Di nuovo lunedì e l'ultimo post risale a lunedì scorso. Media di un post a settimana... Meglio di niente! Settimana scorsa abbiano iniziato a riprendere i ritmi autunnali visto che la scuola è iniziata e quindi si va a nanna presto, il tempo libero del pomeriggio è poco e il fine settimana ci sono i compiti da fare!
Ho già partecipato alla prima riunione con le maestre e, come anno scorso, mi è piaciuto molto quello che ci hanno detto, quello che ci hanno ricordato e quello che ci hanno chiesto. Controllare che a casa i bimbi svolgano sempre e correttamente i compiti, (far notare ai bimbi gli errori e correggere), non arrivare in ritardo alle lezioni, elenco di comunicazioni pratiche riguardanti prescuola, materie scolastiche e materiale, (niente penne cancellabili: evviva!).
In ottobre nella classe di Samuele arriverà la LIM che è stata presa con i punti di una promozione dedicata alla scuola del supermercato CONAD.
La maestra ci ha chiesto di portare a scuola 4 palline da tennis per ogni bimbo per coprire le gambe delle seggioline come nell'immagine sopra, (idea che la maestra ha visto in rete, forse qui: http://scuoladisanbortolo.blogspot.it, idea di cui aveva parlato anche Antonietta quando è andata a visitare una scuola in Norvegia e Guilers, paesino della Bretagna)
Ma la cosa più bella ed emozionante è stata la lettera che ha letto la maestra dopo averci comunicato che, come anno scorso, non avrebbe messo voti ai compiti dei bambini, sia quelli svolti in classe che a casa:
"Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.
Il "maestro" Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa"
La lettera non l'ha scritta la nostra maestre, gira in rete da parecchio e io l'avevo già letta ma sentirla leggere da una maestra proprio per spiegare ai genitori il motivo della sua scelta, beh è stupendo!
Buona scuola a tutti
Ho già partecipato alla prima riunione con le maestre e, come anno scorso, mi è piaciuto molto quello che ci hanno detto, quello che ci hanno ricordato e quello che ci hanno chiesto. Controllare che a casa i bimbi svolgano sempre e correttamente i compiti, (far notare ai bimbi gli errori e correggere), non arrivare in ritardo alle lezioni, elenco di comunicazioni pratiche riguardanti prescuola, materie scolastiche e materiale, (niente penne cancellabili: evviva!).
In ottobre nella classe di Samuele arriverà la LIM che è stata presa con i punti di una promozione dedicata alla scuola del supermercato CONAD.
La maestra ci ha chiesto di portare a scuola 4 palline da tennis per ogni bimbo per coprire le gambe delle seggioline come nell'immagine sopra, (idea che la maestra ha visto in rete, forse qui: http://scuoladisanbortolo.blogspot.it, idea di cui aveva parlato anche Antonietta quando è andata a visitare una scuola in Norvegia e Guilers, paesino della Bretagna)
Ma la cosa più bella ed emozionante è stata la lettera che ha letto la maestra dopo averci comunicato che, come anno scorso, non avrebbe messo voti ai compiti dei bambini, sia quelli svolti in classe che a casa:
"Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.
Il "maestro" Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa"
La lettera non l'ha scritta la nostra maestre, gira in rete da parecchio e io l'avevo già letta ma sentirla leggere da una maestra proprio per spiegare ai genitori il motivo della sua scelta, beh è stupendo!
Buona scuola a tutti
Che belle parole, in effetti quale genitore non vorrebbe sentire la maestra della propria figlia parlare così o almeno mostrare tanta attenzione nei confronti dei suoi alunni-e. Fortunato Samuele, purtroppo le maestre così sembrano merce rara...
RispondiEliminaCiao Simona, a me questa maestra, (anzi tutte e due le maestre), di Samuele piace un sacco ma sulla tua frase "quale genitore non vorrebbe sentire la maestra della propria figlia parlare così" ho qualche dubbio. A me i voti non interessano, per ora. Voglio che mio figlio si goda questi anni di scuola infanzia divertendosi ad imparare e senza ansia da prestazione o delusioni per voti bassi ma ti assicuro che ci sono tantissimi genitori che ai voti ci tengono tantissimo! Genitori che fuori da scuola si domandano a vicenda: "che voto ha preso tuo figlio nella verifica di matematica?" e poi si innescano discussioni tipo "lei meritava di più", "la maestra è ingiusta..." :-(
EliminaConcordo con te sul fatto che, l'importanza del voto, parta spesso dai genitori. La prima domanda è spesso "che voto hai preso" e molti arrivano anche ad aprire i quaderni nel cortile della scuola per confrontare le verifiche :( tristezza.
EliminaHai ragione Monica, pure io sento questi discorsi e non parliamo di fine anno sulla pagella: quanti nove hai preso? Quanti dieci? Io, te lo giuro, non so i voti di fine anno ma ricordo bene il giudizio che le maestre hanno scritto in fondo alla pagella :-)
EliminaPer altre maestre intendi quelle che insegnano in classe di Samuele? Loro sì. Da noi, come nella maggior parte delle scuole, ogni maestra sceglie il proprio metodo, raramente, (mi pare di aver capito), una scuola ha una sua linea didattica. Le maestre di Samuele hanno scelto così, sia quella di italiano che quella di matematica. Nelle altre classi non saprei dirti ma son quasi sicura che ognuna scelga per sè perchè sento spesso i racconti delle maestre dell'altra sezione e rispetto alle nostre: giorno e notte. Riguardo alla scuola superiore non saprei dirti ma credo che a quel punto sia giusto introdurre il voto e non pensare che io sia incoerente. Finchè parliamo di bambini piccoli, scuola primaria, è un conto: sono piccoli, devono scoprire il piacere di imparare, devono essere liberi da pregiudizi, ansie, ... però prima o poi la meritocrazia entra in ballo. E' giusto che un ragazzo, alle superiori non sono più bambini, che studia tutto il giorno sia ricompensato con un bel voto così come un ragazzo che magari non ha studiato sia valutato con un un voto meno bello... Io però, per ora, me la godo perchè questo metodo mi piace davvero tanto!!!
RispondiEliminaConosco la lettera ma non conosco la tua maestre a cui, però, va tutta la mia stima!
RispondiEliminaSpero che ce ne siano tante come la nostra! Però finora nessuno ha confermato, qui o su facebook, di avere una maestra che segue lo stesso metodo
EliminaSì sì: due maestre ma stesso metodo. Peccato che le vostre non siano tanto in sintonia perchè secondo me i bimbi se ne accorgono e comunque, così piccoli, forse faticano a dover convivere con due metodi diversi ma purtroppo... non ci si può far nulla
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