Sul mio comodino ci sono almeno due libri che ho iniziato a leggere e domenica 3 aprile ne è arrivato un altro. Ero appena stata alla presentazione, ascoltato le parole dell'autrice che dialogava con la presidente dell'Associazione Crescere Insieme di Rimini, Sabrina, ed ero curiosa. Così ho iniziato a leggere anche il terzo libro e, siccome non è tanto lungo, l'ho finito in pochi giorni.
Vi consiglio di leggere questo libro per almeno due motivi:
1. Imparare qualche nozione base riguardo la Sindrome di Down e quindi evitare di commettere errore come dire "bambino affetto da Sindrome di Down" visto che parliamo di una sindrome e non di una malattia dalla quale si può guarire. Imparare che ogni persona con SdD è diversa da un'altra e quindi non basarsi sugli stereotipi ma sforzarsi di conoscere la persona e credere nelle sue potenzialità.
2. Capire che siamo tutti, prima di tutto, delle persone. La frase che mi ha più colpito durante la presentazione del libro è stata quella che Bernadetta ha pronunciato ad un certo punto: "Chi è Lorenzo? Lorenzo è un bambino!". Una dichiarazione così scontata? Ho paura di no. Quante volte ci permettiamo di etichettare le persone additandole come "brutte", "grasse", "straniere", "disabili", ... Eppure, davvero, siamo tutti persone, adulti e bambini. Tutti abbiamo caratteristiche uniche ma sarebbe bello che ci guarda vedesse prima di tutto un uomo, una donna, un bambino, e cercasse di individuare i nostri pregi piuttosto che i nostri difetti. Sarebbe bello guardare in maniera neutrale una persona e avere voglia di conoscerla.
Ma allora come si guarda un bimbo con la SdD? (https://coloridellamore.org/2014/10/04/ma-allora-come-si-guarda-un-bimbo-down/)
Va guardato con rispetto perché è cosi’ che guarda voi ed è così che lui guarda alla vita.
Va guardato con dolcezza perché è esattamente ciò che lui dona con i suoi occhi.
Va guardato con trasparenza essendo il suo sguardo ripulito dai detriti della vita.
Va guardato senza alcun pregiudizio perché esso pregiudica la più speciale delle conoscenze.
Va guardato con fiducia perché le sue diverse abilità lo conducono oltre l’impensabile.
Va guardato con amore perché diversamente da noi, il suo cuore ama senza condizioni.
Va guardato con ammirazione perché davanti al suo sguardo non esistono differenze, etnie, religioni e men che mai non esistono disabilità.
ESISTONO solo LE PERSONE e noi non possiamo fare altre che ammirare grandezze d’animo così lontane da noi.
Pagina facebook di riferimento per il libro di Bernadetta Cecilia Ranieri: Pronto a volare
Vi consiglio di leggere questo libro per almeno due motivi:
1. Imparare qualche nozione base riguardo la Sindrome di Down e quindi evitare di commettere errore come dire "bambino affetto da Sindrome di Down" visto che parliamo di una sindrome e non di una malattia dalla quale si può guarire. Imparare che ogni persona con SdD è diversa da un'altra e quindi non basarsi sugli stereotipi ma sforzarsi di conoscere la persona e credere nelle sue potenzialità.
2. Capire che siamo tutti, prima di tutto, delle persone. La frase che mi ha più colpito durante la presentazione del libro è stata quella che Bernadetta ha pronunciato ad un certo punto: "Chi è Lorenzo? Lorenzo è un bambino!". Una dichiarazione così scontata? Ho paura di no. Quante volte ci permettiamo di etichettare le persone additandole come "brutte", "grasse", "straniere", "disabili", ... Eppure, davvero, siamo tutti persone, adulti e bambini. Tutti abbiamo caratteristiche uniche ma sarebbe bello che ci guarda vedesse prima di tutto un uomo, una donna, un bambino, e cercasse di individuare i nostri pregi piuttosto che i nostri difetti. Sarebbe bello guardare in maniera neutrale una persona e avere voglia di conoscerla.
Ma allora come si guarda un bimbo con la SdD? (https://coloridellamore.org/2014/10/04/ma-allora-come-si-guarda-un-bimbo-down/)
Va guardato con rispetto perché è cosi’ che guarda voi ed è così che lui guarda alla vita.
Va guardato con dolcezza perché è esattamente ciò che lui dona con i suoi occhi.
Va guardato con trasparenza essendo il suo sguardo ripulito dai detriti della vita.
Va guardato senza alcun pregiudizio perché esso pregiudica la più speciale delle conoscenze.
Va guardato con fiducia perché le sue diverse abilità lo conducono oltre l’impensabile.
Va guardato con amore perché diversamente da noi, il suo cuore ama senza condizioni.
Va guardato con ammirazione perché davanti al suo sguardo non esistono differenze, etnie, religioni e men che mai non esistono disabilità.
ESISTONO solo LE PERSONE e noi non possiamo fare altre che ammirare grandezze d’animo così lontane da noi.
Pagina facebook di riferimento per il libro di Bernadetta Cecilia Ranieri: Pronto a volare
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