La Giornata della Memoria si avvicina e come avevo annunciato anno scorso, Giornata della Memoria 2014, prima o poi avrei trovato il coraggio per leggere a mio figlio un libro sulla Shoah. Il libro che gli ho proposto l'ho comprato parecchi mesi fa, l'ho scelto tra tanti, messo da parte nella scatola sotto al letto insieme ad altri libri e l'ho tirato fuori proprio settimana scorsa. Si tratta di "Storia di Vera" di Gabriele Clima. L'ho letto insieme a Samuele, come facciamo ultimamente: sul lettone, un paio di pagine a testa. Di solito a me capitano quelle con il testo più lungo.
Non mi sono limitata a leggere questa storia ma gli ho spiegato che si trattava di una storia vera accaduta tantissimi anni fa quando degli uomini, convinti di essere migliori di altri, hanno deciso di uccidere quelli di religione diversa dalla loro, quelli più deboli, quelli di colore diverso... Non ho approfondito tantissimo l'argomento e Samuele ha solo voluto sapere se per uccidere le persone avessero usati i fucili e perché fossero tanti cattivi.
Purtroppo alla seconda domanda non ho saputo rispondere. La storia del libro ha colpito molto anche me, non lo avevo letto prima di proporlo a Samuele, la storia di una bimba che vede morire la sorella, di freddo e malattia, all'interno di un campo.
La bimba, Vera, dopo la morte della sorella sogna ogni notte di lasciare davanti alle case di guardia dei soldati un pezzetto del suo cuore. Un pezzetto di cuore per quei soldati senza cuore che non hanno dato una coperta ad Anna quando stava male e sentiva freddo. Vera ha un cuore molto grande, pensa che prima o poi rimarrà senza se continua a regalarne pezzettini a tutti i soldati ma il cuore diventa più grande ogni volta che lei ne dona un pezzetto.
Una storia davvero toccante con un, se così si può dire, lieto fine. Finalmente arriva la primavera e la liberazione. Arrivano anche i colori, nel libro, che all'inizio ha pagine monocolore ma con diversi tonalità e a rallegrarle solo i pezzetti di cuore che sprigionano luce e speranza.
Le illustrazioni sono molto belle e aiutano a comprendere lo stato d'animo di Vera e della sua famiglia.
Samuele alla fine della storia si è arrabbiato molto, non riusciva a capire perché quei soldati fossero così cattivi. Continuava a dire: "pensa che il soldato aveva dato la coperta a Vera, che bello sarebbe stato! Gliela doveva dare la coperta!"
Quando gli ho chiesto se il libro gli fosse piaciuto mi ha risposto di sì, che è un bel libro perché alla fine i soldati se ne vanno.
Il commento di mio figlio mi ha fatto molto piacere, mi ha fatto ricordare la frase di Jella Lepman, (La strada di Jella. Prima fermata, Monaco), pronunciata in riferimento alla sua opera di consulente particolare per i bisogni delle donne e dei bambini in Germania dopo la guerra: "...Poco a poco, dissi, facciamo in modo di mettere questo mondo sottosopra nuovamente nel verso giusto, cominciando dai bambini. Mostreranno agli adulti la via da percorrere"
Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma.
Aggiungo un piccolo comunicato a questo post, una notizia che naturalmente riguarda i libri, notizia fresca pubblicata da Bacchilega Junior sulla loro pagina facebook proprio oggi:
"Siamo onorati di comunicare che NOI, di Elisa Mazzoli e Sonia MariaLuce Possentini, è entrato nella nuova bibliografia internazionale di IBBY riservato alle disabilità: IBBY Collection of Books for Young People with Disabilities
(Ogni due anni, sulla base delle candidature presentate dalle sezioni nazionali, il Centro Documentazione IBBY seleziona la migliore produzione editoriale dedicata a bambini e ragazzi disabili nelle seguenti categorie:
- libri espressamente creati per bambini con disabilità (ad esempio in Braille, con simboli BLISS, ecc.);
- libri della produzione regolare, che si distinguono per essere letti anche da bambini con disabilità;
- libri che hanno per protagonisti o parlano di bambini e ragazzi con disabilità)
La bibliografia internazionale sarà presentata il 30 marzo durante la Children's Book Fair di Bologna. Un traguardo importantissimo che ci riempie di gioia e di responsabilità."
Io non posso che gioire insieme a Bacchilega e ad Angela Catrani. Secondo il mio modesto parere NOI è uno dei libri più belli, sia per il testo che le illustrazioni, (sul tema disabilità), che io abbia mai letto. Un libro molto esplicito, dove la disabilità viene mostrata chiaramente, un libro non per i più piccini, forse adatto dai 6/7 anni in su ma comunque un libro bellissimo che tutti dovrebbero leggere.
Un libro che mi ha fatto piangere e sono onorata di conoscere l'autrice, che reputo una persona speciale, e di aver conosciuto, seppur di sfuggita, Sonia.
Congratulazioni ad Elisa, a Sonia, ad Angela e a Bacchilega. Altre informazioni su questa notizia qui: NOI - bibliografia IBBY.
Non mi sono limitata a leggere questa storia ma gli ho spiegato che si trattava di una storia vera accaduta tantissimi anni fa quando degli uomini, convinti di essere migliori di altri, hanno deciso di uccidere quelli di religione diversa dalla loro, quelli più deboli, quelli di colore diverso... Non ho approfondito tantissimo l'argomento e Samuele ha solo voluto sapere se per uccidere le persone avessero usati i fucili e perché fossero tanti cattivi.
Purtroppo alla seconda domanda non ho saputo rispondere. La storia del libro ha colpito molto anche me, non lo avevo letto prima di proporlo a Samuele, la storia di una bimba che vede morire la sorella, di freddo e malattia, all'interno di un campo.
Una storia davvero toccante con un, se così si può dire, lieto fine. Finalmente arriva la primavera e la liberazione. Arrivano anche i colori, nel libro, che all'inizio ha pagine monocolore ma con diversi tonalità e a rallegrarle solo i pezzetti di cuore che sprigionano luce e speranza.
Le illustrazioni sono molto belle e aiutano a comprendere lo stato d'animo di Vera e della sua famiglia.
Samuele alla fine della storia si è arrabbiato molto, non riusciva a capire perché quei soldati fossero così cattivi. Continuava a dire: "pensa che il soldato aveva dato la coperta a Vera, che bello sarebbe stato! Gliela doveva dare la coperta!"
Quando gli ho chiesto se il libro gli fosse piaciuto mi ha risposto di sì, che è un bel libro perché alla fine i soldati se ne vanno.
Il commento di mio figlio mi ha fatto molto piacere, mi ha fatto ricordare la frase di Jella Lepman, (La strada di Jella. Prima fermata, Monaco), pronunciata in riferimento alla sua opera di consulente particolare per i bisogni delle donne e dei bambini in Germania dopo la guerra: "...Poco a poco, dissi, facciamo in modo di mettere questo mondo sottosopra nuovamente nel verso giusto, cominciando dai bambini. Mostreranno agli adulti la via da percorrere"
Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma.
Aggiungo un piccolo comunicato a questo post, una notizia che naturalmente riguarda i libri, notizia fresca pubblicata da Bacchilega Junior sulla loro pagina facebook proprio oggi:
"Siamo onorati di comunicare che NOI, di Elisa Mazzoli e Sonia MariaLuce Possentini, è entrato nella nuova bibliografia internazionale di IBBY riservato alle disabilità: IBBY Collection of Books for Young People with Disabilities
(Ogni due anni, sulla base delle candidature presentate dalle sezioni nazionali, il Centro Documentazione IBBY seleziona la migliore produzione editoriale dedicata a bambini e ragazzi disabili nelle seguenti categorie:
- libri espressamente creati per bambini con disabilità (ad esempio in Braille, con simboli BLISS, ecc.);
- libri della produzione regolare, che si distinguono per essere letti anche da bambini con disabilità;
- libri che hanno per protagonisti o parlano di bambini e ragazzi con disabilità)
La bibliografia internazionale sarà presentata il 30 marzo durante la Children's Book Fair di Bologna. Un traguardo importantissimo che ci riempie di gioia e di responsabilità."
Io non posso che gioire insieme a Bacchilega e ad Angela Catrani. Secondo il mio modesto parere NOI è uno dei libri più belli, sia per il testo che le illustrazioni, (sul tema disabilità), che io abbia mai letto. Un libro molto esplicito, dove la disabilità viene mostrata chiaramente, un libro non per i più piccini, forse adatto dai 6/7 anni in su ma comunque un libro bellissimo che tutti dovrebbero leggere.
Un libro che mi ha fatto piangere e sono onorata di conoscere l'autrice, che reputo una persona speciale, e di aver conosciuto, seppur di sfuggita, Sonia.
Congratulazioni ad Elisa, a Sonia, ad Angela e a Bacchilega. Altre informazioni su questa notizia qui: NOI - bibliografia IBBY.
Grazie per la segnalazione. Anch'io questa settimana propongo libri sull'olocausto per ragazzi.
RispondiEliminaCiao, sono venuta a vedere le tue proposte.
EliminaNon conoscevo questo libro, grazie per averne parlato lo terrò a mente per il prossimo anno quando le bimbe saranno un pochino più grandi...
RispondiEliminaCiao Daria, anche io ho aspettato fino a quando ho pensato che mio figlio fosse pronto per ascoltare questo tipo di storia
EliminaIo ammetto di essere un po' combattuta circa l'opportunità di proporre un testo così esplicito ai miei figli, su un tema così delicato e importante quanto doloroso. Non perchè non debbano sapere, ci mancherebbe... E' solo che dopo la morte della loro bisnonna, vissuta molto da vicino e con molto dolore, libri che parlano della morte o di gesti comunque collegabili ad essa li disturbano, riaccendono in loro il dolore per la perdita che è ancora viva... magari più avanti... so che non potrò proteggerli per sempre e che vadano aiutati anche ad affrontare temi così delicati ma credo per noi non sia il momento giusto.
RispondiEliminaStefania ogni mamma sa quando è il momento. Purtroppo il rischio, per i nostri bimbi grandicelli, è che ne parlino a scuola. Ma tu sei una brava mamma e nel caso le maestre parlino a scuola ai tuoi figli sono sicura che troverai il modo di tranquillizzarli.
EliminaAnche io sto meditando su cosa proporre sul tema, non ho fatto in tempo ad andare in biblioteca ma rimedierò. Son molto contenta per Noi. Un abbraccio e buon fine settimana
RispondiEliminaCiao Cì, felice fine settimana anche a te!
EliminaCiao, Claudia, grazie per aver parlato del mio libro. Sono molto contento che sia piaciuto al piccolo Samuele e sono contento di avergli mostrato come il cuore e i gesti che ne derivano possano riempire il mondo senza esaurirsi mai. Mi sarebbe piaciuto che citassi anche il mio nome ma ti ringrazio comunque per aver dato spazio alla mia storia. Un saluto. Gabriele
RispondiEliminaCiao Gabriele, posso darti del tu? Ho inserito il tuo nome, con il link del tuo sito, nel mio post. Di solito metto sempre il nome dell'autore dei libri che leggo nei post, forse è stata una dimenticanza. A presto e grazie di esser passato di qui
EliminaCara Claudia, non preoccuparti, anzi, grazie a te per la cortesia.
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