giochi o fare un lavoretto insieme, a modo suo mi mostra cosa gli piacerebbe avere, fare, costruire.... Gli ho chiesto se voleva una casetta più grande e lui ha iniziato a saltellare.
In garage abbiamo recuperato due pannelli di un materiale tipo plastica, ma molto flessibili e anche piuttosto morbidi al tatto, (materiale di recupero). Li ho tagliati a metà con un cutter per ottenere quattro pareti per la sua casina-paravento. Con una vite appuntita ho creato dei fori lungo i bordi che volevo unire, semplicemente avvitando e poi togliendo la vite. Tre buchi: in alto, in basso e al centro. Ho messo i pannelli uno di fianco all'altro e con ago e filo ho unito le pareti della casetta. Ho lasciato il filo abbastanza morbido, in modo che i pannelli si potessero  comunque muovere con facilità e piegare fino a chiudersi come un libro.
Ho unito il primo pannello al secondo, il secondo pannello al terzo e il terzo pannello al quarto. Il primo pannello non è unito al quarto. Praticamente ho creato un paravento con quattro elementi mobili. Ad uno dei pannelli, sul lato aperto, ho anche messo una maniglia per simulare la porta della casetta. Topastro si è subito messo al lavoro provando ad aprire e chiudere i pannelli più di una volta. Non credo avesse mai visto un paravento e forse voleva capire bene il funzionamento. Alla fine abbiamo sistemato i pannelli in modo da formare uno spazio quadrato, chiuso da quattro pareti.
Abbiamo arredato la casetta con figurine sulle pareti, un fornello da campeggio per cucinare, una scatolina appesa con una pinza fermafogli in cui mettere il biberon di Pinga, fogli e penna per scrivere, (Topastro compila il menù del giorno, come fanno le maestre a scuola la mattina). Un telecomando fatto di tessuto e bottoni, un adesivo con la cornice di un televisore e altre pinze fermafogli per appendere tutto quello che serve in una casetta.
Se non avete dei pannelli di plastica, penso che del cartone di un buon spessore vada benissimo ugualmente, anche meglio perchè si possono disegnare le finestre, colorare l'esterno... Fuori dalla porta abbiamo messo anche la campanella, così se Pingu va a far visita al Topastro può avvisare del suo arrivo. Con dei pezzi di plastica attraverso cui passavano le cinghie per sollevare le tapparelle ho fatto la serratura e Topastro apre e chiude la sua casina con le chiavi.

lunedì 15 novembre 2010

Decorazioni natalizie con calzini

Ancora calzini! Il giorno stesso che ho creato la prima zucca calzino ho pensato che si poteva usare la stessa tecnica per creare delle palline per l'albero di Natale con i calzini che Topastro indossava lo scorso anno. Vanno bene anche i calzini per adulti, ma quelli dei bimbi sono così carini: multicolori, con disegni e della misura giusta per delle palline non troppo grandi.
1. Prendere un calzino.
2. Tagliare il calzino, (io ho fatto delle palline sia con la parte tubolare che avvolge la gamba che con la parte del piede).
3. Rovesciare la parte tubolare tagliata dal calzino.
4. Chiudere una delle due estremità con ago e filo, girando attorno al bordo.
5. Tirare il filo e cucire bene per fissare la chiusura bene bene.
6. Girare il calzino in modo che sia di nuovo dalla parte dritta.
7. Riempire il calzino con dell'imbottitura, (io tra zucche, pinguini e palline ho finito un cuscino intero. Era un cuscino da letto un pochino vecchio, lo avevo messo in lavatrice e l'imbottitura si era spostata in maniera da renderlo inutilizzabile)
8. Cucire l'estremità aperta come al punto 4 e 5 dopo aver infilato all'interno un cordellino, una fettuccia o un nastrino per poter appendere la pallina direttamente all'albero o ad uno dei classici gancetti di plastica o metallo.
Qui sopra altre immagini riferite ad un altro calzino. Credo di poter affermare che è davvero semplicissimo creare queste palline. E se usate la parte del calzino che copre il piede, dovete fare solo una cucitura. Davvero veloce!
Qua sopra ci sono tutte le palline che ho realizzato fino ad ora ma ho ancora tanti calzini da riciclare.
In basso a sinistra c'è anche un pupazzo di neve, realizzato più o meno con lo stesso metodo.
Per alcune delle palline, (ad esempio quelle bianche, quelle multicolori della stessa fantasia della zucca maglione ho utilizzato dei ritagli di tessuto smacchinato che ho cucito a tubo. Anche il pupazzo di neve è fatto con un ritaglio di lana e non con un calzino. Però se avete un calzino di lana bianca va benissimo, anzi meglio, perchè dovrete cucire meno.
Dopo aver inserito l'imbottitura nel tubo di tessuto ho cercato di sistemarla con le mani per formare la testa e la pancia e con qualche punto ho stretto la parte sotto la testa del pupazzo di neve. Due bottoni neri per gli occhi e un pochino di filo rosso per la bocca. La mia produzione continua e ho pensato di utilizzare anche calzini in tinta unita, miei... spaiati, macchiati, infeltriti, (sono un fenomeno a far le lavatrici), e decorarli con bottoni, perline, nastrini...
Ho riempito un cestino di plastica con queste palline uniche e morbide, Mi piacciono proprio. Penso che le appenderemo sulla parte più visibile del nostro albero di Natale! Eccole appese a dei fili e nastri davanti alla porta.

venerdì 12 novembre 2010

I venerdì del libro: Gurnatalla e il gigante senza nome

Ultimamente partecipo a singhiozzo all'iniziativa "i venerdi del libro" perchè ho già consigliato tutti i libri più recenti che ho letto e che mi sono piaciuti. Dovrò rispolverare vecchi libri ingialliti :-)
Per questo venerdì però ho un libricino illustrato per bambini nuovo nuovo. Il mio collega di ufficio ha regalato a Topastro questa storia, scritta sia in italiano che in curdo.
E' un libro a fisarmonica in cartoncino lucido, si legge partendo da quella che solitamente per noi è l'ultima pagina e da destra a sinistra, perchè è scritto anche in arabo. Le illustrazioni sono davvero strane, non so se la tecnica con cui sono realizzate ha un nome particolare. E' consigliato dai 5 anni in su ma Topastro ha ascoltato tutta la storia senza interrompere neppure una volta... (quanti cambiamenti da quando frequenta la scuola materna!).
"Perchè tu non dormi?" gli chiese il gigante con fare minaccioso?
"Prima di dormire la mamma mi dà sempre un po' di shawchara, altrimenti non mi addormento."
Il gigante senza nome andò nella dispensa, prese le noci, i pistacchi, i semi di melone, l'uvetta e intanto pensava: "Meglio così: sarà più in carne domani quando me lo mangerò."
Gurnatalla finì la sua ciotola di shawchara, ma rimase ancora sveglio.
Il gigante spazientito gli chiese: "E adesso perchè non dormi?"
 
Questo libricino aiuta i medici di Emergency a portare soccorso e cure alle vittime delle guerre. Fare un regalo ad un bimbo e allo stesso tempo aiutare persone in grave difficoltà è davvero un bel gesto. Natale si avvicina e io credo che comprerò questo libricino per regalarlo ad un altro bimbo.
Se siete interessati, potete trovarlo in vendita qui, insieme agli altri gadget Emergency.
Gurnatalla e il gigante senza nome ISBN: 9788887212532
Gli altri libri di questo venerdì
Mamma in Verde
HomeMadeMamma
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Lavoretti e non solo

mercoledì 10 novembre 2010

La piadina romagnola

La pida se parsot la pis un pò ma tot(1). Alcune lettrici mi hanno chiesto la ricetta della piadina che mangiamo io e Topastro e ho deciso di accontentarvi, ma a vostro rischio e pericolo... Sono romagnola ma in cucina sono una frana...
La prima volta che ho fatto la piadina aveva la consistenza di un sasso e la forma di un fresbee che quindi è volato nel bidone. La seconda volta era "mangiabile" ma molto molto secca! Ogni volta che la preparavo diventava più decente e infine buonina. Credo che il segreto sia provare a farla più di una volta e non scoraggiarsi se dalla padella si raccoglie un disco durissimo e immangiabile. La piadina è un cibo antico, la mangiavano già gli antichi Romani e ne esistono davvero tantissime versioni. Non credo esista una ricetta originale o una più conosciuta.
Ogni azdora(2) ha la propria ricetta, e naturalmente ritiene sia la migliore. Io invece sono sicura che ci sono piadine migliori delle mie, ma voi la ricetta l'avete chiesta a me e quindi ecco gli ingredienti:
350 gr farina 
20 gr olio extra vergine di oliva (oppure strutto)
un pizzico di bicarbonato oppure 4/5 gr lievito istantaneo per torte salate, (io uso quello che si vede nelle immagini)
2/3 gr di sale
170 gr latte intero
Solitamente non peso gli ingredienti, ma visto che avevo deciso di dedicare un post alla piadina, l'ho preparata con la macchina fotografica accanto, pronta a ritrarre i vari passaggi e foglietto e penna per segnare peso di ogni ingrediente. Chiaramente qualche volta metto un pochino più di sale o un po' meno lievito... La mia piadina non è tanto salata, a me piace così. Con le dosi indicate sopra ho preparato tre piadine e due cassoni farciti con mozzarella, pomodoro, sale ed origano.
Si mescolano gli ingredienti e quando il latte è stato in parte assorbito dalla farina si rovescia tutto sul tagliere, (in Romagna la spianatoia si chiama così). Si impasta fino ad ottenere un panetto sodo che si divide in tante pagnottine. Io le faccio piccole perchè non ho nè il testo(3) nè una teggia(4) ma uso una normale padella antiaderente con il fondo abbastanza spesso la cui parte piatta non è molto ampia. Con il mattarello si stende la pagnottina fino ad ottenere un disco rotondo, le mie piadine non sono  rotonde, (per fare le foto mi sono impegnata più del solito). La piadina non deve essere troppo sottile, almeno 2/3 millimetri di spessore. Bucherellare con la fochetta e mettere sulla padella bollente a fuoco medio-alto perchè deve cuocere in fretta, per tre/quattro minuti o poco di più, girandola di frequente da un lato all'altro. Deve cuocere in maniera uniforme, per questo bisogna usare una padella con il fondo alto, oppure uno spargifiamma, per diffondere il calore in ogni parte della padella.
Questa è la mia personale ricetta, in rete ne troverete davvero tantissime, con acqua o latte, con il lievito, con un pochino di miele, con lo strutto... La ricetta non varia solo in base alla zona geografica, come invece accade per lo spessore. A Riccione la piadina è sottilissima, a Cervia così alta che si può tagliare nel mezzo come un panino per farcirla. A me le piadine... piacciono tutte! Anche se la preferisco di spessore medio. Fate delle prove, anche riguardo le dosi del sale e del lievito e trovate la vostra piadina. La piadina va mangiata appena cotta, calda. Si farcisce con tutto, (con ingredienti salati o dolci), anche se quella più classica è con squacquerone(5) e rucola, magari anche una fettina di prosciutto crudo. Per quanto riguarda i cassoni invece, qua a Rimini si chiama "rosso" il cassone che contiene mozzarella e pomodoro e "verde" quello farcito con erbe cotte, (rosole, oppure bietole).
Il cassone si prepara come la piadina, si posa su metà della piadina tutto quello che vi piace,  si ripiega sopra la farcitura l'altra metà e si premono le estremità della parte arrotondata con i rebbi di una forchetta. A me piace molto il cassone rosso con l'aggiunta di prosciutto cotto e quello con salsiccia e patate. Per preparare i cassoni rossi io uso mozzarella, (quella per la pizza perchè è più compatta e contiene meno liquido), e salsa di pomodoro, (cruda oppure passata in pentola per un paio di minuti insieme a un goccio di olio e un pizzico di sale). Se cuocete i cassoni con mozzarella e pomodoro non preoccupatevi se sulla padella finisce un po' di sughetto che fuoriesce dal cassone, a me succede quasi sempre, le macchie nere sulla padella sono dovute al sughetto bruciacchiato. Si rimuovono dopo aver finito di cuocere, io non pulisco la padella prima di cuocere ogni piadina o cassone ma solo dopo aver cotto tutte le piadine che ho preparato. La piadina si conserva in frigorifero, (chiusa in un sacchetto per alimenti), per alcuni giorni ma potete anche congelarla. Magari cuocetela poco, così quando la scalderete non diventerà troppo secca. Se provate a farla fatemi sapere com'è venuta!
(1) la piada con il prosciutto piace un po' a tutti
(2) regina del focolare romagnolo
(3) piatto di terracotta per cuocere la piada
(4) piatto di ghisa per cuocere la piada
(5) formaggio molle simile allo stracchino

lunedì 8 novembre 2010

Biscotti finti o biscotti veri?

A Topastro piace molto pasticciare in cucina. Mi aiuta a fare ciambelle, a stendere la piadina e a fare i biscotti. Recentemente ci siamo procurati le formine per fare i biscotti. In questo periodo cuciniamo molto perchè Topastro deve mangiare solo alcuni tipi di alimenti e meglio ancora se sono genuini, non confezionati e con pochi ingredienti.
E così sforniamo biscotti, focaccia salata, muffin, piadine tutte le sere e anche marmellata fatta in casa, (si trattava di una via di mezzo tra marmellata e purea di frutta ma era buona). L'idea dei biscottini finti me l'ha data Topastro che un pomeriggio ha estratto da un cassetto i ciondoli di pasta di sale che avevamo fatto più di sei mesi fa, (sono ancora in ottimo stato). Fingeva fossero dei biscotti e li dava a Pingu per merenda. Così gli ho proposto di preparare dei biscottini uguali a quelli che avevamo preparato per noi, uguali uguali. 
Abbiamo usato la macchina per il pane per impastare e poi abbiamo steso con il mattarello e usato le nostre formine per biscotti. Topastro questa volta si è divertito più a pasticciare che a preparare i biscotti. Riempiva le formine di impasto e poi le vuotava, schiacciava, appiattiva e appallottolava l'impastro mentre io "lavoravo". Ho preparato una decina di biscotti con varie forme, le più piccole, ed ho infornato a temperatura bassa fino a quando i biscottini non si sono asciugati completamente. Non volevo smentire le mie doti di cuoca, (in cucina faccio spesso esperimenti che dalla pentola finiscono direttamente nel bidone), infatti ne ho bruciati parecchi, quelli più sottili. 
A Topastro ho detto che quelli color marrone erano al cioccolato! Gli sono piaciuti così tanto che mi ha chiesto di poterli assaggiare e ho dovuto spiegargli  più di una volta che non poteva, che erano biscotti finti, per la sua cucina giocattolo.I biscottini sono stati messi nel forno di Topastro che ha aspettato che si cuocessero per finta e poi li ha serviti insieme al the ai suoi pinguini.
I biscotti veri che ci siamo mangiati invece erano senza uova, senza burro, senza scorza di limone, una tristezza... Li abbiamo ingolositi preparando una specie di marmellata. Abbiamo tagliato le mele a pezzettini e le abbiamo messe a bollire in poca acqua e un bel po' di zucchero per un'ora e mezza. Questa salsa-marmellata non era male, e spalmata sui biscotti era ancora meglio!
Dopo aver preparato i biscottini finti, era avanzato parecchia pasta di sale e l'abbiamo messa in un sacchettino per fare qualche lavoretto nei giorni successivi. E sono comparsi: facacce e torte salate, altri biscotti e una piadina, non che sia così tanto somigliante a quella vera, ma Pingu ha partecipato ad un pranzetto con i fiocchi! Quando abbiamo creato piadine e focacce non volevo accendere il forno per far seccare la pasta di sale, (la prima volta abbiamo approfittato del forno perchè dovevo accenderlo anche per cucinare), e così ho messo tutto in microonde! Fantastico, in pochi minuti le nostre creazioni si sono seccate, quindi con poco spreco di energia elettrica.
08/01/2012: Violette mi ha inviato la foto dei biscottini che ha preparato con la sua bimba, potete ammirarli qui sopra, insiema a pizzette davvero invitanti!

domenica 7 novembre 2010

Rifiuti in cerca d'autore

Dal 29 Ottobre al 7 Novembre a Rimini si è svolto Ambiente Festival con mostre, eventi, manifestazioni, laboratori, mercatino di giocattoli usati... Il tema: Energie Sostenibili e Biodiversità.
Nel pomeriggio ho portato il Topastro a scegliere un giochino al mercatino dei giocattoli usati gestito dai bimbi in Piazza Cavour.
Sulla Piazza Cavour si affaccia il Palazzo del Podestà, che ospitava la mostra "Rifiuti in cerca d'autore" e siamo entrati a dare un'occhiatina. Erano esposte opere e quadri, sculture e cose davvero strane, realizzate con materiali di riciclo.
Vi lascio qualche immagine perchè merita le opere esposte meritano di essere viste da tante persone, a me sono piaciute molto.
Tessuti, cd, bottiglie di plastica, vecchi computer, cartone, lattine, circuiti elettrici, di tutto! Una meraviglia! Per me, che amo dare nuova vita a oggetti che la maggior parte delle persone gettano nel bidone, è stato bellissimo.
Questa opera qui sopra mi sembra una città del futuro, di quelle che si vedono in certi film di fantascienza. A Topastro sono piaciute le luci, neanche dirlo...
Anche il giardino sul retro del Palazzo che ospitava la mostra era invaso da opere di ogni tipo. Vecchi monitor che diventano vasi per piante, pallet trasformati in panchine, sdraio, spaventapasseri...
E questa struttura per scarpe che diventano vasi per piante e fiori? Il Topastro ha subito domandato perchè le piante erano dentro le scarpe... 
Qui sopra alcune delle luminarie all'entrata della mostra. Una decina di giorni fa avevo letto il programma della manifestazione Ambiente Festival ma non pensavo che questa mostra fosse così carina, altrimenti l'avrei segnalata prima.
Ultima foto, ho scelto quelle che mi piacevano di più, (ma c'erano tante altre cose da fotografare....).
Magari metto qualche altra foto su facebook.