CRISTIAN, PRIMO ARBITRO IN CARROZZINA: MA CHE FATICA CAMBIARE LE REGOLE...
Lo sport non ha barriere. Ma abbatterle non è stata un’impresa facile per Cristian Agostini, 17enne di Santarcangelo diventato il primo arbitro in sedie a rotelle in Italia. Una storia di passione e coraggio quella di Cristian, che vive a Santarcangelo con i genitori Raffaella e Tomas e il fratello Mattia e studia al liceo scientifico Marie Curie di Savignano.
Com’è nato il suo amore per lo sport? "Con il baskin, uno sport inclusivo dove persone con disabilità fisiche o mentali giocano a pallacanestro insieme a normodotati, ognuno secondo le proprie abilità. Prima di conoscere il baskin non avrei mai pensato di fare dello sport, tanto meno a livello agonistico".
È stato molto più difficile per lei diventare arbitro? "Abbastanza, perché fino a qualche tempo fa, l’arbitraggio in sedia a rotelle non era previsto dal regolamento dell’EISI (Ente italiano sport inclusivi)".
Come ha fatto a farlo modificare? "Grazie alla mia determinazione il regolamento è stato rivisto ed è stata prevista una nuova figura: l’arbitro in carrozzina".
È consapevole che, a suo modo, sta facendo storia nel mondo dello sport? "Quello che mi interessava era dimostrare che le barriere possono essere abbattute e che la passione per lo sport non conosce barriere. Non mi sono reso conto subito dell’importanza di questo risultato perché ero più focalizzato sul mio obiettivo personale, ma poi ho capito di aver aver aperto la strada".
Quali obiettivi ci sono nel suo futuro? "Prima di tutto diplomarmi. Poi voglio andare all’università per studiare ingegneria e scienze informatica. E voglio continuare a giocare e arbitrare".
Articolo completo qui: primo arbitro in carrozzina

Nessun commento:
Posta un commento
I commenti verranno pubblicati dopo l'approvazione.