Ultimamente mi capita spesso di ritrovarmi in circostanze strane, forse esistono davvero energie nascoste che ti indirizzano verso eventi, persone, libri e luoghi nei quali ritrovi valori che hai dentro. Pare quasi tutto organizzato da qualcuno che sa, e invece le cose per me accadono e basta e ti stupiscono, ti fanno aprire la bocca a formare una "o" ed esclamare: non ci posso credere, un libro che parla di un argomento che mi interessa, un libro scritto da un autore che mi piace tanto, una presentazione nella mia libreria preferita... Che bello, quanto ci si sente bene ad essere circondati da persone, libri e cose che il cuore accoglie con gioia.
In questo periodo sono parecchio impegnata con Fermenta, neonata associazione di Santarcangelo di Romagna fondata da un piccolo gruppo di persone che sognano una città accogliente e partecipata. Un gruppo di persone a cui piace condividere idee e proposte per rendere la comunità più inclusiva, basando le relazioni su gentilezza e dialogo costruttivo. Gli obiettivi di Fermenta sono raccolti in un manifesto che cita la gentilezza, l'accoglienza, l'inclusione, la libertà di movimento dei bambini, la partecipazione, il rispetto delle persone e dell'ambiente.
E insomma il destino, che sa del mio impegno, mi ha messo in mano "Sulla soglia del bosco"... In realtà ho dovuto faticare un po' per tirare via dalle mani del destino questo libro perché la libraia di Cartamarea, Rossella, quando sono andata a trovarla sabato 30 Marzo, non me lo voleva dare il libro!
Alla fine ho vinto e mi sono portata a casa il libro che è stato posato sulla colonfa, (Le parole necessarie - Marianna Balducci), sul mio comodino per diversi giorni. Giovedì sera mi sono resa conto che non lo avevo ancora aperto e d'accordo con Samuele ci siamo infilati sotto le coperte e abbiamo cominciato a leggere mentre Liam si arrampicava sull'armadio.
Venerdì dopo pranzo ci siamo seduti alla scrivania e abbiamo proseguito la lettura fino a quando non siamo arrivati all'ultima pagina, poi ci siamo vestiti e siamo andati da Cartamarea.
Di questo libro posso dire poco perché è appena uscito e non voglio privare chi ancora non lo ha letto della giusta curiosità; leggetelo però! È un libro bello, intrigante, gustoso, potente; ti cattura, ti porta nel bosco a conoscere due amici d'infanzia: uno cieco e uno senza braccia.
La storia vera è quella di due amici che vivono in Cina, uno cieco e uno senza braccia, vivono in una zona distrutta da una fabbrica di cemento e si domandano cosa possono fare. Nonostante la loro disabilità vogliono dare il loro contributo alla società e decidono di iniziare a piantare alberi. Non hanno soldi e quindi piantano i piccoli rami sottili che hanno pazientemente e ingegnosamente tagliato da piante adulte. Il primo anno riescono a piantare 800 alberelli e ne sopravvivono solamente 2.
Sì, solamente 2... Ma i due amici non si arrendono, cambiano strategia, deviano il corso in un fiume per poter più facilmente innaffiare i piccoli alberi e riprendono a piantare. Oggi gli alberi stanno crescendo e hanno attirato animali e uccelli, i due amici sono riusciti a dare il loro contributo alla società e all'ambiente.
Una bella storia di speranza che è stata ripresa e romanzata, raccontata in brevissimi capitoli avvincenti da Antonio Ferrara. Mentre leggevo il libro con Samuele mi son detta: che fantasia quel simpatico di Ferrara, inventare due personaggi così misteriosi, così particolari... E invece era una storia vera, io non lo sapevo! Proprio vero che la realtà spesso supera la fantasia.
Che dire del libro? Posso dire che ho trovato una certa "somiglianza" con un altro libro che ho amato molto, "Bestie", (Ferrara ha definito entrambi i libri un po' "selvatici"), posso dirvi che la presentazione è stata superlativa ed ero totalmente impegnata ad ascoltare la voce di Ferrara e a registrare un video da inviare a un'amica di penna che per via della lontananza non avrebbe mai potuto essere presente. Posso dirvi che ancora devo digerirlo bene questo libro ma ve lo consiglio vivamente. Non so cosa cerchiate voi nelle parole stampate dei libri, io cerco belle storie, cerco emozioni, amo sentirmi vicino vicino al protagonista e girare piano la pagina per scoprire se mi succederà qualcosa di brutto o pericoloso oppure se potrò tirare un sospiro di sollievo. Cerco una storia che mi porti a fare il tifo per il protagonista così tanto da farmi battere forte il cuore e lacrimare gli occhi. E in questo libro tutto questo c'è. Tra giovedì e venerdì io e Samuele abbiamo sfogliato pagina dopo pagina, in certi momenti avevo la bocca secca perché ma non potevo fermarmi, dovevo scoprire se Fermo quel giorno sarebbe riuscito ad andare nel bosco.
E basta, non posso davvero raccontarvi altro, dovete andarci nel bosco, insieme ad Antonio Ferrara, a Fermo, Giacinto e Bartolomeo :-)
In questo periodo sono parecchio impegnata con Fermenta, neonata associazione di Santarcangelo di Romagna fondata da un piccolo gruppo di persone che sognano una città accogliente e partecipata. Un gruppo di persone a cui piace condividere idee e proposte per rendere la comunità più inclusiva, basando le relazioni su gentilezza e dialogo costruttivo. Gli obiettivi di Fermenta sono raccolti in un manifesto che cita la gentilezza, l'accoglienza, l'inclusione, la libertà di movimento dei bambini, la partecipazione, il rispetto delle persone e dell'ambiente.
E insomma il destino, che sa del mio impegno, mi ha messo in mano "Sulla soglia del bosco"... In realtà ho dovuto faticare un po' per tirare via dalle mani del destino questo libro perché la libraia di Cartamarea, Rossella, quando sono andata a trovarla sabato 30 Marzo, non me lo voleva dare il libro!
Alla fine ho vinto e mi sono portata a casa il libro che è stato posato sulla colonfa, (Le parole necessarie - Marianna Balducci), sul mio comodino per diversi giorni. Giovedì sera mi sono resa conto che non lo avevo ancora aperto e d'accordo con Samuele ci siamo infilati sotto le coperte e abbiamo cominciato a leggere mentre Liam si arrampicava sull'armadio.
Venerdì dopo pranzo ci siamo seduti alla scrivania e abbiamo proseguito la lettura fino a quando non siamo arrivati all'ultima pagina, poi ci siamo vestiti e siamo andati da Cartamarea.
Di questo libro posso dire poco perché è appena uscito e non voglio privare chi ancora non lo ha letto della giusta curiosità; leggetelo però! È un libro bello, intrigante, gustoso, potente; ti cattura, ti porta nel bosco a conoscere due amici d'infanzia: uno cieco e uno senza braccia.
La storia vera è quella di due amici che vivono in Cina, uno cieco e uno senza braccia, vivono in una zona distrutta da una fabbrica di cemento e si domandano cosa possono fare. Nonostante la loro disabilità vogliono dare il loro contributo alla società e decidono di iniziare a piantare alberi. Non hanno soldi e quindi piantano i piccoli rami sottili che hanno pazientemente e ingegnosamente tagliato da piante adulte. Il primo anno riescono a piantare 800 alberelli e ne sopravvivono solamente 2.
Una bella storia di speranza che è stata ripresa e romanzata, raccontata in brevissimi capitoli avvincenti da Antonio Ferrara. Mentre leggevo il libro con Samuele mi son detta: che fantasia quel simpatico di Ferrara, inventare due personaggi così misteriosi, così particolari... E invece era una storia vera, io non lo sapevo! Proprio vero che la realtà spesso supera la fantasia.
Che dire del libro? Posso dire che ho trovato una certa "somiglianza" con un altro libro che ho amato molto, "Bestie", (Ferrara ha definito entrambi i libri un po' "selvatici"), posso dirvi che la presentazione è stata superlativa ed ero totalmente impegnata ad ascoltare la voce di Ferrara e a registrare un video da inviare a un'amica di penna che per via della lontananza non avrebbe mai potuto essere presente. Posso dirvi che ancora devo digerirlo bene questo libro ma ve lo consiglio vivamente. Non so cosa cerchiate voi nelle parole stampate dei libri, io cerco belle storie, cerco emozioni, amo sentirmi vicino vicino al protagonista e girare piano la pagina per scoprire se mi succederà qualcosa di brutto o pericoloso oppure se potrò tirare un sospiro di sollievo. Cerco una storia che mi porti a fare il tifo per il protagonista così tanto da farmi battere forte il cuore e lacrimare gli occhi. E in questo libro tutto questo c'è. Tra giovedì e venerdì io e Samuele abbiamo sfogliato pagina dopo pagina, in certi momenti avevo la bocca secca perché ma non potevo fermarmi, dovevo scoprire se Fermo quel giorno sarebbe riuscito ad andare nel bosco.
E basta, non posso davvero raccontarvi altro, dovete andarci nel bosco, insieme ad Antonio Ferrara, a Fermo, Giacinto e Bartolomeo :-)
"Guardateci... Se due persone con disabilità possono piantare gli alberi, immaginatevi che cosa si potrebbe ottenere se altri fossero motivati e intervenissero. Finché lavoreremo insieme per lo stesso ideale, niente sarà impossibile per noi. Immaginate se ogni persona piantasse uno o due alberi ogni anno, potrebbe fare la differenza"
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti verranno pubblicati dopo l'approvazione.